Per un appello alla coscienza democratica

Forse non è più tempo di “Appelli” solenni, come quello di don Sturzo del 18 gennaio 1919 “a tutti gli uomini liberi e forti”, ma certamente la situazione attuale, caratterizzata dalla grave crisi economica che rivela una ancor più grave crisi sociale e politica, richiede a tutti un’assunzione di responsabilità.

E noi riteniamo che la richieda, in particolare, ai cattolici che si richiamano alla tradizione cattolico democratica.

Alcune associazioni che si ispirano a tale tradizione (“Argomenti 2000”, “Città dell’uomo”, “Rosa bianca”, “Agire politicamente”), si sono dati informale appuntamento, nello scorso autunno, non solo per condividere la comune preoccupazione e indignazione dinanzi al miserevole spettacolo di quella congiuntura politica (spettacolo, poi, sistematicamente protrattosi nel tempo), ma anche per interrogarsi sull’eventuale opportunità di unire le singole energie, al fine di rendere più incisiva la condivisa sensibilità culturale-politica e dare visibilità ad una presenza significativa del cattolicesimo democratico nel nostro contesto sociale e politico.

Dopo i primi contatti si è deciso di passare parola ad altri amici e amiche che sapevamo sulla medesima lunghezza d’onda. Così è stato. Passo dopo passo il numero delle adesioni si è allargato.

Alle sigle associative di partenza, si sono, infatti, affiancate quelle che sottoscrivono la presente proposta, ma sono solo una piccola parte di tutte quelle che operano sul territorio dando luogo a quel vitale arcipelago associativo che può diventare un serbatoio di speranze di futuro per il nostro paese.

Dagli incontri sin qui avuti è emersa, con sempre maggiore chiarezza, la centralità della “questione democratica” e il  convincimento secondo cui valori/sensibilità/stili/metodi della cultura socio-politica rifacentesi alla tradizione cattolico-democratica risultano straordinariamente attuali e, pertanto, meritevoli di essere riproposti senza incertezze, evitando, per altro, di ridurli a pure enunciazioni di principi astratti, incapaci di misurarsi con le sempre nuove sollecitazioni del divenire storico. Più che preoccuparci di stilare una “lista” di tali orientamenti valoriali, fatalmente soggetta al rischio di lacune più o meno vistose, negli incontri in questione ci è parso di dovere sottolineare che, in fondo, oggi dirsi cattolico-democratici significa riconoscersi dentro l’orizzonte culturale delineato da due grandi punti di riferimento: la Costituzione repubblicana del 1948 e il Concilio Ecumenico Vaticano II. Giuseppe Lazzati, indimenticato Maestro di molti di noi, li indicava come le due “stelle polari” per il cammino del laicato.

Certo, non basta affermare, genericamente, di rifarsi alla Costituzione e al Concilio. Bisogna saperli “leggere” e, in qualche modo, “reinterpretare”. Si tratta, infatti, di portare a evidenza il plesso di principi/valori/esigenze/sollecitazioni che, opportunamente “mediati” in rapporto al nostro tempo, ci consenta di definire le coordinate essenziali per concorrere a delineare (e edificare) un modello di “città” e di convivenza “a misura d’uomo”, direbbe sempre Lazzati ed oggi, accogliendo il linguaggio di genere, “a misura dell’umano”.

Negli incontri di cui s’è detto sono così emerse alcune “parole-chiave” che, oltre ad ottenere pieno consenso dei presenti, costituiscono assi portanti di una cultura socio-politica coerente con la tradizione cattolico-democratica. Proviamo a nominarle: democrazia, uguaglianza, cittadinanza, laicità, partecipazione, pluralismo, giustizia, etica pubblica, dialogo, solidarietà, accoglienza… La lista potrebbe continuare. Basta però l’esemplificazione fornita, con l’avvertenza, ribadiamo, che non è più tempo d’inconcludenti declamazioni retoriche e generiche: occorre, invece, riuscire a declinare in modo credibile ciascuna “parola-chiave”, commisurandola ai problemi reali sul tappeto. Nei loro contesti di presenza, le nostre associazioni già operano, a vario modo e con diversa incisività, in quella direzione. Gli incontri svolti ci hanno però confermati circa la necessità di dare più forza alle singole voci, predisponendo strumenti idonei a tale scopo.

