Ugo De Siervo in un’intervista su La Stampa sostiene la necessità di intervenire subito per modificare la legge elettorale, il “porcellum”, senza aspettare il parere richiesto alla Corte costituzionale (“Legge sul voto. Lo stimolo dei giudici”). Giovanni Guzzetta, già fucino, costituzionalista, esprime lo stesso parere in un’intervista su Italia Oggi (“La politica non aspetti le toghe”), ma aggiunge la sua proposta di riforma costituzionale in senso presidenzialista. Guzzetta ha presentato alla Cassazione il 14 maggio un progetto di legge per l’elezione diretta del presidente della Repubblica. A sostegno dell’iniziativa vi è una petizione popolare che vede tra i firmatari Angelo Panebianco, Sergio Fabbrini, Franco Debenedetti, Gianfranco Pasquino e Mario Segni. “Stimiamo la buona fede dei Zagrebelsky e dei Rodotà che il 2 giugno hanno convocato una manifestazione in difesa della Costituzione – si legge tra l’altro nella petizione -. Stimiamo molto meno la loro energia conservatrice che condanna il nostro Paese ad essere sempre uguale a se stesso e a precludersi un futuro di sano sviluppo democratico, sociale, economico”. Stefano Ceccanti, sull’Huffington Post, ha pubblicato un articolo che va nello stesso senso: “Il semi-presidenzialismo di Veltroni che viene da lontano”. Con un intervento introduttivo di Enrico Morando, già senatore pd, si aprirà la riunione dell’associazione “Libertàeguale”, in cui si ritrova l’area liberal del Pd, sabato 25 maggio alle ore 10.30 presso la Sala Cristallo dell’Hotel Nazionale di Piazza Montecitorio 131.