In un articolo sull’Unità del 7 maggio (“Non torniamo alle due sinistre”), l’anziano militante del Pci, oggi di nuovo parlamentare del Pd, Mario Tronti, in dissenso dalle tesi del più giovane Walter Tocci (suo diretto collaboratore nel Centro per la Riforma dello Stato), consiglia al Pd, da un lato, di chiedere a Bersani di restare alla guida del Pd fino al Congresso, aprendo un dibattito alla base su che cosa si vuole che sia il Pd, e, dall’altro, di considerare il governo Letta come una opportunità per preparare una nuova stagione politica. “C`è – scrive – una richiesta dal basso, un bisogno, popolare, di governo, dettato dalle condizioni di esistenza delle persone, molto più forte delle discriminanti immediate tra gli schieramenti. Un partito che non sapesse cogliere questi segnali, finirebbe per rinunciare alla sua funzione nazionale”. E critica, nel Pd, “la centralità dell’antiberlusconismo”.