L’ABOLIZIONE DELLA POVERTÀ

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Il commento di Romano Prodi sul Messaggero alla manovra economica del governo: “Il consenso per l’oggi e le necessità di domani”. La reazione del Pd: Graziano Delrio a Repubblica: “Pd in piazza contro il governo nemico del popolo”; Matteo Renzi al Corriere della sera: “Ora resistenza civile”.  Ma c’è anche “La sinistra che applaude alla manovra espansiva” (Marco Palombi, Il Fatto) o che avanza una diversa critica, come Piero Bevilacqua: “I confini e le sovranità necessarie alla retorica del capitalismo” (Manifesto). Sull’Avvenire: Leonardo Becchetti, “I conti sbagliati”; Massimo Bordignon, “Ora è aumentato il rischio di una nuova crisi”. Sul Corriere della sera: Alesina e Giavazzi, “Se nessuno pensa più a chi lavora e produce”. Su La Stampa: Carlo Cottarelli, “Tre ragioni di allarme sul deficit”. Su Repubblica: Chiara Saraceno, “Se la povertà non scompare ma raddoppia”; l’allarme di Roberto Perotti, “Il progetto nascosto della Lega: ‘uscire dall’euro’”; allarme condiviso da Andrea Bonanni, “Il cigno nero che nessuno vuole vedere”; Stefano Folli, “Italia-Europa, la posta in gioco dopo la manovra”. Sul Sole 24 ore: Adriana Cerretelli, “Italia e Europa fra pace armata e guerra aperta” . NEI GIORNI SCORSI: Dino Pesole, “Deficit. Legittimo salire ma per crescere” (Sole 24 ore). Lorenzo Bini Smaghi, “Con più debito non si fa più crescita” (Sole 24 ore). Paolo Onofri, “Pensioni, tutte le incognite di quota 100” (Repubblica). Massimo Calvi, “Ma le scorciatoie in economia non possono esserci” (Avvenire). Giuseppe Anzani, “Non tutto sia comizio” (Avvenire). Veronica De Romanis, “Ecco che cosa blocca l’economia” (Foglio). Una proposta di Francesco Gesualdi, “Come creare occupazione senza fare nuovo debito” (Avvenire).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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