Il Bollettino della Radio Vaticana del 10 aprile 2012 presenta una breve ma densa e cruda intervista di Federico Piana a mons. Giuseppe Fiorini Morosini, vescovo di Locri-Gerace, in Calabria, autore, tra l’altro, di una recente lettera al presidente del consiglio, Mario Monti. “Spesso accusano la Chiesa di non parlare a favore della legalità: io ho concluso la lettera al presidente Monti – dice mons. Morosini – scrivendo che non è difficile per un vescovo a Locri parlare chiaramente sulla legalità, è difficile dare speranza, questo è il dramma”. E aggiunge: “Io non posso dire a nessuno: abbiate fiducia, abbiate speranza, perché ingannerei la gente”.
Le continue intimidazioni ricevute – che hanno indotto il sindaco della città calabrese di Monasterace, Maria Carmela Lanzetta, a rimettere il proprio mandato – stanno creando grande tensione a livello istituzionale. I sindaci della Locride hanno annunciato un vertice per domani e minacciano dimissioni di massa in segno di protesta per la scarsa attenzione dello Stato verso l’area dalla loro amministrata. Federico Piana ha parlato della vicenda con il vescovo di Locri-Gerace, Giuseppe Fiorini Morosini:
R. – La situazione qui, da questo punto di vista è tragica. Io sento i sindaci che mi dicono: ma chi me lo fa fare? Mi dedico alla mia professione, mi dedico alla mia famiglia… Qui veramente si rischia che agli appuntamenti elettorali manchino persone disponibili a candidarsi. Se il cittadino onesto, che va lì veramente per giocarsela tutta, deve correre questi rischi, davvero chi glielo fa fare? L’eroismo non si può imporre a tutti.
D. – Lei ha inviato anche una lettera al premier Monti. Che cosa ha scritto?
R. – Che devono guardare la Locride con occhi diversi perché manca una politica di sviluppo per la Locride, come forse per tutta la Calabria. Qui c’è il gioco delle parti tra Stato, Regione e comuni: a chi dobbiamo rivolgerci? C’è un’autostrada sulla fascia tirrenica ma noi della Locride dobbiamo servirci di una strada principale, la famosa 106 Ionica, che da Taranto va a Reggio Calabria, che da oltre vent’anni aspetta di essere ammodernata. Hanno soppresso tutti i treni a lunga percorrenza. Le strade interne dei piccoli centri sono un disastro, sono strade da Terzo mondo, hanno solo l’idea delle strade… Come si può dire alla gente: abbiate speranza? Spesso accusano la Chiesa di non parlare a favore della legalità: io ho concluso la lettera al presidente Monti scrivendo che non è difficile per un vescovo a Locri parlare chiaramente sulla legalità, è difficile dare speranza, questo è il dramma. Venerdì Santo, per l’ennesima volta, ho gridato in piazza che non possono convivere criminalità e religione. Ma io non posso dire a nessuno: abbiate fiducia, abbiate speranza, perché ingannerei la gente. Noi stiamo perdendo tutti i giovani laureati, tutti stanno emigrando, è un disastro. O aprono gli occhi per una politica reale di sviluppo oppure è inutile che mandano forze dell’ordine.
D. – Eppure, lo Stato sta facendo molto con le azioni repressive decapitando proprio le ‘ndrine, le cosiddette cosche dell’ndrangheta…
R. – Sì, ne prendono dieci ma ne spuntano venti, si devono convincere di questo. Non credete quando dicono che hanno “decapitato”, perché qui non c’è nessuna decapitazione. Quando ne prendono uno, spuntano altri dieci capi e questo lo sanno benissimo tutti. Manca una politica di sviluppo. Siamo noi incapaci di progettare? Non lo so, però si metta chi deve intorno a un tavolo e si faccia questa politica di sviluppo, di lavoro, perché altrimenti la vita qui è impossibile. Per ritornare al tema dei sindaci: che cosa devono amministrare? Sono tutti indebitati, fin sopra i capelli. Qui a Locri rischiamo che ci chiudano l’acqua, perché il Comune si trova in arretrato nei pagamenti all’azienda fornitrice. Ecco a che punto siamo arrivati. I Comuni che devono amministrare? Fame, miseria, debiti, questa è la realtà.