Mosaico di pace: riaprire il cantiere nonviolento – Il Segno: in quale segno “vinces”? – Presbyteri: “Scandalizzati, ma fedeli”. – Il Regno:l’eredità di Gandhi. – I Piccoli Fratelli di Gesù: “… quando una Chiesa ha persone come Oscar Romero …”

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“Come sposare l’opzione evangelica del perdono e dell’amore dei nemici e poi giustificare la scelta di sconfiggere l’avversario con armi e fuoco, con una guerra altrettanto crudele di quella contro cui si combatte?” L’antico interrogativo della coscienza cristiana si riproponeva già lo scorso anno, nell’editoriale di Mosaico di pace di settembre 2012, prendendo lo spunto dalle parole dell’ordinario militare mons Pelvi riportate da Avvenire: “I militari italiani non considerano le missioni internazionali di sicurezza come esperienza di guerra, perché sono desiderosi di sostenere la democrazia a costruire la pace in luoghi martoriati”. A lui un centinaio di sacerdoti aveva risposto contestando che sia opportuno chiamare “eroi per la pace” o sostenere che “i cappellani militari sono parroci senza frontiere, impegnati in una pastorale specifica sul fronte della pace”. Mosaico di pace ricorda che a suo avviso “essere cristiani ed essere militari sono dimensioni divergenti” e ricorda una presa di posizione di Pax Christi che già nel 1997 esprimeva “l’esigenza di discutere sul ruolo dei cappellani militari non per togliere valore alla presenza e all’annuncio cristiano tra quanti, soprattutto giovani, stanno vivendo la vita militare, ma per essere più liberi, senza privilegi e senza stellette”. E nelle pagine successive, nella rubrica sepossodirelamia Sergio Paronetto invita a “riaprire il cantiere nonviolento dell’organizzazione di corpi civili non armati”. Il dossier di Mosaico è dedicato a “L’Italia, le spese militari, le armi” mentre Tonio Dell’Olio e Renato Sacco ripresentano un testo di don Tonino Bello sull’educazione alla povertà.

Anche Il Segno della diocesi di Milano (ottobre 2013) dedica l’editoriale di Giuseppe Grampa alla pace. Ricorda la famosa promessa fatta a Costantino in hoc signo vinces (“una leggenda, ma con un contenuto di verità”), ma spiega che, certo, “il segno della croce è vincitore, ma non nelle guerre”. E ricorda che Papa Giovanni (Pacem in Terris, 127) scrive: “è irrazionale pensare che la guerra possa essere utilizzata come strumento di riparazione dei diritti violati”. Sullo stesso fascicolo del mensile della diocesi milanese anche un articolo del cardinale Angelo Scola: “Il campo è il mondo: andiamo incontro agli uomini”, un ricordo del pastore Paolo Ricca a 50 anni dal Concilio (“Le cinque perle ecumeniche”), una riflessione di Maria Cristina Bartolomei sulle “luci e ombre dell’editto di Milano”.

Presbyteri è la bella rivista di spiritualità e pastorale per sacerdoti (e non solo). Il titolo del fascicolo 7/2013 è intrigante: “Scandalizzati, ma fedeli”. Felice Scalia, Giorgio Campanini, Ivan Salvadori, Luigi Verdi, Rosanna Virgili, Carlo Ghidelli, Marcello Semeraro, Diego Andreatta, Ignazio Schinella, Vittorio Peri affrontano sotto diverse angolature il tema centrale: come leggere, soffrire e superare i limiti e talora gli stessi scandali che si producono nella vita concreta della comunità cristiana e delle istituzioni. Il tema tocca in vario modo la vita di molti credenti e talvolta diventa un problema serio su scala più ampia. Campanini, ad esempio, ricorda che “una chiesa di perfetti non c’è mai stata e non ci sarà mai… Ma oggi nell’opinione pubblica certi scandali sembrano intollerabili … un caso particolare e talora unico è costituito dalla Santa Sede soprattutto nella gestione dei beni finanziari. Novità possiamo attendere da papa Francesco che ha già dato segnali in questa direzione”.

E sulla riforma che si delinea nei gesti e nelle parole di papa Francesco è interessante il numero 16 attualità (settembre 2013) de Il Regno, con testi del Papa, informazioni sul progetto di riforma della Curia, riflessioni sull’eredità del Concilio; e molte altre notizie e informazioni sulla vita della Chiesa in Italia e nel mondo. Lo “studio del mese”, infine, è dedicato all’eredità di Gandhi.

“… ma quando una Chiesa è capace di avere tra i suoi membri persone che danno la loro vita per i poveri, come Oscar Romero e tanti altri, c’è qualcosa d’importante che succede in quella Chiesa!” Sono parole di Gustavo Gutierrez, il grande teologo latinoamericano, riportate a conclusione del notiziario n 29 de “I Piccoli Fratelli di Gesù”. E le notizie, le riflessioni riportate nel fascicolo (e nelle altre pubblicazioni di Jesus Caritas danno ben ragione alle parole di Gutierrez. Per mettersi in contatto coi Piccoli Fratelli, ad esempio: Piccoli Fratelli, ViaGiaime, 9 – 12020 Brossasco (CN) – pfgtorino@gmail.com oppure: Piccoli Fratelli di Gesù CP 13195 – 00185 Roma . Via internet: http://www.piccolifratellidigesu.it/ Per entrare in contatto con i Piccoli fratelli del Vangelo (comunità di Spello) si può digitare http://www.fraternitaspello.it/wp/ .

(a.bert.)

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