Per il convegno del 30 novembre vorrei proporre l’elaborazione di una scheda per capire a che punto siamo con le nostre 3C: Costituzione, Concilio, Cittadinanza.
L’obiettivo è quello di enucleare dei punti fermi condivisi da tutti e altri sui quali esistono diversità di opinioni. Si tratta di un metodo che ci permette di svolgere riflessioni per non avere la sensazione di ripartire sempre da zero.
Costituzione: noto la persistenza di un certo allarmismo quando si parla di modifiche; gli appelli in difesa della Costituzione sono diventati una prassi corrente. Dobbiamo distinguere. Una cosa sono i Principi Fondamentali (prima parte, non modificabile), un’altra l’Ordinamento della Repubblica (seconda parte, modificabile).
Sui principi prevale un’adesione formale, il nostro compito è invece quello di dire esplicitamente che bisogna attuarli, che bisogna elaborare politiche che siano coerenti con questi principi. Si tratta di una battaglia politico culturale che i gruppi dirigenti della sinistra finora non sono riusciti a trasformare in azione, in senso comune, in identità.
Sull’assetto istituzionale, la Costituzione va modificata: riduzione dei parlamentari, trasformazione del Senato in Camera delle regioni.
In questo filone, necessario per ridare credibilità alla politica, rientra la questione del conflitto di interessi e dei costi della politica (indennità dei parlamentari, dei consiglieri regionali, dei manager di aziende pubbliche).
Concilio. E’ la parte della nostra triade che sta avendo una grande accelerazione grazie all’azione e alle parole di Papa Francesco, vengono così positivamente superate le tante discussioni convegnistiche nella definizione del Concilio: “rottura”, “continuità”, “ermeneutica della riforma”. E’ il punto che ci dovrebbe riempire di gioia e di orgoglio per essere tra quelli che l’hanno sempre auspicato. E’ il punto che ci dovrebbe dare maggiore carica da investire in politica. Il 30 novembre dobbiamo esaltare maggiormente questa parte.
Cittadinanza. E’ il tema più complesso che investe una molteplicità di aspetti. La cittadinanza attiva, ovvero la partecipazione dei cittadini alla vita politica e sociale. La cittadinanza sociale (uguaglianza di opportunità, disuguaglianze crescenti, centralità del lavoro). Dalla cittadinanza nazionale, a quella europea, a quella mondiale, alla cittadinanza italiana per gli immigrati.
Il trattato di Lisbona ha introdotto una nuova forma di partecipazione pubblica per i cittadini europei: l’iniziativa dei cittadini.
Cattolici democratici. Chi continua a parlare di irrilevanza della presenza dei cattolici in politica identifica tale presenza con lo sguardo rivolto al passato della Democrazia cristiana e oggi con la necessità della formazione di gruppi politici di centro. Occorre dire con chiarezza che si tratta di una posizione priva di qualsiasi prospettiva e foriera di atteggiamenti strumentali e clericali. In realtà mai come in questo periodo i temi caratterizzanti la cultura cattolico democratica sono diventati temi largamente condivisi: centralità della persona umana, solidarietà, sussidiarietà, corpi intermedi, economia sociale di mercato e soprattutto bene comune. E’ proprio sulla qualificazione di questo versante in termini progettuali e programmatici che la rete C3dem può dare contributi significativi.
Salvatore Vento