8 Marzo 2017
by Giampiero Forcesi
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SE IL GOVERNO GENTILONI AIUTA IL PD A RIMONTARE…

8 Marzo 2017

In un’intervista a Italia Oggi Arturo Parisi insiste sulla necessità di ridare vitalità al Partito democratico (“Renzi deve ricostruire il Pd”). Così anche Anna Finocchiaro: “I danni del proporzionale e un partito da rifondare” (Corriere della sera). Carlo Bertini su La Stampa riferisce che “Orlando incontra Prodi e gli ulivisti si schierano sostenendo il ministro” (e vedi il Programma di Orlando). Stefano Folli su Repubblica: “Matteo e il paradosso delle primarie: vincerle e restare senza alleati”. Lina Palmerini teme che Renzi al Lingotto non dica che sistema elettorale vuole: “La differenza del Lingotto di Renzi” (Sole 24 ore; e vedi una bozza del programma di Renzi). Pippo Civati dice al Manifesto “Tante liste di sinistra sono una follia, uniamoci. Dal Pd altri usciranno”. Sergio Chiamparino e Giuseppe Sala scrivono a Renzi “Caro Matteo, cambia mare se vuoi restare il capitano” (lettera a Repubblica). Paolo Pombeni su mentepolitica.it è critico tanto delle primarie del Pd quanto del governo Gentiloni (“La politica della corrida e quella del sopire e troncare”), mentre Marcello Sorgi scrive: “Gentiloni, carta a sorpresa per una rimonta del Pd” (La Stampa), e Massimo Franco dice lo stesso: “Una stabilità che può essere utile anche al Pd” (Corriere). Per Michele ProsperoWeimar non c’entra, è la sinistra che manca” (Manifesto). Angelo Panebianco denuncia: “La resa culturale ai 5 Stelle” (Corriere). Claudio Petruccioli, in un’intervista a Il Dubbio, accusa: “Prima fecero cadere Prodi, ora puntano Renzi. Processiamo le inchieste”.  Ma per Antonio Polito “Furbizia e spregiudicatezza sono valori politici rischiosi”.

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6 Marzo 2017
by Giampiero Forcesi
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IL RISCHIO WEIMAR E IL QUIRINALE

6 Marzo 2017

Stefano Folli, su Repubblica, invita esplicitamente il presidente Mattarella a intervenire nella pericolosa involuzione politica in atto: “Il rischio Weimar e il Quirinale”. Paolo Mieli, sul Corriere della sera, considera un azzardo il tentativo di rivincita che Matteo Renzi sta mettendo in atto in queste settimane e titola il suo editoriale “Il cammino a ritroso della politica italiana”. Il Corriere pubblica un’intervista di Aldo Cazzullo a Andrea Orlando: “Io posso battere Matteo”. Guglielmo Epifani dice a Il Fatto: “Il Pd renziano è crollato. Siamo usciti troppo tardi”. Gianfranco Pasquino, sul mulino online, scrive che nel Pd non esistono più spazi di discussione sulle politiche e la visione complessiva, mentre la rielaborazione di una cultura politica riformista avrebbe dovuto essere centrale per guidare una comunità e un Paes (“Scissione e culture politiche”). Giuliano Pisapia, intervistato dal Corriere, dice: “Noi alleati di chi unisce”. Alessandro Campi, sul Mattino, spiega “Perché Berlusconi ritorna in gioco”. Massimo Adinolfi, ancora sul Mattino, critica, però, la magistratura sul caso Consip: “Se si incrina il rapporto di fiducia tra magistrati e investigatori”. Quanto alle cose da fare da parte del governo Gentiloni, Massimo Giannini scrive su Repubblica: “Sotto il vulcano un’occasione irripetibile”; Gianfranvo Viesti sul Mattino dice “Perché tagliando si può migliorare”; Carlo Calenda: “La crescita ma senza scorciatoie” (intervista al Messaggero). Tommaso Nannicini (a proposito del programma di Renzi) scrive: “Irpef. Nel nostro piano i giovani pagano meno”.

