Il 16 aprile del 1988 le Brigate Rosse uccidevano nella sua casa di Forlì Roberto Ruffilli: un uomo di diritto, un democratico progressista, un laico perchè cristiano, un antieroe, un politico libero, un spirito allegro, un fratello maggiore… un amico.
Nella foto a fianco è ritratto con altri amici e maestri: Achille Ardigò, Pietro Scoppola e Paolo Giuntella, durante la Scuola estiva della Lega Democratica-Rosa Bianca dell’agosto 1983 nella serata pubblica dedicata alla memoria pericolosa di Aldo Moro e Vittorio Bachelet (le relazioni sono pubblicate in un bellissimo libretto edito dalla Casa editrice Il Margine).
L’ultima opera di Ruffilli, prima del suo assassinio, si intitolava: “Il cittadino come arbitro” da cui traggo questo testo affinchè la sua memoria si trasformi in sguardo di luce sapiente sull’oggi.
“La questione centrale diventa così quella della disponibilità di tutti i partiti all’accettazione dei vincoli e delle compatibilità ed alla fine dei limiti della loro pur legittima battaglia per il potere, sulla base del riconoscimento dell’autonomia specifica delle istituzioni e del ruolo di ‘arbitro ultimo’ del cittadino, nel rispetto degli equilibri, delicati ma vitali, della nostra Repubblica democratica fra rappresentanza politica e partecipazione di base, fra volontà degli elettori e distribuzione dei ruoli di governo e di opposizione, fra compiti di direzione politica da parte dei partiti e compiti di gestione da parte dei pubbllci poteri”.
Sono passati 25 anni e queste parole bruciano ancora in queste ore nel crogiuolo in cui sembrano essere gettate le scelte istituzionali, quelle della direzione politica dei partiti, le nuove forme di partecipazione di base, i compiti di gestione pubblica dei poteri.
Nella serata di Brentonico Roberto chiedeva a Moro e Bachelet – “a queste due persone, considerandole anche per questo ancora vive, ancora in mezzo a noi” -: “lumi, suggerimenti, indicazioni…”
Anche noi chiediamo lumi ai viventi invisibili; ma alla nostra responsabilità ed allo spirito di concretezza, cui Roberto ci ha sempre richiamati, spetta anche fornire suggerimenti ed indicazioni.
Un esempio che potrebbe rispondere anche alla domanda che ci si è posti sul nostro portale circa le aperture della sinistra al Movimento 5 stelle.
Ci rendiamo conto che, nella reale, finta, gonfiata, veritiera consultazione via web tra i nomi indicati e suggeriti dal M5s, ci sono Rodotà, Prodi, Zagrebelsky, Caselli, Strada??? Non mi sembra che ci siano grosse difficoltà a condividerne almeno uno… senza riproporre nomi come Amato, D’Alema, Marini, Finocchiaro. Non credete?
Avanti, coraggio, forza… c’è una strada appianata che ci attende!