SEGNO NEL MONDO: trasformare il mondo affinché sia un giardino – OREUNDICI: sfide e attese nella Chiesa – IL REGNO: il Sinodo, un “terremoto” positivo – KOINONIA: la via di Damasco – CONSACRAZIONE E SERVIZIO: verso il Convegno ecclesiale Firenze 2015

| 0 comments

Un caldo invito ad aderire all’Azione Cattolica è contenuto nel n 11/2014 di Segno nel mondo, il mensile per i soci adulti dell’associazione. E non sono parole vuote, ma sgorgano dalla storia, anche recente dell’Associazione che fu di Armida Barelli e Piergiorgio Frassati, e poi anche di Giuseppe Lazzati, Aldo Moro, Carlo Carretto, Vittorio Bachelet, tutti testimoni di un impegno attivo, generoso e fedele nella Chiesa e nella società. E anche in questo fascicolo si possono leggere cose straordinarie e molto belle: la testimonianza di un giovane teologo, laureato in fisica, che parla del futuro del nostro pianeta, di ecologia e…di teologia della creazione. Marco Vergottini, teologo laico che insegna nelle facoltà teologiche, sottolinea l’impegno di papa Francesco a favore del Creato, ambiente, natura… “trasformando il mondo affinché sia un giardino, un luogo abitabile per tutti”. Vari articoli molto interessanti aiutano a riflettere, sperare e agire per il futuro del nostro pianeta e, soprattutto, degli uomini.

“Sfide e attese nella chiesa” s’intitola il fascicolo di novembre di Oreundici (la rivista per “la crescita umana e spirituale nel quotidiano”. Dall’articolo di fondo di Arturo Paoli al “reportage” di Silvia Petitti che racconta la visita del cardinale Walter Kasper alla comunità di Romena (vicina a Camaldoli) dove don Luigi Verde ha fondato una comunità che accoglie giovani che hanno desiderio o bisogno di incontrare un’autentica esperienza di fede e di maturità. Oreundici ospita anche una documentata riflessione su quelle persone che sono considerate “irregolari”, ma che pure possono essere soggetti attivi nella Chiesa. Tutto il fascicolo, come di consueto, è una raccolta di riflessioni e di testimonianze che mostrano consapevolezza delle difficoltà presenti nell’attuale citazione della Chiesa e del mondo, ma – attraverso riflessioni ed esperienze – aprono il cuore a una grande speranza.

Come sempre ricco di informazioni e riflessioni sulla vita della Chiesa (e dei “cristiani nel mondo”) Il Regno (n 18/2014) offre una serie di informazioni sullo svolgimento del Sinodo dei Vescovi, che ha certamente costituito un “terremoto” positivo; e la dimostrazione che sui temi della vita cristiana (e in particolare su matrimonio, sessualità, famiglia) è opportuno continuare un’attenta lettura dei segni del tempo e un’altrettanto attenta riflessione sul carattere e il valore dell’insegnamento e dell’esperienza ecclesiale. Molto affascinante anche la lettura dell’intervista al grande teologo benedettino Ghislain Lafont, che rilegge la storia (della Chiesa e della teologia) nell’ultimo secolo.

Koinonia è la bella rivista che nasce dalla comunità domenicana di Pistoia, dall’impegno di padre Alberto Bruno Simoni, del giornalista Renato Scianò e di numerose altre persone, laici e religiosi. Il fascicolo di novembre (n 405 della serie che si è sviluppata in 38 anni!) è intitolato alla “via di Damasco” e cerca di riflettere su “come si viene alla fede, come si diventa credenti …”. Prende le mosse dall’ultimo libro di Giuseppe Ruggieri (“Della fede – la certezza, il dubbio, la lotta”) e poi Anna Marina Storoni Piazza si confronta con le riflessioni di Pietro Citati (nel suo “I Vangeli” ed. Mondadori) che sembrano contrapporre “il vino della fede” con “L’acqua della ragione”. Koinonia ripropone inoltre la bella riflessione di p. Giacomo Martina su Paolo VI, specialmente in rapporto al Concilio. In quel testo (pubblicato su Jesus nel 1993!) lo storico Gesuita, e uomo di grande fede e intelligenza) scriveva: “ Gli anni del Concilio e del postConcilio sono stati chiamati gli anni dell’esodo. E la nostra generazione è veramente la generazione dell’esodo. Abbiamo lasciato in Egitto le vecchie strutture, su cui ci appoggiavamo traendone una certa sicurezza, non solo apparente. Ma non siamo giunti alla Terra promessa; non abbiamo raggiunto ancora quell’equilibrio, quel nuovo assetto… ci aggiriamo nella penisola del Sinai, tra progetti, formule, esperimenti tutt’altro che finiti … Proprio in questo contesto dev’essere vista la personalità di Paolo VI. La sua autentica grandezza, sempre più riconosciuta, non consiste in gesti eroici, in quei tagli decisi di nodi di Gordio che noi amiamo e che vorremmo spesso ripetuti, ma nella ricerca umile, faticosa, dura, paziente, mille volte ripetuta, della strada da percorrere.

In vista del prossimo Convegno Ecclesiale che si terrà a Firenze nel 2015 (sul tema “In Gesù Cristo il nuovo umanesimo”) la rivista delle religiose dell’Usmi Consacrazione e Servizio ha dedicato il numero di dicembre con un ampio e interessante dossier appunto sul medesimo tema del Convegno. Vi hanno collaborato religiose come Maria Pia Giudici e Giuseppina Alberghina, teologi come Germano Marani, Marco Busca e Antonio Zani, laici come Vittorio Sozzi, Andrea Toniolo, Giuseppe Savagnone.

(a. bert.)

Lascia un commento

Required fields are marked *.