Fabio Caneri, presidente de La Rosa Bianca, riassume, qui di seguito, il significato delle iniziative che si sono realizzate nei giorni scorsi per ricordare il centenario della nascita di Sophie Scholl, protagonista della coraggiosa opposizione del gruppo dei giovani tedeschi della Rosa Bianca al regime nazista. E offre una preziosa documentazione.
Nel centenario della nascita di Sophie Scholl (Forchtenberg, 9 maggio 1921 – Monaco, 22 febbraio 1943), ragazza della Rosa Bianca (Weisse Rose) di Monaco, facciamo memoria della scelta di un piccolo gruppo di giovani di opporsi alle menzogne e alla disumanità del regime nazista.
Provenienti da esperienze diverse e da differenti confessioni cristiane, pagarono con la vita la loro resistenza nonviolenta per porre le basi di una nuova Europa dove “ogni popolo, ogni individuo hanno diritto ai beni della terra! Libertà di parola, libertà di fede, difesa dei singoli cittadini dall’arbitrio degli stati criminali fondati sulla violenza” (dal quinto volantino della Weisse Rose, gennaio 1943).
Sophie, insieme a suo fratello Hans e ad altri studenti, si confronteranno su come affrontare i tempi oscuri cui si trovavano di fronte. Era sparito l’entusiasmo iniziale per il partito nazista della adolescenza e si erano misurati con le contraddizioni del regime.
Scossi dalle atrocità commesse in nome e per conto del regime contro le persone di discendenza ebraica e verso i disabili, dalle violenze verso le popolazioni dei territori occupati e dal trattamento disumano dei prigionieri, il gruppo di giovani studenti maturerà una scelta di resistenza.
Nelle serate conviviali li accompagneranno le letture dei poeti classici tedeschi e delle opere di Fëdor Dostoevskij, Lev Tolstoj, Victor Hugo, Georges Bernanos, Paul Claudel, come pure degli scritti di Jacques Maritain.
Giunse per loro il tempo dell’azione, il tempo per non tacere. Uscirono i primi volantini firmati “Rosa Bianca”. Sono la denuncia di un regime corrotto e menzognero e contengono un appello per “strappare il velo dell’indifferenza”, l’invito ad esercitare in ogni situazione una forma di resistenza per fermare “l’atea macchina da guerra”.
Parole non indifferenti
E’ la testimonianza di una resistenza nonviolenta contro le tirannie e le disumanità, che è ancora oggi di estrema attualità; una testimonianza capace di oltrepassare i confini geografici della Germania e dell’Europa, e quello intergenerazionale, che ci fa scoprire la contemporaneità di Sophie, Hans, Willi, Alex, Christoph, Kurt e di altri resistenti che, come loro, hanno fatto e continuano a fare scelte controcorrente per abbattere i muri dell’indifferenza.
La testimonianza dei giovani della Weisse Rose di Monaco è stata riportata in Italia a fine anni ’70 da Vittorio Emanuele Giuntella, quale esperienza importante di impegno civile nonviolento. Sarà raccolta da quella che diventerà l’associazione Rosa Bianca: una proposta per confrontarsi rispetto ai cambiamenti culturali, sociali ed ecclesiali e promuovere percorsi di educazione e formazione alla politica e alla democrazia (per approfondimenti si veda la Rosa Bianca in Italia).
#SophieforEurope
Di recente è stato intitolato a Sophie uno degli edifici del Parlamento Europeo a Bruxelles. Per l’anniversario di Sophie Scholl sono state avviate diverse iniziative. Nell’ambito di uno degli incontri promossi in Italia lo scorso 7 maggio è intervenuto il presidente del Parlamento Europeo David Sassoli che ha sottolineato l’importanza di ritrovare una coscienza critica che si ribella davanti alle ingiustizie e alle barbarie: «I giovani della Rosa Bianca erano desiderosi di pace e di libertà, la stessa che manca in tante parti del mondo e che – ancora oggi – è attesa da persone costrette a subire discriminazioni politiche, razziali, etniche, religiose. E’ importante offrire risposte comuni alle vittime di guerre, ingiuste persecuzioni, violenze».(E’ disponibile il video dell’intervento del presidente Sassoli)
Sono stati presentati alcuni progetti nelle scuole per promuovere, soprattutto tra i più giovani, una possibilità di approfondimento. E le “lettere a Sophie” da parte di studentesse e studenti sono diventate un’occasione per rileggere il nostro tempo e per riscoprire la contemporaneità di Sophie e l’attualità delle parole della Rosa Bianca.
“Hai portato un vento di freschezza in un ambiente riarso, una brezza che rinasce ad ogni primavera del pensiero umano, quando non sono solo i fiori a sbocciare, ma anche le menti di giovani e adulti”, sottolinea nella sua Lettera a Sophie Cecilia, studentessa del liceo Sophie M.Scholl di Trento.
L’innesto della partecipazione dei più giovani rappresenta un seme per un anelito di libertà, una attesa operosa di pace, da coltivare con speranza per il tempo prossimo che ci attende.
Fabio Caneri
Diversi i contributi pubblicati per il centesimo compleanno di Sophie Scholl:
“Sophie Scholl, la Rosa Bianca che umiliò Hitler e ispira l’Europa” (La Stampa).
Grazia Villa, “La scelta di Sophie” (Donne Chiesa Mondo, Osservatore romano).
Intervista a Paolo Ghezzi, “Sophie è nostra contemporanea” (Vita Trentina)
Carlo Sala, La danza di Sophie (commissione didattica di Gariwo)
Fabio Caneri, “Nel segno di una Rosa Bianca” (Città Nuova), Sophie, Ragazza d’Europa (Vita Trentina)
Un ritratto di Sophie Scholl a cento anni dalla nascita a partire dalle lettere e dai diari nel poodcast curato dalla Fondazione Vera Nocentini e dall’ Istituto Salvemini
Una puntata di Passato e Presente, programma di Paolo Mieli, è stata dedicata a Sophie Scholl. La Rosa Bianca,
Gli interventi su Sophie Scholl raccolti nell’ambito delle iniziative promosse dalla Rosa Bianca sono a disposizione su una pagina del sito dell’associazione.