NAPOLITANO INVISO. E ALTRO

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Questa volta, a sinistra, Napoletano ha deluso. Su Repubblica lo spiega Massimo Giannini: “Il compromesso antistorico”. Lo dice il direttore dell’Unità, Claudio Sardo in un editoriale intitolato “Responsabilità e demagogia”: “Non è certo una bestemmia che forze alternative governino insieme per un determinato periodo d’emergenza. Il problema è che la Grande coalizione, oggi, non servirebbe all’Italia. Anzi, rischierebbe di portarla più a fondo. L’ondata di sfiducia che ha colpito la politica non può essere affrontata con un bipolarismo suicida: destra e sinistra insieme da un lato, e forze anti-sistema dall’altro. Ne dà conto sul Corriere Massimo Franco: “Appello dal Colle, ma i partiti non raccolgono”. Stefano Folli, sul Sole 24Ore, ragiona e dice: se Pd e Pdl si accordano sul presidente poi come non si accorderanno sul governo? (“Il sistema non regge lo stallo, ma sul Quirinale intesa ancora lontana”). Altri articoli interessanti: Andrea Manzella, su Repubblica, su come rinnovare il lavoro parlamentare (“Da Lenin ai Cinquestelle”); A. Quadrio Curzio, sul Sole,  sulla crisi (“Scacco alla crisi in cinque mosse”); Aldo Cazzullo, sul Corriere, sulle primarie a Roma (“L’equivoco primarie”), in cui, forse con troppa saccenteria, critica il voto a Marino e si allarma per l’emergere di Fabrizio Barca nell’orizzonte del Pd. Su Barca scrive Simona Bonfante su Europa: “La strategia di Barca più blairiano di Renzi”.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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