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14 Febbraio 2017
by Giampiero Forcesi
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PD. AFFRONTARE L’IMPOSSIBILE

14 Febbraio 2017

Commenti variegati (ma per lo più critici) alla direzione Pd e all’impostazione data da Matteo Renzi. Con una premessa ironica epperò serissima e abbastanza convincente di Michele Serra nella sua “Amaca”. Una considerazione abbastanza benevola è quella di Marcello Sorgi su La Stampa (“L’ultimo azzardo del leader”); ma Amedeo La Mattina, sullo stesso giornale, segnala: “Bersani guarda a D’Alema. Scissione più vicina”. Qualche credito a Renzi viene da Stefano Folli su Repubblica (“Il realismo del giocatore di pocker”), ma Claudio Tito nelle stesse pagine scrive un commento desolato: “Nella gabbia dell’estinzione”; e l’intervista a Andrea Orlando dice: “Così Renzi farà un frontale”. Sul Corriere della Sera Massimo Franco critica Renzi: “Una velocità che strappa l’Unità”. Per Marco Gervasoni sul Messaggero “La coabitazione degli opposti è al capolinea”. E per Claudio Cerasa, del resto, “La scissione è meglio della malattia” (Il Foglio). Sprezzante Marco Revelli sul Manifesto: “L’entropia dei destini appesi a Renzi”. Sul Sole 24 Ore Lina Palmerini indica “I tre punti che la direzione Pd lascia sospesi” e Roberto D’Alimonte guarda avanti: “Primarie Pd: una conta in due tempi”. Il parere di Walter Tocci, uno dei 12 che hanno votato contro la mozione di maggioranza: “Alternativi a noi stessi. Un congresso in tre atti per il Pd“.

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11 Febbraio 2017
by Giampiero Forcesi
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IL NUOVO PRODI È PISAPIA? OPPURE ANDREA ORLANDO? O RENZI RISALIRÀ?

11 Febbraio 2017

Il nuovo Prodi è Pisapia. Solo con lui si torna a vincere”, così Gad Lerner a Il Fatto. Sergio Chiamparino scrive al Corriere della Sera: “Matteo accetti il congresso. La bocciatura al referendum non si può rimuovere”. Roberto Speranza al Corriere: “Scissione, il rischio resta se il congresso è una gara lontano dai guai dell’Italia” (e alla Gazzetta del Mezzogiorno racconta: “Finita l’onda-Renzi, questo il partito che sogno”). Dino Martirano, sempre sul Corriere: “Legge elettorale: la babele nel Pd”. Ma la babele nel Pd va oltre la legge elettorale, come racconta Natalia Lombardo sull’Unità: “Urne, congresso primarie: la sfida nel Pd”. Per Laura Cesaretti, su Il Giornale, “Napolitano trama nell’ombra e arruola Orlando e Franceschini per la battaglia contro l’ex premier”. E Emanuele Macaluso, in un’intervista a Il Giorno, dice: “Il Pd di Matteo è finito. Lo sfidante? Orlando”. Vede nero anche Michele Salvati in un colloquio con il Foglio: “Salvati, il teorico del Pd: ‘la situazione è dura, non sono ottimista’”. Lina Palmerini sul Sole 24 ore anche racconta “La guerriglia dei renziani a Padoan sulle tasse”. E Renato Mannheimer sul Giornale annota che, comunque, “Otto italiani su dice bocciano Gentiloni”. Quanto alla legge elettorale, Michele Ainis su Repubblica sostiene che la Consulta non ha impedito affatto che si possa votare subito con le leggi vigenti (“Il grande malinteso sulla legge elettorale”) e Marco Olivetti su Avvenire dice che la Consulta ha rimesso la questione nelle mani della politica (“Politica senza alibi”).

