LO SCALPO DEL SENATO ELETTIVO

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Walter Tocci, uno dei più qualificati senatori Pd in dissenso con la riforma del Senato proposta dal governo, ha espresso nell’aula del Senato le sue osservazioni critiche. Conclude con una valutazione solo apparentemente minore: “L’elegante lingua italiana dei padri costituenti, con le sue parole semplici e profonde, viene improvvisamente interrotta da un lessico nevrotico e tecnicistico, scandito dai rinvii ai commi, come un regolamento di condominio. Il linguaggio è la rivelazione dell’essere, diceva il filosofo” (“Linguaggio costituzionale”). Per il senatore Pd Stefano Lepri le cose non stanno così (“Macchè dispotica, la riforma è democratica”, Europa). E Rosy Bindi, deputato Pd, dice che si esprimerà meglio quando il testo di riforma passerà alla Camera, ma intanto commenta: “Matteo rottama la Costituzione” (intervista al Fatto). Massimo Luciani sull’Unità riflette sulla proposta del referendum propositivo (“Come garantire la partecipazione”).

 

 

 

 

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