La riforma del Senato e il “complesso di Bertoldo”

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Sulla rivista “Appunti di cultura e politica” n. 6 del 2015 Giorgio Campanini interviene in merito alla riforma del Senato. Ripercorre le ragioni della scelta del bicameralismo paritario che fu fatta dalla Assemblea costituente, individuandone gli effetti positivi ma, soprattutto, quelli negativi, per la vita politica del Paese, e valuta che tempi e spazi per riflettere su come modificare il dettato costituzionale vi siano ormai stati a sufficienza … (La riforma del Senato e il “complesso di Bertoldo).

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3 Comments

  1. L’articolo è perfetto nella ricostruzione storica e soprattutto dimostra quanto fuori luogo (e persino tartufesche) siano le lamentazioni di quanti invocano “pause di riflessione” e “maggiore ponderazione”. Si è discusso e ponderato abbastanza, ora è tempo di decidere.

  2. Si parva licet componere magna… se è lecito ad un figlio (peraltro grande e già nonno) soccorrere il padre, mi permetto di segnalare il “vecchio” programma dell’Ulivo di Prodi 1996; al confronto con le riforme costituzionali previste in quel programma , la legge Boschi è molto modesta e limitata – l’Ulivo parlava di governo del primo ministro, con potere di nomina e revoca dei ministri, oltre che di monocameralismo e di senato delle regioni,…

    Guido Campanini

    http://www.perlulivo.it/radici/vittorieelettorali/programma/tesi/

  3. Perfettamente d’accordo con Giorgio Campanini sulle ragioni che militano a favore di una radicale trasformazione dei compiti del Senato, specie per quel che riguarda la morte del bicameralismo perfetto.
    Ineccepibile la ricostruzione storica che dà ragione della scelta dei costituenti di optare per il modello che, oggi, sta per essere radicalmente modificato dopo anni di vani tentativi.
    Mi sorprende però che nulla è detto sulla scelta( Elettiva?) dei nuovi senatori.
    E’ questo, a mio avviso il vero punto debole della riforma nella misura in cui attribuisce a soggetti espressione delle regioni una funzione di arbitro nelle controversie tra Stato e Regioni stesse.

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