di Dario Di Vico, dal Corriere della Sera, 20 Febbraio 2012
Per la gioia dell’editore Carmine Donzelli, il libro di Stefano Fassina («Il lavoro prima di tutto») non è ancora approdato in libreria ma già fa discutere. Nel testo anticipato dal Corriere sabato 18, il responsabile economico del Pd, bersaniano doc e neolaburista, per rinnovare la sinistra propone di puntare sul cattolicesimo sociale e sui testi di papa Ratzinger e del cardinale Bagnasco, giudicati il miglior antidoto contro ogni riproposizione del liberismo individualista e americaneggiante.
Proprio mentre la congiuntura mette il Pd di fronte a scelte difficili sull’articolo 18, il gruppo dirigente spinge lo sguardo più in là e cerca un posizionamento vincente (anche elettorale). E che questa sia una delle chiavi per interpretare le riflessioni di Fassina lo dimostra lo spazio che ieri l’Unità ha riservato a un articolo del teologo Gianni Gennari («Pensiero cattolico contro liberismo? Al Pd serve eccome»). Secondo Gennari i democratici hanno bisogno dei cattolici non solo per combattere la battaglia di civiltà contro il liberismo ma «per vincere» tout court e così «realizzare un disegno politico più giusto per l’Italia». Insomma, se il Pd si muove bene, può pescare ampiamente dal voto cattolico che a Gennari risulta essere «in evidente disagio con tutti i partiti».
La svolta fassiniana, sia essa centrata sul medio o sul breve termine, non è piaciuta però a tutti nel Pd. A stroncarla ci ha pensato sul quotidiano Europa il politologo Stefano Ceccanti che contesta filologicamente la stessa interpretazione data dall’autore del libro all’enciclica papale. «Nella “Caritas in veritate” non c’è quella lotta senza quartiere al liberismo che sostiene Fassina. Così come non c’era nella “Centesimus annus”. È vero che nel mondo cattolico esistono posizioni di quel tipo ma sono di settori fortemente minoritari». Secondo Ceccanti, poi, quando il pensiero cattolico ha incontrato in Europa il laburismo ciò è avvenuto su posizioni simil-blairiane e favorevoli alla riforma del welfare, non estreme e ideologiche. «E anche quando si sostiene, come fa Gennari, che in Italia in nome della lotta al liberismo si possono guadagnare voti cattolici, si fa della fantapolitica. I cattolici praticanti negli ultimi anni hanno votato per Berlusconi e voglio vedere come fa il Pd con una piattaforma alla Fassina a intercettare il voto bianco del Veneto! Anche da un punto di vista sociologico è un’ipotesi che non sta in piedi».
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L’articolo di Gianni Gennari https://www.c3dem.it/?p=702#more-702
L’articolo di Stefano Ceccanti https://www.c3dem.it/?p=699#more-699