Ha per titolo “Riforma protestante e modernità” il fascicolo di settembre-dicembre della bella rivista Religione e Società, curata dall’Associazione per lo Studio del Fenomeno Religioso (Asfer) per Fabrizio Serra Editore. Arnaldo Nesti, nell’editoriale ricorda il V centenario della Riforma protestante e il suo impatto sulla storia della religiosità e del mondo moderno; ed Enzo Pace mette in luce come il cambiamento socio-religioso vada letto nei tempi lunghi, per la globalità, complessità ed anche delicatezza che contiene. I vari, numerosi, contributo contenuti nel fascicolo sono estremamente interessanti e vari (si pensi al rapporto tra la Riforma e il Corano, o anche al tema dello sviluppo dell’idea di riforma nel Buddismo).
Aggiornamenti sociali, la rivista dei gesuiti che da settant’anni contribuisce in maniera originale, seria e comunicabile a stimolare la riflessione sui temi culturali e sociali di oggi illuminandoli con una chiara e discreta luce cristiana, dedica l’editoriale di gennaio al tema dell’Europa e alle responsabilità e promesse che l’unità, ormai avviata ma non ancora pienamente realizzata, implica ed esige. Altri temi toccati: il diffondersi di leadership femminili nel campo dell’economia e della finanza; la necessità di un’adeguata educazione al “mondo digitale”; l’avvio del processo di pace in Colombia tra governo e “Farc”; alcune iniziative europee per la lotta alla povertà (come evitare che il “mercato unico” vada a vantaggio solo dei più forti?). Molto bello anche il ricordo che Tiziano Torresi offre di Sergio Paronetto, l’intellettuale cattolico cresciuto nella Fuci di Montini e Righetti, che morì nel 1945 a soli 34 anni lasciando una grande eredità ideale alla Fuci, ai Laureati e a tutta l’Azione Cattolica. E non meno importante il ricordo che Lorenzo Gaiani offre della bella e grande figura di Giovanni Bianchi (1939-2017), presidente e “riformatore” delle Acli, deputato del Ppi e della Margherita, fondatore dei Circoli Dossetti: una vita tra fede e politica, piena di umiltà, di amore e di servizio.
“Ma adesso è l’ora di manifestare la forza del Vangelo” perché “… il Vangelo non è rivolto solo ai cristiani, ma a ogni uomo e a ogni donna che si vogliono caricare del peso della storia vissuta”. È l’esortazione espressa, e motivata, da Giuseppe Ruggeri nella sua relazione all’incontro di Koinonia svoltosi il 2 dicembre scorso a Roma, e di cui la rivista pubblica uno stralcio in apertura del numero di gennaio 2018: “Senza una posizione precisa contro l’oppressione, la Chiesa continuerà ad essere divisa. Occorre invece partecipare alla lotta contro l’oppressione, sostenendo le campagne di massa per boicottaggi e astensionismi; trasformando le attività ecclesiali, atti di culto, scuola domenicale ecc. perché siano coerenti con la fede profetica connessa al kairòs che la Chiesa vive adesso; organizzando campagne speciali connesse alle lotte necessarie per la liberazione dall’oppressione; sostenendo la disobbedienza civile che implica una disobbedienza allo stato contrario a Dio …”. Tra gli altri autori del fascicolo Donatella Coppi, Mauro Castagnaro, Frei Betto, Domenico Gallo, Bruno d’Avanzo, Daniele Garota, Giancarla Codrignani.Viene citato anche Raniero La Valle, il quale mette in luce che papa Francesco ha la forza di una predicazione nuova che va oltre il modello della vecchia cristianità; e si apre ad una missione spirituale e profetica. Lo stesso dice Frei Betto quando afferma che Francesco chiede una “Chiesa in uscita” (ben diversa dalla “restaurazione identitaria”…).
Pagine di una “Chiesa in uscita” sono certo quelle che si leggono su riviste come è Africa (il bimestrale di Medici con l’Africa – Cuamm). Sul fascicolo di dicembre si leggono notizie e vedono foto dalla Tanzania, Costa d’Avorio, Mozambico, Etiopia, Uganda, Angola, Sierra Leone, con tanti volti e tante storie che non hanno certo il sapore della “conquista” (fosse anche “religiosa”), ma della fraternità e del servizio. Lo stesso vien da pensare leggendo le Notizie dal Lacor, bollettino di notizie (e toccanti fotografie), voce della Fondazione onlus Piero e Lucille Corti.
(a. bert.)