Valerio Onida spiega sul Corriere della Sera il suo favore alla proposta di legge elettorale in discussione alla Camera: “La legge elettorale mista può offrire buone garanzie”. Marzio Breda, “Ipotesi voto a marzo. Il Colle si prepara ad affrontare tutte le incognite sulla governabilità” (Corriere della Sera). Interessante intervista di Giorgio Tonini a Italia Oggi, in cui mostra di dissentire da Renzi sull’Europa: “Al Senato si rischia sul bilancio”. Marco Bentivogli commenta l’attacco di Di Maio ai sindacati: “Lui non è credibile, ma noi dobbiamo cambiare” (intervista a Qn). Marco Imarisio racconta: “Genova, dove la destra piace alla sinistra” (Corriere della Sera). La proposta di Claudio Cerasa al Pd, sul Foglio, di mettere sul simbolo elettorale lo stemma dell’Europa: “Meglio 12 stelle che 5 stelle”; e i primi consensi (“L’Europa è una bandiera”). Intervista a tutto campo di Marco Minniti al Corriere: “Unità nazionale contro gli scafisti e i terroristi”. Vladimiro Zagrebelsky commenta su La Stampa l’approvazione del Piano nazionale per l’integrazione dei migranti sotto protezione internazionale: “Un’immigrazione regolata è possibile”. Guido Barbujanni, “All’armi siam razzisti” (Sole 24 ore). Ernesto Galli Della Loggia torna sul tema della cittadinanza agli stranieri: “Ipocrisie e ius soli” (Corriere della sera). Nadia Urbinati, “La parabola della democrazia dei partiti” (Sole 24 ore). Stefano Folli, “Aspettando Pisapia: l’impasse a sinistra” (Repubblica). Alessandro Campi sulla politica di Di Maio: “Quell’amo lanciato ai fan del Cavaliere” (Messaggero).
2 Ottobre 2017 at 20:53
Pur con tutti i limiti che hanno le Organizzazioni Sindacali, e mi riferisco a CGIL, CISL e UIL, restano pur sempre organizzazioni di gran lunga molto più democratiche di quanto non lo siano in generale le forze politiche e in particolare il Movimento 5 Stelle. Di Maio non sa, perché non avendo mai lavorato non ha avuto la possibilità di conoscere il sindacato, che le Organizzazioni sindacali ogni 4 anni fanno un lungo percorso congressuale per discutere la loro linea politica e la loro strategia e votare il gruppo dirigente ai diversi livelli organizzativi, dal più basso al più alto di livello nazionale.
Luigi Di Maio, prima di impartire lezioni alle Organizzazioni Sindacali dovrebbe chiarire in che rapporto sta il M5S che rappresenta con quanto indicato dall’art. 49 della Costituzione che recita così: “Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale.”
Mi chiedo: può essere democratico un movimento che non rispetta i fondamentali principi costituzionali e che spaccia per democrazia diretta una democrazia diretta da una società privata (la Casaleggio Associati) non eletta da nessuno ed eterodiretta da un blog personale (beppegrillo.it)? Detto in altri termini: il M5S è o non è una truffa costituzionale?