Eugenio Scalfari, sulla Repubblica del 14 agosto (“Il 4 ottobre la Corte deciderà tra il sì e il no”), tocca quattro temi: il nesso tra referendum costituzionale e legge elettorale, la lettera che Stefano Parisi ha scritto a Repubblica l’11 agosto (“Chiedo una Costituente per liberare l’Italia dall’aut aut di Renzi”), la proposta avanzata, ancora su Repubblica, da Paolo Gentiloni e Roberta Pinotti (“Una Schengen della difesa per liberare l’Italia dal terrorismo”), e la proposta economica di Renzi all’Europa ch’egli apprezza in quanto la considera neo-keynesiana. Sul Corriere della Sera dell’11 agosto una’ampia lettera di Franco Monaco: “Un No che implica soltanto una critica della riforma”. Federico Geremicca dava questa notizia giorni fa: “Referendum. Renzi a caccia del sì di Prodi” (La Stampa). Giuliano Ferrara scriveva: “La seconda vita possibile di Romano Prodi” (Il Foglio). Andrea Carugati su Repubblica del 16 agosto scrive: “Prodi e le riforme: ‘Non so se mi schiero’”. Invece Arturo Parisi conferma: “Il mio sì al referendum è nel solco dell’Ulivo” (intervista a La Stampa). Romano Prodi, per ora, si occupa dei dati negativi dell’economia: “Siamo il Paese che più soffre per un deficit di credibilità” (Messaggero).