Don Orione stimava talmente Jacques Maritain che nel 1936 pagò al filosofo un viaggio in Argentina affinché potesse contribuire al rilancio della cultura cattolica in un Paese allora dominato da ideologie liberali, massoniche, anticlericali che schiacciavano una cultura cattolica debole e chiusa in sacrestia. E la visita non restò senza frutto! Lo ricorda (e sottolinea) il superiore generale dell’ “opera Don Orione” sul n 30 (dicembre 2014) di Notes et documents (la rivista dell’istituto internazionale Jacques Maritain). L’influenza profonda del filosofo francese è argomento di continua riscoperta poiché nella sua equilibrata saggezza egli riuscì ad aiutare cristiani di molti paesi a immaginare (e realizzare) un ordine sociale (e un clima culturale) aperto e accettabile per tutti. Lo stesso numero della rivista ospita fra l’altro, un editoriale di Ignazio Ingrao e un saggio di Gennaro Giuseppe Curcio che sottolinea la necessità di contrastare l’attuale “cultura” e retorica antipolitica e antipartitica, sforzandosi invece di testimoniare ed educare ad una “virtù politica” credibile e capace di migliorare il mondo. E Maritain, soprattutto nell’ambito della cultura cattolica e democratica, può aiutare ancora molto quest’opera di educazione e di liberazione del mondo.
Alfredo Reichlin ha usato, in riferimento al Pd, l’espressione “partito della nazione”. Ma che significa? Tre esponenti del Pd (Franco Monaco, Lorenzo Guerini e Gianni Cuperlo) commentano questo tema su Aggiornamenti sociali di gennaio. Sull’incontro dei movimenti popolari svoltosi a Roma a fine ottobre per iniziativa di papa Francesco intervengono, sempre sulla rivista dei gesuiti di Milano, Michael Czerny e Paolo Foglizzo, mettendo in luce che, sia che parli ai capi di Stato o ai popoli o ai leaders religiosi, “il messaggio di Papa Francesco è lo stesso: mettere i più poveri al centro e camminare insieme”. Un ampio e interessante studio del sociologo Maurizio Ambrosini mette inoltre in luce che sul tema dei rifugiati circolano molte notizie distorte. Infatti la grandissima parte (86%) di essi si rifugia, e viene accolta, nei Paesi poveri o in via di sviluppo.
Orientamenti sociali sardi (rivista semestrale promossa da un gruppo di cattolici democratici (del mondo Ac, Acli, Meic, ecc.) dedica il secondo numero del 2014 alla lettura dei segni dei tempi. E’ emerso un fascicolo molto interessante, che aiuta a capire molte questioni di grande attualità: Giovanni Bianchi parla del rapporto tra il politico e il tempo; Giorgio Campanini dell’uso sociale della ricchezza; Piero Viotto dell’attualità di Umanesimo integrale a 80 anni dalla sua edizione; Salvatore Mancuso rileva attualità e validità del messaggio contenuto nell’ Humanae Vitae…
La speranza di una ritrovata unità dei cristiani (specialmente tra la Chiesa di Roma e quella di Costantinopoli) torna a farsi percepire. Ne parla Giancarlo Pani, gesuita, su La Civiltà Cattolica del 7 febbraio ricordando anche gli incontri di Papa Francesco in Turchia alla fine dello scorso novembre. L’intuizione cammina sul recupero dell’antica formula del Concilio di Firenze, che non propone un “ritorno all’ovile”, ma la possibilità di riscoprirsi “non divisi” (cattolici e ortodossi), una riunificazione della chiesa latina e greca sulla base di una parità, non di un ritorno … Lo stesso direttore della rivista gesuita, padre Antonio Spadaro, firma poi un commento approfondito sul viaggio di papa Francesco in Sri Lanka e Filippine, nello scorso gennaio. E commenta: “il ‘nobile continente’ asiatico si conferma un luogo privilegiato per il futuro del cristianesimo”.
(a. bert.)