Su Europa un intervento di Franco Monaco: “Ecco perché noi bindiani non stiamo con nessuno” (cioè “né lib né lab, ma dem”); la Bindi aveva rilasciato ieri un’intervista all’Unità (“Al Congresso leale con chi vince ma non mi schiero”). Intanto nel Pd gira un sondaggio che dà l’83% dei voti a Renzi (“Quei numeri che agitano il Pd: Renzi su tutti, addio vecchia guardia”, Meli, Corsera). Si discute di legge elettorale: “Rischio proporzionale, nel Pd c’è chi dice no” (R. Calvo, Europa); Stefano Folli sul Sole 24Ore scrive: “Legge elettorale, alibi finiti”; Marco Olivetti sull’Unità: “Come uscire dal porcellum”; Stefano Ceccanti, su Qdr magazine, scrive di nuova legge elettorale legata a cambiamenti costituzionali (“Il possibile bipolarismo maturo”); e Giovanni Guzzetta, su confronti costituzionali.eu, si chiede: “E’ incostituzionale la legge elettorale?”. Su Repubblica del 7 ottobre G. Zagrebelsky ha scritto “L’Italia resta prigioniera del berlusconismo”; oggi Giorgio Armillei polemizza con lui su landino.it (“Da azionisti a centristi”). Ieri Sandra Zampa, deputato prodiano, ha scritto sul Corsera “I prodiani e il tradimento”, e La Stampa ha pubblicato l’articolo “Le tre telefonate che affossarono la candidatura Prodi”; oggi su La Stampa replicano Rodotà (“A Prodi dissi…”) e Monti (“Con Romano belle parole ma rimase la divergenza sulla grande coalizione”).