Al XIX Congresso di Magistratura democratica, Luigi Ferrajoli, che ne è stato tra i fondatori, ha proposto una riflessione critica e autocritica in nove punti sui rapporti tra magistratura e politica in Italia (“Nove massime di deontologia giudiziaria”) e spiega perché è rimasto “fortemente impressionato dal protagonismo, dalla supponenza e dal settarismo messso in scena da taluni magistrati, dapprima nello svolgimento del loro ruolo di pubblici ministeri, e poi nella campagna politica nella quale si sono gettati in questi mesi”.