L’ultimo sondaggio: “Il Centrodestra stacca Pd e M5s” (Nando Pagnoncelli, Corriere della Sera). E Francesco Verderami, sul Corriere, racconta “La doppia via di Berlusconi”. Un’intervista che fa pensare, quella di Antonio Di Pietro a Repubblica: “Sì, Mani pulite ha distrutto i grandi partiti e favorito quelli personali”. Un retroscena di Carlo Bertini su La Stampa: “’Gentiloni candidato premier’, una fronda anti-Renzi nel Pd”. Come Il Fatto liquida Pisapia: “Pisapia il nulla, però presentabile” (Daniela Raineri). Paolo Pombeni giudica “I partiti intrappolati nella strategia ideologica” (Sole 24 ore). Una bella analisi della fase che viviamo di Alessandro Barbano, direttore de Il Mattino: “La ripresina muove il Pil, ma il paese è immobile”. Sulla crescita i consigli di Francesco Giavazzi sul Corriere della Sera: “Le (piccole) riforme che servono per la crescita”. La delusione di Nadia Urbinati: “M5S, dal movimento di tutti al partito di qualcuno” (Repubblica). Sull’Espresso va di scena Marco Minniti: Tommaso Cerno, “I migranti, la sinistra e la vera sfida di Minniti”; Marco Damilano, “Il lato Minniti della forza”. Una delle lettura tranchant di Claudio Cerasa: “I sei anni che hanno cambiato l’Italia” (Il Foglio). In molti (tra cui Ceccanti, categorico) dicono che non si farà nessuna nuova legge elettorale, ma Stefano Folli spiega: “Perché l’ex premier non può permettersi l’immobilismo sulla legge elettorale” (Repubblica).