Come si sa, stanno crescendo i populismi e i movimenti anti-UE in tutta Europa. “La vera difficoltà in cui versa l’Unione europea deriva dalla metamorfosi che ha subito nella sua natura essenziale: da assetto istituzionale volto ad impedire che gli squilibri di potenza in Europa mettessero a rischio l’armonia continentale a moltiplicatore degli squilibri medesimi …”. Così Vittorio Emanuele Parsi sul Sole 24Ore (“Se l’Europa non mitiga più i conflitti (e li accentua)”). Scrive Barbara Spinelli su Repubblica: “Non resta che lo scisma: la costruzione di un’altra Europa, che parta dal basso più che dai governi”, e dice che un progetto già c’è: lo ha scritto l’economista Alfonso Iozzo (“Europa, il sonno della politica”). Un’Europa che, tra l’altro, nutre diffidenza per gli italiani, come racconta Danilo Taino sul Corriere (“All’Europa, e a noi stessi, piaciamo poco”). Quanto al tanto discusso governo delle larghe intese, Stefano Folli, sul Sole, parla di “Una malinconica luna di miele”; Salvatore Merlo su Il Foglio parla de “I due Cav.”, uno istituzionale e uno pronto ad andare alle urne; e Claudio Tito su Repubblica ipotizza che il piano di Berlusconi sia solo “Il voto, poi lo scudo della Camera”. E del resto, come scrive Massimo Franco sul Corriere, “L’M5S scommette su una crisi a breve”. Invece Mario Pirani, sempre su Repubblica, difende la grande coalizione (“Quando la politica è l’arte del possibile”) e cita Michele Salvati. Gad Lerner su Repubblica tratteggia la comparsa de “Il nuovo proletario” e Maria Teresa Meli sul Corriere avverte: “Pd, Chiamparino in campo”. Pier Luigi Castagnetti su Europa commenta: “L’Internazionale socialista è finita. Una buona notizia”.