Dice Arturo Parisi: “Il Pd di oggi è l’Ulivo”(intervista a Repubblica). Il quotidiano pubblica anche un editoriale di Claudio Tito (“Il destino di un partito”), un retroscena di Francesco Bei sui commenti di Renzi (“Non voglio morire democristiano”) e un’intervista a Roberto Speranza (“I no al voto finale saranno di più. Adesso possiamo sfidare il premier”). Sul Corriere della Sera un’intervista a Piero Fassino che dice invece: “Assurdo che non si accetti la leadership di Matteo”. Nel suo “Rendiconto” il direttore uscente del Corriere, Ferruccio de Bortoli, parla di Renzi come di “un maleducato di talento” e giudica sbagliata la legge elettorale. Altri commenti: Emilia Patta, “Rivoluzione bipartitica”, Lina Palmerini, “I numeri esili della sfida dei big”, e Paolo Pombeni, “Ora migliorate il nuovo Senato” (Sole 24 Ore); Alessandro Campi, “Una riforma per costruire un partito”, e Nino Bartoloni Meli, “Frondisti dem frastornati” e un’intervista a Gianni Cuperlo, “Cercheremo di rimanere nel partito, ma…” (Messaggero); Marcello Sorgi, “Il malessere interno al Pd non indebolisce premier e partito”, e Federico Geremicca, “L’incoerenza dei separati in casa del Pd” (La Stampa); Giuliano Ferrara, “Lo squadrismo, che risate” (Il Foglio). E due interventi di costituzionalisti: Michele Ainis, “Le regole come atto di fede” (Corriere della Sera), e Stefano Ceccanti, “Giudicare l’Italicum per quello che è” (rivistailmulino.it).