La Civiltà Cattolica celebra con gioia il suo quattro millesimo fascicolo. Insomma: 4000 quaderni usciti dal 1850 ad oggi: 24 fascicoli all’anno di media, ritmo quindicinale ben mantenuto per ciascuno dei suoi 167 anni! C’è da complimentarsi, e l’ha fatto anche papa Francesco con calorose parole di ringraziamento e un sincero, forte augurio. Vari articoli arricchiscono il fascicolo rammentando la storia, le difficoltà e i meriti, i protagonisti, i problemi del mondo e della Chiesa cui si è rivolta l’attenzione – sempre puntuale e religiosamente ispirata – della rivista. Al direttore Antonio Spadaro e a tutti i suoi collaboratori un pensiero e un augurio che si estende naturalmente a quanti li hanno preceduti; specialmente a coloro (pensiamo a padre Sorge, padre Tucci, padre De Rosa!) che hanno molto contribuito a fare della “Civiltà” un luogo di dialogo tra la Chiesa e gli uomini che vivono nella storia.
I settimanali diocesani italiani non sono certo “tifosi” di Trump (e, in effetti, non era prevedibile che lo fossero). Lo rileva e lo documenta ampiamente il fascicolo n 7 del 18 febbraio 2017 di Adista-notizie citando tra gli altri la loro agenzia nazionale Sir e le testate La vita del popolo di Treviso, La cittadella di Mantova, L’Azione di Vittorio Veneto, e Vita trentina. Nelle pagine seguenti l’agenzia critica la poca trasparenza dei bilanci diocesani (quando ci sono) e informa sulla crisi, tensioni e opacità, al vertice dell’Ordine di Malta, organismo che si dichiara cattolico, ma certamente non si muove proprio sulla linea di papa Francesco. Sul fascicolo arancione (“Segni nuovi”) della stessa Adista si segnala anche un articolo di Leonardo Boff ovviamente molto critico su Trump, e uno di Franco Monaco che spiega perché può essere possibile, e forse positiva, la formazione in Italia di un partito di centro-sinistra culturalmente un po’ più caratterizzata in senso progressista del partito guidato da Renzi. E, guardando alla scena mondiale, Michele Di Schiena, in un altro articolo mette in luce la necessità di costruire un’alternativa netta e praticabile (e vincente) alla pericolosa deriva populista e reazionaria di Trump.
Certamente con gioia gli abbonati a Il Regno, specialmente quelli che lo seguivano da tanti anni, hanno ricevuto il n 1/2017 di Documenti; ciò significa che la rivista non solo continua, ma prosegue con la qualità e lo spirito di sempre, che l’hanno caratterizzata da vari decenni … Tanto più che adesso c’è Papa Francesco e sarebbe davvero un peccato non avere commenti e soprattutto documentazioni accurate e tempestive. Così su questo primo numero del 2017 si può leggere il testo integrale di Francesco per la 50a giornata mondiale della pace sul tema “La nonviolenza: stile di una politica per la pace” e poi: il discorso “Responsabilità per la pace” fatto al corpo diplomatico accreditato presso la Santa sede, le parole del papa alla Curia che accennano alla prossima “riforma della Curia”, il progetto di un nuovo stile di comunicazione da parte del Vaticano; una lettera del vescovo di Bologna Matteo Zuppi in vista del Congresso eucaristico diocesano, un testo dell’arcivescovo di Palermo Corrado Lorefice sulla Povertà della Chiesa … Insomma: ci sono numerosi testi interessanti da leggere! E sul fascicolo successivo, quello di Attualità (2/2017), ci sono tre interessanti articoli sulla “nuova America” di Trump che fanno riflettere e chiamano al risveglio la politica europea (e i cristiani!). Interessante anche l’articolo di Guido Mocellin sul prossimo sinodo dei giovani (col fortissimo invito ad “ascoltare i giovani”; e una bella riflessione del vescovo di Novara, Franco Giulio Brambilla, su alcuni testi dell’indimenticabile cardinal Martini sul ruolo essenziale dei laici cristiani … E molti altri testi confermano che Il nuovo Regno, uscito dalla crisi, è interessante e prezioso come sempre, anzi forse di più!
Il Gallo spesso ricorda opportunamente che la Bibbia ci insegna che la presenza di Dio si riconosce “nella brezza leggera” piuttosto che nel vento forte o nel fuoco … o nel chiasso delle parole inutili. E tutta la rivista, opera soprattutto di laici genovesi, è proprio ispirata a questa semplicità, che cerca non il successo o la “vittoria”, ma il dialogo, la speranza, la carità umile del dono silenzioso … La lettura del fascicolo di febbraio è molto interessante perché, con varietà di temi e di voci, aiuta a riflettere sulla fede e, anche personalmente, a cercare di purificarla, rinnovarla, ringiovanirla e renderla … più evangelica.
Il primo fascicolo 2017 di Consacrazione e servizio, rivista bimestrale per religiose (ma preziosa per tutti, anche preti e laici!) raccoglie molte voci e riflessioni (di religiose, laici e laiche, sacerdoti, …) che aiutano a capire che cos’è davvero la “vita spirituale” e com’è possibile farla crescere … e non spegnersi. Tra gli autori c’è don Armando Matteo e anche un gruppo di donne che vivono in vario modo un’esperienza religiosa intima e originale. E’ una lettura interessante, persino affascinante, incentrata sul tema che interessa molti (anche ai genitori, ad esempio): come vivere, esprimere e soprattutto trasmettere la fede? Non è domanda da poco, giacché la fede non si trasmette con un fax o un depliant fascinoso … Ma trasmettere si può, come testimonia questo bel fascicolo che s’intitola: “di generazione in generazione ….”.
E Presbyteri (rivista di spiritualità pastorale evidentemente destinata anzitutto ai sacerdoti) dedica il primo numero di quest’anno al V centenario dalla Riforma. E’ una scelta molto bella perché, al di là delle buone maniere di un corretto ecumenismo, nasce dalla convinzione, e la esprime, che solo ascoltando gli altri, i fratelli (e ascoltandoli con attenzione e amore) si comprende il meglio di se stessi e degli altri e la forza del dialogo e la bellezza del convergere verso l’unità pur mantenendo, talora, la propria diversità. Essere sempre in ascolto, in dialogo, in riforma (e autoriforma) è un segreto e una forza preziosa per camminare insieme con i fratelli e le sorelle verso il Signore.
(a. bert.)