OH, MATTEO!

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Giampiero Forcesi

La prima volta che mi sono stupito molto è stato un mese fa a Reggio Emilia. Avevo tenuto una conferenzuola la sera prima in una parrocchia di frontiera. Stavo facendo un giro per il centro città in compagnia di un ex impiegato comunale. Abbiamo incontrato una coppia di sessant’enni, suoi amici. Gente della vecchia guardia. Del vecchio Pci. Famiglia di quella fascia sociale di operai o piccoli impiegati che costituisce il nerbo della vita cittadina. Si è parlato di politica, subito, naturalmente, come si fa quasi sempre in Emilia quando ci si incontra per strada, se non si è troppo giovani. Marito e moglie, con storie di lotte e di cooperative alle spalle, erano entrambi dispiaciutissimi della sconfitta di Matteo Renzi alle primarie. Io ero meravigliato. Ma era proprio così. Avevano fiducia in Matteo Renzi. Ne parlavano con grande naturalezza. Mentre a me sembrava quasi un eresia. Poi ho pensato che in realtà anche il sindaco di Reggio Emilia, il bravo Del Rio, era stato un elettore di Renzi. E Del Rio non era solo il sindaco di Reggio, era anche il presidente dell’associazione nazionale dei comuni italiani. Era il portabandiera della campagna “l’Italia sono io!” per la cittadinanza ai figli degli immigrati. Del Rio, sindaco della città nella cui aula del consiglio comunale ha sventolato per la prima volta la bandiera italiana, alla fine del XVIII secolo; e il mio amico impiegato comunale mi ci ha infatti portato a vederla, quel mattino, quell’aula.

La seconda volta che mi sono stupito è stata oggi. Per lavoro telefono alla assessora alle Politiche di integrazione del comune di Arezzo. Devo farle qualche domanda su una iniziativa locale. Prima, però, si parla un poco dei risultati elettorali. Ho visto che il Pd ad Arezzo ha superato il 40 per cento, dunque è ancora una roccaforte della sinistra. Però la botta c’è stata. Le dico: “Stefania, sarete ancora storditi… è stato un brutto colpo, eh?!”. Stefania ha una voce gentile, non sembra troppo colpita, o comunque ha incassato bene. Candidamente, e convintamente, mi dice che non sarebbe andata così se il Pd avesse corso con Matteo. Qui, dice, siamo tutti per Matteo Renzi. Alle primarie Matteo ha preso il 70 per cento. Le dico: “sì capisco, ma Bersani è un brav’uomo, di buon senso, aperto, e poi più esperto, più affidabile…”. No, mi dice, è un uomo dell’apparato, un uomo vecchio. Con Matteo sarebbe andata diversamente.

C’è una terza volta in cui sono rimasto molto stupito. Qui non per Matteo. E’ stato quando, qualche settimana fa, il mio amico Giancarlo, decenni di lotte popolari alla Magliana, e altrettanto tempo dedicato alla parrocchia, a portare la comunione ai vecchi ammalati, m’ha detto che avrebbe votato Grillo; di quelli del Pd non si fidava più. Giancarlo è un sant’uomo, un bergamasco, che doveva fare il missionario e poi ha sposato una ragazza a cui faceva il doposcuola, ed è stato comunque un bravo padre, un bravo compagno e un bravo, bravissimo, cristiano. Ha sempre votato a sinistra. I primi tempi, come me, a sinistra del Pci. Poi il Pci, il Pds, i Ds, il Pd. Ora Grillo.

Il mondo sta cambiando. Noi stessi stiamo cambiando. Io però sembro fare resistenza al cambiamento…. Ma non so neppure bene perché.

5 Comments

  1. Scusa…..ma mi stupisco io che tu ti sia stupito…..
    Di tutta la campagna elettorale, come si è visto anche dai risultati, la gente “libera” da interessi e amore di partito innanzi tutto era …..incazzata con la casta, ogni cambiamento andava bene. Se tu non sei credibile…..qualunque cosa tu dica ….non sei credibile !!! E Bersani, come altri, per la gente non sono più credibili…anche perchè in tanti anni di forte presenza politica, con ottimi stipendi e privilegi,….hanno saputo combinare solo i guai che la gente comune e onesta deve e dovrà pagare. Loro avranno sempre ….un buon vitalizio! Se sei libero e onesto…. credi in chi rischia e soffre con te. La Bindi e Bertinotti e compagnia….cosa rischiano ….al di là della loro faccia?
    Cambiare bisogna cambiare…. Importante è cambiare con intelligenza e speranza.
    ciao eugenio

    • “Credi in chi rischia e soffre con te”… Sì, questo lo trovo giusto. I politici dovrebbero nascere così: provenire dall’impegno sofferto accanto alla gente, in una fabbrica, in un quartiere, in una realtà di base, in un’università. Persone di cui si possa testimoniare che conoscono la vita reale, che hanno fatto le loro battaglie nei luoghi in cui hanno vissuto, che hanno dato prova di serietà e di onestà. Forse un tempo un numero abbastanza alto di politici venivano su così. Quando i partiti erano realtà vive, partecipate, con le porte aperte sulla strada, con le riunioni la sera dopo il lavoro, con i gruppi di militanti nei sindacati, nei comitati di quartiere, nelle cooperative, nei circoli culturali. Ma oggi? Nel Movimento 5 stelle c’è qualcosa di questo? Li conosco troppo poco per dirlo. Immagino ci siano dentro giovani intelligenti, donne capaci, gente che ha voglia di impergnarsi. Ma se vedo Grillo, se vedo Casaleggio, se sento certi discorsi, certa arroganza, certa superficialità, temo che, se certamente danno voce alla stanchezza della gente, alla sfiducia della gente, non abbiano però consapevolezza della fatica e della complessità della politica, non abbiano consapevolezza della storia politica dei decenni passati; e non credo neppure che veramente – come tu dici – abbiano sofferto e rischiato insieme alla gente che vive una quotidianità difficile. Almeno non al punto di essere stati davvero temprati da quella condivisione. Ma sarei contento di sbagliarmi.

      • Penso che dentro il Movimento “qualcosa di questo” ci sia…. Grillo ha saputo dar voce a quel “qualcosa”.
        Purtroppo per il Paese…ora …sa solo urlare.
        C’è qualcuno che sa trasformare, con passione ed intelligenza, in un progetto credibile…la risposta a quella “logica” rabbia?
        Interroghiamoci….anche come C3Dem!
        eugenio

  2. Anch’io ho simpatia per Renzi pur non avendolo votato.
    Ma non sono sicuro che con lui in campo le cose sarebbero andate diversamente-
    La verità è che il PD, come gli altri partiti, ha sottovalutato , o meglio ignorato il malcontento diffuso in ordine alle riforme necessarie ( legge elettorale, costi della politica, etc) anzi hanno fatto di peggio. hanno fatto finta di volerle fare accusandosi a vcenda dell’insuccesso.
    Ed ora teniamoci Grillo e il suo avanspettacolo

  3. Caro Pasquale,
    speriamo che si fermi all’avanspettacolo…! Ho molto timore di un anarchico alto borghese.

    Il racconto di Forcesi è davvero realistico.
    Urge un guizzo di creatività nei veri politici!

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