LA DISPUTA SU CHI DECIDE IN MERITO AGLI F-35

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Per Stefano Ceccanti la polemica sul comunicato del Consiglio supremo della Difesa è mal fondata perché la legge è chiara in merito a chi decide (“Napolitano e gli F-35: una tempesta in un bicchier d’acqua”, Huffingtonpost.it, 4 luglio). Così anche Francesco Paolo Casavola: “Il Parlamento, in via teorica, potrebbe chiedere una diminuzione complessiva della spesa militare, in considerazione della crisi sociale che vive il nostro Paese. Ma come e dove tagliare spetta al governo” (“La scelta sui ‘caccia’ spetta al governo”, G. Grasso, Il Mattino, 5 luglio). Domenico Cella, presidente dell’Istituto De Gasperi di Bologna (che è membro di c3dem), scrive sul suo sito che il Presidente della Repubblica e il Governo, nella riunione del Consiglio Supremo di Difesa,  hanno fatto muro, non riconoscendo un diritto parlamentare di veto: “Sembra quasi un’anticipazione del semi-presidenzialismo sperimentato in Francia e da qualcuno desiderato anche per l’Italia. Finalmente i ragionamenti sulle forme del nostro ordinamento si confrontano con poste enormemente sensibili e concrete!”; e pubblica il comunicato presidenziale e, a fronte, la mozione parlamentare, per un confronto (“Semi-presidenzialismo contro sistema parlamentare”).  

 

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