Arturo Parisi vede meno nero: “Il partito è vivo. Quelli che restano non pesano meno di chi se ne va” (intervista a Repubblica). Dal canto suo Enrico Rossi dice: “Pronto un nuovo partito” (intervista a La Stampa), mentre Michele Emiliano afferma: “Sfido Renzi, riunifico il Pd” (intervista al Corriere della sera). Stefano Folli nota come la linea di Renzi lasci molto perplessi (“La grande illusione di inseguire Blair e Macron”). Guglielmo Epifani giustifica l’uscita dal Pd: “No al partito del capo, bisogna uscire in fretta. Ma è un arrivederci” (intervista al Corriere della Sera); sull’Unità Emanuele Macaluso replica a Epifani: “Epifani, la pelle del Pd e le conseguenze delle scissioni”. Critici con Renzi sia Luciano Violante (“Rottura senza un progetto, ma anche Matteo sbaglia”, intervista al Corriere) e Antonio Bassolino (“Il segretario poteva e doveva fare di più”, intervista al Messaggero). Severo il giudizio di Nerio Nesi nella lettera ad Augias: “Le radici della scissione”. (Repubblica). Intanto “Renzi in Usa: ‘Cerco idee antipopulisti’” (Paolo Mastrolilli su La Stampa); ma Federico Rampini rivela: “California, modello perduto” (Repubblica). Salvatore Vassallo sull’Unità replica alle critiche allo statuto del Pd: “Tutte le colpe dello Statuto”. Massimo Villone sul Manifesto descrive quelle che ritiene le (pessime) intenzioni di Renzi: “La scissione nell’urna secondo il copione di Renzi”. Il Foglio pubblica un colloquio di Luciano Capone con Francesco Giavazzi: “L’uomo che ha scisso il Pd”. Massimo Recalcati la vede così: “Quei dem sul lettino dello psicanalista” (Repubblica).
24 Febbraio 2017 at 19:53
Tra i commenti sul tema “RENZI IN CALIFORNIA …”
metterei in evidenza quello di Federico Rampini
“CALIFORNIA, MODELLO PERDUTO”
Alle cose dette da Rampini aggiungerei, per informazione di un Renzi troppo giovane per saperlo, che il modello California ci ha fatto perdere …
1)
negli anni ’80, un’azienda italiana con ambizioni di leadership sul mercato dei “sistemi aperti”
2)
negli anni ’90, la possibilità di avviare un processo di armonizzazione degli acquisti di “sistemi aperti” pianificati dalle Pubbliche Amministrazioni nazionali europee.
La tragedia è che neppure Rampini sembra esserne consapevole.
25 Febbraio 2017 at 09:53
Per i sistemi aperti non servivano leader ma fornitori disponibili a un dialogo paritetico tra domanda e offerta, come quello abilitato dalla creazione degli ambienti di calcolo scientifico che hanno prodotto il Web …. in un laboratorio di ricerca europeo … NON in un garage della California!!
Eppure Renzi al CERN ci è andato!