Lo scorso 29 marzo il quotidiano “il manifesto” ha pubblicato il “Manifesto per un soggetto politico nuovo”, sottotitolo: “Per un’altra politica nelle forme e nelle passioni”. Tra i primi firmatari Paul Ginsborg, Alberto Lucarelli, Ugo Mattei e Marco Revelli. Molti i firmatari (Luciano Gallino, Stefano Rodotà…). All’origine una constatazione e un interrogativo: “Si cerca un nuovo tipo di relazione politica: che forma potrebbe mai assumere una volta che ci si rende conto dell’inadeguatezza del sistema attuale della rappresentanza?”. Il documento prova a indicare il percorso per individuare la risposta. “Bisogna riaffermare la validità della dimensione territoriale locale (ma non’ localistica’), espandendo tutti quegli spazi in cui il governo e il cittadino sono vicini l’uno all’altro”. “E’ emersa in questi ultimi anni una domanda esplicita di rottura che ha al suo centro una nuova percezione dello spazio pubblico, che non può essere ridotto né all’attività, sempre più degradata, dei partiti, né ai codici di per sé privatistici, del ‘mercato’. Tra i cittadini è cresciuto il desiderio di riappropriarsi di ciò che è comune, non solo beni ma anche processi. La democrazia si allarga e diventa più inclusiva: delle nuove forme di partecipazione dei cittadini, della gestione dei beni comuni, della società civile che interagisce, in piena autonomia, con una sfera politica che si apre alla cittadinanza invece di chiudersi come un riccio”. “Dobbiamo trovare, declinando in più di un modo la democrazia partecipativa, la forza per portare avanti una vera rivoluzione culturale fatta di trasparenza e responsabilità”.
“Noi vogliamo affermare l’interpretazione autentica dell’espressione ‘metodo democratico’, vogliamo un soggetto politico che, oltre i partiti, sappia muovere dai fondamenti costituzionali per creare nuovi modelli di partecipazione politica, fondati sulla passione, la trasparenza e l’altruismo”.
Per leggere l’intero documento, vedi: http://www.soggettopoliticonuovo.it/
Tra le prime reazioni al Manifesto indichiamo:
Maurizio Viroli, “Obiettivo beni comuni”, 20 aprile, Il Fatto Quotidiano, che esprime un giudizio sostanzialmente positivo (http://www.soggettopoliticonuovo.it/2012/04/20/obiettivo-beni-comuni-maurizio-viroli-il-fatto-quotidiano/)
e Alberto Asor Rosa, “Tra Tony Negri e Tommaso d’Aquino”, Il manifesto, 27 aprile http://www.soggettopoliticonuovo.it/2012/04/27/tra-toni-negri-e-tommaso-daquino-albero-asor-rosa-il-manifesto/
Asor Rosa appare, invece, piuttosto critico. Bene – dice – una nuova politica che diffonda partecipazione, “ma l’obiettivo fondamentale e strategico è riconquistare il «pubblico», sottrarlo alla cattiva politica, in tutte le sue modalità, stratigrafie e manifestazioni, e al tempo stesso allargarlo, e di molto, oltre le dimensioni originarie”.