Il portale “Vino nuovo” pubblica un articolo di Roberto Beretta: “Ma se Cl non ci fosse stata?”. Sottotitolo: “Nota a margine di un volumetto pubblicato da cinque autori di area Ac sul «caso Cl nella Chiesa e nella società italiana»” (il libretto, pubblicato dall’editrice Il Margine, è stato scritto a più mani: da Luciano Caimi, Guido Formigoni, Franco Monaco, Filippo Pizzolato e Luigi F. Pizzolato). Scrive Beretta: “Io, che all’epoca c’ero, so benissimo che – se Cl negli anni dell’egemonia culturale marxista non ci fosse stata, e proprio con tutti i «difetti» sopra elencati – noi cattolici saremmo stati ridotti all’insignificanza ben più di quanto avvenne”. Sul libro c3dem ha pubblicato la recensione di Salvatore Vento e quella di Luigi Pedrazzi.
7 Luglio 2014 at 12:10
Se CL non ci fosse stata non avremmo avuto né l’onnipotenza andreottiana né l’egemonia berlusconiana né in conseguenza degrado e corruzione della democrazia italiana. E la crisi dell’ideologismo marxista sarebbe andata ugualmente per la sua strada. Questo per quanto riguarda la politica
Per quanto riguarda la vita della Chiesa non ci sarebbe stata la cancellazione del convegno Evangelizzzione e promozione umana, forma italiana della cancellazione del Concilio Vaticano II
9 Luglio 2014 at 17:21
Il modo di intendere la testimonianza evangelica ciellino ha costituito un vero e proprio contraltare al Concilio Vaticano II ed ai suoi complessi scopi di riforma della Chiesa. Cl ha rappresentato un movimento di potere che ha mirato ad occupare spazi strategici per pure “finalità di potere” e per una diffusione del messaggio cristiano identitaria e dogmatica. Cl è stata legata a filo doppio alle peggiori ali conservatrici della D.C., in particolare a quella andreottiana. Dunque, se non ci fosse stata probabilmente ci sarebbero state più opportunità di incontro e di dialogo tra l’umanesimo cattolico e quello marxista, l’impulso all’attuazione del Concilio ne avrebbe tratto sicuro giovamento,
5 Agosto 2014 at 11:06
Poco da aggiungere a quello che ha scritto la Gaiotti. Dicono che don Giussani sia stato un grande educatore, ma se i risultati di questa educazione sono Roberto Formigoni, Antonio Simone, mons. Negri e tanti altri, stiamo freschi!