“Il pensiero della settimana” n. 390 di Piero Stefani, biblista e redattore della rivista “Il regno”, verte sul tema della coscienza. Che cosa si intende per “coscienza”? Stefani si sofferma sul paragrafo 16 della Gaudium et spes, osservando che si tratta di un testo capitale “per un cattolicesimo che ha recepito in qualche misura istanze espresse dalla cultura moderna”, e dove, tra l’altro, si “afferma che la coscienza è una voce interiore che si attiene alla legge morale scritta da Dio nei cuori”. Ma il punto in cui il testo conciliare sembra subire una sorta di involuzione è la conclusione del paragrafo, laddove si fa uso di un “registro oggettivistico”. “Inoltrandosi sul fronte oggettivistico – annota Stefani – si rischia di compromettere in modo serio la distinzione tra «errore» ed «errante» e di far rientrare, sia pure in modo meno brutalmente repressivo, echi di antichi concili che affermavano l’obbligatorietà di conformarsi alla coscienza mentre, nel contempo, consegnavano all’inquisizione coloro che loro stessi classificavano come eretici”.
Vedi il testo integrale in: http://pierostefani.myblog.it/
22 Giugno 2016 at 17:58
Attualmento il magistero della chiesa cattolica e dei governanti degli ordini religiosi non hanno il coraggio di
divulgare Gaudium et Spes 16.
sono come gli uomini del sinedrio al tempo di Gesu’.
Io sono religioso salesiano da 50 anni e sacerdote da piu’ di trenta ,sono stato messo in disparte perchè ho mainfestato il mio dissenso in modo molto riservato, PER non continuare a coprire la verità per salvare(L’UNITA’) .
Perchè la tesi dei superiori in materia di fede e di morale “non è possibile sostenere il primato della coscienza a dispetto del Magistero”. purtroppo questo principio viene applicato da pertutto per continuare a GALLEGGIARE ,
.