Abbiamo pertanto pensato che, per incominciare, potesse essere utile l’avvio di un portale, come mezzo e “luogo” di raccolta, condivisione, amplificazione delle nostre riflessioni, prese di posizione, proposte. Ci siamo intesi sul nome da assegnargli: Costituzione Concilio Cittadinanza – per una rete tra cattolici e democratici . Si sta procedendo alla definizione del progetto, incominciando dagli aspetti di carattere tecnico-informatico.

Il portale costituisce anche strumento per agili forme di conoscenza e di collegamento tra le medesime associazioni; eventuali interventi “unitari” su questioni dell’attualità socio-politica, tramite “pronunciamenti”, focus, discussioni.

Per dare visibilità ad una presenza significativa e caratterizzata dei cattolici democratici e, nel contempo, favorire la reciproca conoscenza fra le persone e fra le diverse realtà associative e dare al collegamento fra di esse una struttura, agile e leggera, che consenta la continuità e l’efficacia della citata presenza, abbiamo poi pensato di convocarci a Roma, nei giorni 19 e 20 novembre p.v. per una prima assemblea pubblica che potrebbe strutturarsi secondo il seguente schema: una prima parte dedicata alle ragioni di una rinnovata presenza dei cattolici democratici ed alla centralità della “questione democratica”, una seconda parte dedicata, emblematicamente, ad alcuni fra i più significativi nodi che caratterizzano l’attuale situazione democratica (l’economia ed il lavoro, i diritti della persona, Chiesa e laicità, la solidarietà ed il volontariato), un tempo dedicato alla definizione comune di una eventuale struttura che dia concretezza e continuità al collegamento fra le realtà associative.

 

            Sarebbe opportuno che la convocazione dell’assemblea di novembre fosse condivisa da un grande numero di associazioni e sarebbe molto bello e significativo che aderiste anche voi, con la vostra associazione. In una congiuntura della storia italiana così bassa e deludente, c’è un grande bisogno di unire le forze per far circolare aria fresca. Siamo convinti che le idee elaborate con tanto impegno e intelligenza dalla tradizione cattolico-democratica, “rivisitate” secondo le suddette avvertenze, costituiscano un patrimonio a cui attingere per innervare nel dibattito civile e socio-politico nazionale un genuino “supplemento d’anima”.

Vi pregheremmo di dirci con sollecitudine (non oltre l’11 ottobre- Festa del Beato Giovanni XXIII) se accettate la proposta di essere inseriti nelle sigle che firmeranno la convocazione dell’incontro nazionale di novembre.

Ci rendiamo conto come i tempi richiesti siano strettissimi e che questa sottoscrizione potrebbe sembrare impegnativa rispetto a contenuti e prospettive, magari non completamente condivisibili.

La nostra insistenza si basa sul carattere provvisorio di questa convocazione che andrà poi a definirsi, progettare, costruire insieme ipotesi di futuro sia attraverso la partecipazione all’assemblea, sia attraverso il portale.

 

Le sigle proponenti si pongono, pertanto,  non come madri fondatrici, ma come sorelle e compagne di strada per avviare un cammino comune.

Tutti e tutte , comunque, dobbiamo sentirci impegnati a fare dell’assemblea di novembre un evento largamente partecipato.

Agire Politicamente, Argomenti 2000, Città dell’Uomo, Rosa Bianca, Cristiano Sociali, “Il Borgo” di Parma, Istituto De Gasperi di Bologna, “Persone e città” di Torino, Antropolis di Desio, Centro F.L.Ferrari di Modena.

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