“I cedimenti di Monti al populismo delle destre” è il titolo di un intervento di Franco Monaco su l’Unità del 3 gennaio 2013. Monaco critica la pretesa montiana di sostituire alla polarità destra-sinistra quella tra conservazione e innovazione. Pierluigi Castagnetti, in un’intervista ad Europa, guarda con preoccupazione il “ridimensionamento, nella rappresentanza parlamentare del Pd, della componente ex-popolare determinata dalle primarie” (“Cattolici sconfitti alle primarie”). Mons. Rino Fisichella, in un’intervista concessa a La Stampa, osserva che bisogna essere realistici e constatare che “nel paese la presenza dei cattolici è trasversale in tutti gli schieramenti presenti in Parlamento” e dunque l’auspicio è che “i politici operino da cristiani in qualunque partito siano, senza subire passivamente tendenze generalizzate che scambiano per progresso le negazioni della vita, della famiglia e della libertà di educazione”. Ma parla anche di “passività rispetto alle forze economiche e finanziarie” (“Nessun appoggio a Monti. I cattolici sono in tutti i partiti”). Quanto a Comunione e Liberazione, il movimento ha reso noto un documento che il Corriere della Sera riassume titolando così il suo articolo: “La presa di distanza di Cl: nessuna identità con i partiti”. Su La Stampa Andrea Tornielli dà conto delle candidature piemontesi di Luigi Bobba e Andrea Olivero (“Bobba col Pd e Olivero con Monti. In Piemonte la disfida tra ex Acli”). Sullo stesso quotidiano si dà conto che per la lista centrista il candidato capolista potrebbe essere Renato Balduzzi: “Profumo e Balduzzi capilista in Piemonte della lista civica centrista” (sembra che i due ministri abbiano sciolto la riserva). Nella lista del Pd sarà presente invece l’economista ed esperto di lavoro Carlo Dell’Aringa, docente alla cattolica di Milano (“E Bersani chiama l’economista che non piace alla Cgil”, Corriere della Sera).