“Se non si provvede a guidare e regolare la necessaria globalizzazione, il progressivo sfaldamento europeo sarà solo questione di tempo”: così Romano Prodi in un editoriale sul Messaggero (“Muri e paure, la scomoda eredità del 2016”). Lavoro, uguaglianza, convivenza: la malattia della politica – scrive Ezio Mauro su Repubblica – sta mettendo a rischio i pilastri della società (“I tempi della politica malata e lontana dai cittadini”). Su Repubblica Ilvo Diamanti racconta, e commenta, “Il 2016 visto dagli italiani”; Timothy Garton Ash vede nel 2017 “L’anno della sfida alla post verità”; Eugenio Scalfari si sofferma su “Il mito dell’Europa nel labirinto e il futuro del governo italiano” e dà un consiglio a Renzi: lasciare che il governo duri fino a fine legislatura, dedicarsi al partito e alle buone letture e aspettare il 2018. Sul futuro del governo, per Goffredo De Marchis “Renzi ora ha fretta”, mentre Roberto Speranza dice al Corriere che “Il governo può durare ben oltre giugno”; e Stefano Ceccanti scrive sull’Unità: “Evitare il male maggiore: le strategie dilatatorie”. Sul tema lavoro Marco Bentivogli, segretario Fim-Cisl, dice all’Unità “Salvare i voucher contro il nero. Il jobs act cambiamolo insieme” e Valerio Castronovo sul Sole 24 ore chiede “Un patto verso l’industria 4.0”. Su “Noi, Berlino e la Ue” scrive Francesco Giavazzi sul Corriere.