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19 Dicembre 2016
by Giampiero Forcesi
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RICOSTUIRE IL PD,  E RIDISEGNARE LA SINISTRA

19 Dicembre 2016

Desta riserve il rientro in gioco di Renzi alla Assemblea del Pd: Stefano Folli, “Un’autocritica che non convince” (Repubblica); Aldo Cazzullo, “Nessuno crede a Matteo zen” (Corriere della Sera); Massimo Franco,La debolezza di un ritorno a 23 anni fa” (Corriere della Sera). Già ieri Eugenio Scalfari: “Gentiloni non seguirà il percorso segnato da Renzi” (Repubblica), e Ernesto Galli Della Loggia: “Renzi e la paura di sparire” (Corriere). L’intervento di Walter Tocci all’assemblea Pd: “Un congresso di primavera”. Un’intervista del Corriere a Andrea Orlando: “Dopo gli errori va ricostruito il Pd”. Fabrizio Barca, dopo un’intervista a Repubblica sul Pd (“Renzi si è suicidato. Così partito in bilico”), sull’Unità dice della difficoltà oggi di una politica di sinistra ed elenca i vari “pezzi” esistenti di una tale politica, e poi avanza “Una proposta alle sinistre: agenda minima comune nella diversità”. Un articolo di Paolo Pombeni sul caso Raggi: “Governare è anche saper selezionare” (Sole 24 Ore). Sergio Fabbrini: “Europa e Italia, minimalismi allo specchio” (Sole 24 ore). Mauro Magatti, “La forza della serenità, il potere di Francesco” (Corriere della Sera).

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3 Giugno 2016
by Vittorio Sammarco
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NIPOTI DI SCELBA O DI DOSSETTI?

3 Giugno 2016

Michele Prospero, sul Manifesto, critica gli ex-Dc del Pd perché intolleranti sulla disciplina di partito in vista del referendum: “Ex Dc nipoti di Scelba non di Dossetti”. Franco Monaco sull’Avvenire parla per il No e scrive: “E’ fallito il tentativo di cambiare in meglio l’assetto istituzionale, e si rischia una nuova deriva plebiscitaria” (e, in una lettera al Corriere della Sera, replica a Michele Salvati). L’Avvenire pubblica poi un intervento per il Sì di Monica Cocconi, giurista cattolica di Parma: “Sbagliato paventare rischi impropri”, e un articolo di Roberta D’Angelo: “Riforma della Carta. Si schierano anche gli scienziati”. Per Roberto Benigni, intervistato su Repubblica, “La nostra costituzione è la più bella del mondo ma si può cambiare per avere riforme”. Intervistato da La Stampa, Andrea Orlando dice: “La Costituzione va rinnovata, non c’è rischio autoritario”. Marcello Sorgi fa il punto su La Stampa e spiega quale è “La terza via dei dissidenti in vista del voto di ottobre”.

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30 Dicembre 2015
by Giampiero Forcesi
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CRISI DELLE CLASSI DIRIGENTI, DELLE ELITE, DELLE UNIVERSITÀ

30 Dicembre 2015

“Stiamo vivendo una fase di grande distanza tra il mondo delle professioni e del sapere e il mondo della politica. Ma se non si combinano i due fattori (…) la politica rischia di inaridirsi”. In un’intervista al Mattino del 29 dicembre (“Non solo primarie per creare classe dirigente”) il ministro Andrea Orlando pone il problema della mancata formazione della classe dirigente, ovunque, ma soprattutto nel Meridione, dove – dice – al Pd, che è oggi alla guida di tutte le regioni, spetta dimostrare che “c’è stato un cambio di marcia”. Riprende il filo del discorso Alessandro Campi, sempre sul Mattino: “Il lungo divorzio tra partiti e società civile”. Sul Corriere della Sera Mauro Magatti scrive che “ancora dominate da un’etica individualistica e consumistica, le elite sembrano non saper riconoscere – e ancor meno interpretare – il bisogno diffuso di più legame sociale” (“Il neo-liberismo è in crisi di risultati e di idee”). Ancora sul Corriere Ernesto Galli Della Loggia, riprendendo i dati di un rapporto della Fondazione Res (“Nuovi divari. Un’indagine sulle università del Nord e del Sud”), descrive la situazione di impoverimento delle università italiane, soprattutto meridionali, e si appella a Renzi perché rivolga la sua attenzione a una questione che è cruciale per il Paese (“Università, il declino da fermare”).

