Ad Arturo Paoli, deceduto lo scorso 13 luglio, è dedicato gran parte del numero 9 (settembre) della rivista Oreundici, che al suo esempio e alla sua amicizia si è sempre richiamata con grande fedeltà e amore. Lo ricordano don Mario de Maio, Carlo Molari, Silvia Petitti, Giorgio Conte, Leonardo Boff e fratel Bernard. La testimonianza e l’insegnamento di fratel Arturo si mostra ogni giorno più feconda e preziosa anche perché ha saputo unire l’impegno umano, educativo, politico con una grande spiritualità e passione evangelica, con una grande valorizzazione dell’amicizia, del dono e dell’impegno per il prossimo nella giustizia, nell’amore e nella gioia.
Diceva Etty Hillesum che per cominciare a credere, per poter guardare con speranza un’umanità impazzita “era importante imparare a mettersi in ginocchio”. Lo rievoca l’editoriale di Presbyteri (n 6/luglio 2015) per ricordare che intuire e leggere la voce dello Spirito, che parla attraverso fatti talora sorprendenti e conturbanti, esige un atteggiamento di grande ascolto, umiltà, apertura all’imprevedibile. Il fascicolo è tutto dedicato allo “stile del prete”; ed è naturalmente disegnato e proposto uno stile di grande apertura, coraggio, sogno, umiltà. Non è facile, ma alla scuola del Vangelo, del Concilio e di papa Francesco certamente è possibile. Lo ricorda, tra gli altri, un bel saggio del vescovo Francesco Lambiasi, secondo il quale il Concilio ha indicato la via per “ri-formare i preti” e, in realtà, tutta la Chiesa (laici compresi!).
La vita dell’uomo, la sua esperienza, si svolge “tra natura e cultura”: è il tema del dossier ospitato dalla rivista dell’Azione Cattolica Dialoghi (n 2, aprile/giugno). Vi sono ospitati molti saggi interessanti, da Fabio Zavattaro a Enrico Berti, da Luigi Alici a Giorgio Campanini a Vera Zamagni a Piergiorgio Grassi. Il presidente dell’Ac Matteo Truffelli firma l’editoriale sull’impegno dell’Azione Cattolica “verso e oltre Firenze”.
“Non si sa quanti siano. Ma in Italia i doposcuola si diffondono. Molti condotti dal privato sociale. E non limitati al recupero didattico: hanno obiettivi educativi e sociali ampi, a cominciare dalla lotta contro la dispersione sociale”. Ne parla ampiamente il fascicolo di agosto di ItaliaCaritas. Interessante anche l’editoriale dedicato allo sviluppo di una vera ecologia che comprende la lotta contro la povertà e la costruzione di una vera giustizia. Crisi ambientale e sofferenze degli esclusi sono legate tra loro: bisogna mutare abitudini affinché l’economia sia a servizio dell’uomo e politica ed economia (così come giustizia ed ecologia) si diano la mano.
La gioia e l’entusiasmo per papa Bergoglio fanno capolino un po’ dappertutto. Scrive, sul numero di settembre della rivista Il Gallo, un “credente laico”, Silvano Fiorato: “Finalmente il vento dello Spirito sta spalancando tante porte che da molti secoli erano saldamente sigillate: è il vento che ha trasportato al soglio vaticano Jorge Bergoglio, che ha scelto emblematicamente di rinnovare anche il suo nome pontificio con quello di san Francesco. È stata un’apertura attesa con impazienza da molti fedeli cattolici e anche da molti che, pur essendo nati e cresciuti nel mondo cattolico, hanno disertato le chiese dove quasi sempre si ascoltano parole retoriche….”.
(a. bert.)