Loris Zanatta, docente di Storia e istituzioni dell’America Latina all’Università di Bologna e autore di numerosi libri, tra cui La nazione cattolica. Chiesa e dittatura nell’Argentina di Bergoglio (Laterza, 2014), ha scritto, lo scorso aprile, un poderoso articolo sulla rivista “Il Mulino”, di cui è assiduo collaboratore, nel quale ha inteso spiegare il populismo, anzi il peronismo, di papa Bergoglio (“Un papa peronista?”). E’ un papa – ha scritto – profondamente antiliberale, pauperista, integralista. Gli ha risposto, sempre sul Mulino, Sergio Paronetto, vicepresidente di Pax Christi, il 25 maggio, parlando di “processo alle intenzioni” (“A proposito del presunto peronismo di papa Bergoglio. «Lungi da me il proporre un populismo irresponsabile»”). Segue ora la replica di Loris Zanatta sul Mulino del 10 giugno (“Una risposta all’intervento di Sergio Paronetto. Sul populismo di Bergoglio: storia, non teologia”). Scrive Zanatta: “L’intera storia di Bergoglio è intrisa di antiliberalismo e di avversione alla tradizione illuminista, né ne ha mai fatto mistero. Le sue encicliche lo confermano: la Evangelii Nuntiandi è agli antipodi della società aperta cara al pensiero liberale; la Laudato Si’ dipinge il mercato come un demonio assetato di sangue e un mondo in bianco e nero”. Viene da chiedersi (tanto per dire) come mai Eugenio Scalfari, che della tradizione illuminista è indubitabile ed esplicito seguace, riesce a capire Bergoglio, mentre Zanatta no …