Giorgio Merlo, torinese, ex Ppi e Margherita, parlamentare dal 1996, giornalista Rai, interviene su “l’Unità” del 5 luglio 2012 nel dibattito di recente riaccesosi sull’apporto dei cattolici alla vita politica odierna. Sostiene che il “partito dei cattolici” è certo non più proponibile, ma “il patrimonio storico, politico e culturale del cattolicesimo democratico e del popolarismo di ispirazione cristiana non può dissolversi perché la contingenza politica non prevede la ricostituzione di un «partito cattolico»”. “Questo patrimonio – scrive Merlo – è possibile difenderlo ed inverarlo nella società contemporanea in molti modi”. Per quanto riguarda la politica in senso stretto, Merlo sostiene che la sfida è nel dare vita ad “una presenza, ovviamente laica, ma decisiva nel saper declinare il proprio patrimonio culturale nel nuovo soggetto politico e, soprattutto nel saper incidere sulle singole politiche”. “La presenza dei cattolici democratici – conclude – anche nel Pd deve essere visibile, continuativa ed efficace. Senza derive clericali e senza scivolamenti confessionali ma con la consapevolezza che si è «veri cattolici solo quando si è veri cittadini»”.
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