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20 Aprile 2021 at 18:03
Commento articolo Luciano Moia del 13 marzo 2021, pag. 5 su Avvenire.
Il tema delle scarse nascite, proposto con coraggio, tocca davvero il cuore del problema, che è quello della condizione femminile nella presente società, la quale in apparenza realizza le giuste aspirazioni delle donne, mentre nella realtà si cura poco della loro specificità ed in particolare della maternità.
Il problema è naturalmente complesso perché coinvolge affetti e progetti di vita, ma lo Stato potrebbe almeno, con decisione, contribuire a creare le condizioni di una maternità serena.
A tale scopo sorge spontanea la richiesta: perché non pensare ad un “bonus donna”, costituito soprattutto da “diritti sociali”, che ponga le donne, con il percorso formativo ultimato, nella possibilità di dedicarsi alle prime cure della famiglia, posticipando, solo del tempo necessario, l’ingresso nella realtà produttiva.
E’ dinnanzi a tutti l’attuale eccessivo prolungamento degli studi e l’altrettanto lungo periodo necessario per la stabilità lavorativa. Per questo i diritti sociali delle donne dovrebbero prevedere, oltre ai sostegni economici, in parte realizzati con il recente “assegno unico”, soprattutto la tutela delle legittime aspettative lavorative con vere e proprie “riserve” di posti, e con la valorizzazione dei periodi di cura.
Non più quindi una donna soggetta a discriminazioni in quanto porta avanti una maternità, al contrario favorita e tutelata, sia nel mondo del lavoro come già accade in tante aziende all’avanguardia nel nostro Paese sia prima di iniziare il percorso lavorativo, con misure di sostegno pubbliche.
Da uomo porto la mia esperienza condivisa con mia moglie, che ha serenamente dato alla luce i figli senza rinunciare alle legittime aspirazioni, ma semplicemente realizzandole con successo nel tempo.
Forse una società più felice, soprattutto per le donne, è possibile immaginarla.
Luciano Rocca
Lamezia Terme