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3 Giugno 2015
by Giampiero Forcesi
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VOTO REGIONALE: COMMENTI E INTERVISTE

3 Giugno 2015

Enzo Mauro,Per chi suonano le due campane” (Repubblica); Antonio Polito, “Gli alleati che servono a un leader” (Corriere della Sera); Giorgio Tonini, “Elezioni 2015 : La ‘brutta vittoria’ del PD” (intervista di Pierluigi Mele); Aldo Bonomi, “Renzi non capisce la società di mezzo” (intervista al Manifesto); Luigi Zanda, “La legislatura è in mano ai senatori Pd” (intervista al Sole 24 Ore); Roberto Speranza, “Ecco le condizioni per arrivare al 2018” (intervista all’Avvenire); Andrea Orlando, “Il partito della nazione è superato” (intervista al Corriere della Sera); Norma Rangeri, “La batosta del Pd renziano riapre i giochi a sinistra” (Manifesto); Nichi Vendola, “A sinistra nascerà un nuovo partito, il nostro nemico è il renzismo” (intervista a Repubblica); Alice Salvatore (M5stelle), “Decisivi per la sconfitta del Pd” (intervista al Manifesto).

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19 Agosto 2013
by c3dem_admin
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19 AGOSTO

19 Agosto 2013

Un’analisi interessante dello storico Giorgio Orsina, autore di una recente storia del berlusconismo (ed. Marsilio), si conclude con la proposta di una iniziativa politica coraggiosa da ambo le parti: “Un compromesso per mettere fine alla guerra civile” (La Stampa). Per Napolitano al Meeting  vedi Marzio Breda: “L’Europa è malata di mancato sviluppo economico e sociale” (Corsera). Per Enrico  Letta vedi Federico Geremicca,Strategia di sopravvivenza” (La Stampa”). Quanto al Meeting, il Secolo XIX intervista Roberto Formigoni: “Formigoni: elettori cattolici diffidate della propaganda”. Sul tema della ripresa Giovanni Sabbatucci sul Messaggero ammonisce: “Se i falchi mettono il freno alla ripresa”. Sull’applicazione della legge Severino a Berlusconi intervista a P. A. Capotosti: “Capotosti: riflettere sulla decadenza. È una legge nuova” (intervista sul Corsera), “Sulla decadenza i giuristi si dividono” (Corsera, che interpella Onida, Armaroli e Guzzetta), “La Giustizia e l’autogol della politica sull’immunità” (M. Ainis, sul Corsera). Sui più ampi temi di riforma costituzionale Stefano Ceccanti su Europaquotidiano.it pubblica un estratto di una conferenza del costituzionalista francese Maurice Duverger del 1989 e un suo commento (“Italia, democrazia incompiuta”). Sempre aperto il dibattito nel Pd: “Violante: l’accordo è possibile, il Pdl non mandi tutto all’aria” (intervista su La Stampa); un documento di Francesco Boccia è presentato su Repubblica: “Pd conservatore. Via questi dirigenti”; Stefano Fassina replica sul Messaggero: “Fassina: meglio che Silvio e i suoi si calmino”; sul Secolo XIX intervista ad Andrea Orlando, ministro pd dell’Ambiente: “Voteremo la decadenza, ma basta con l’ossessione dell’antiberlusconismo”. Carlo Galli, sull’Unità, suggerisce che si approfitti di questo anomalo governo per riformare i partiti: “L’ultima occasione per una riforma dei partiti”.

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