Grazie al consueto sondaggio Ilvo Diamanti presenta su Repubblica “Lo Stato degli italiani”, cioè un’analisi dell’umore odierno degli italiani nel rapporto con le istituzioni; e Massimo Bordignon annota che “Il più amato è il Papa, bene la scuola”. In una assai critica intervista al Manifesto Stefano Rodotà parla dello scontento del Paese e afferma: “Non è populismo, è crisi della rappresentanza” (“Una falsa democrazia anticipa il nuovo regime”). Il direttore del Mattino, Alessandro Barbano, dopo le polemiche sulla disattenzione del governo per il Sud, intervista Matteo Renzi: “La sfida al Sud è partita”. Il Corriere della Sera chiude l’anno con un editoriale di Dario Di Vico: “Economia, la svolta che ancora non c’è”. Il Redattore sociale analizza “Il sociale nel 2015, anno dei rifugiati e della lotta alla povertà”. Avvisaglie di nuovi aspri conflitti sulle riforme costituzionali: Roberto D’Alimonte, sul Sole, spiega che “Il premier punta sul referendum perché incassa consensi universali”; Pierluigi Bersani al Corriere dice che “E’ un errore puntare sul referendum”; Alessandro Pace su Repubblica mette in guardia: “Il rischio del premier”; il Corriere della Sera pubblica due pareri opposti sull’Italicum (R. D’Alimonte, “Si tratta di un punto d’equilibrio” e G. Pasquino, “Serve soltanto a chi governa”); Stefano Ceccanti, “La scommessa del referendum” (Unità). Il saluto di Mario Calabresi nell’ultimo editoriale su La Stampa: “Insieme siamo entrati nel futuro”.