23 Giugno 2018
by Giampiero Forcesi
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EUROPA. VERSO UNA RESA DEI CONTI CON L’ITALIA?

23 Giugno 2018

La severa analisi di Andrea Bonanni sugli errori di Salvini e l’isolamento italiano in Europa: “Verso la resa dei conti” (Repubblica). Beda Romano:Migranti e budget spaccano l’Europa” (Sole 24 ore). La lettera al premier Conte di Lucrezia Reichlin, Francesco Giavazzi e Luigi Zingales sulla proposta di riforma dell’Unione monetaria in discussione a Bruxelles: “Come proteggere l’interesse italiano in Europa” (Corriere della sera). Sullo stesso tema un intervento di Guido Tabellini: “La riforma dell’eurozona è un rischio per l’Italia” (Foglio). Sul pur cauto e realista ministro dell’Economia il giudizio di Carlo Cottarelli: “Gli errori di Tria” (La Stampa). L’editoriale dell’Avvenire di suor Elena Bonetti sulla questione migranti: “Il grido dei poveri”. Una sorta di critica al buonismo nell’analisi di Luca Ricolfi:Se i migranti mandano in frantumi l’Europa” (Mattino). La previsione di Federico Fubini in tema di migrazioni: “Il divario che spinge a muoversi non si calmerà nemmeno tra 50 anni” (Corriere della sera). Le dichiarazioni del card. Gualtiero Bassetti a Il Secolo XIX: “I migranti sono un tema di distrazione di massa”. Maurizio Ambrosini: “L’effetto percezione deforma la realtà” (La Stampa). Angelo Panebianco: “Sovranisti, interessi e false alleanze” (Corriere della sera). Raniero La Valle non vede differenze tra i governi precedenti e quello Lega-M5S e, comunque, prevede che il grande cambiamento verrà dalla spinta dei migranti: “Se è una rivoluzione” (chiesa di tutti chiesa dei poveri). Emanuele Giordana: “Il movimento pacifista riparte da Assisi” (Manifesto).

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24 Aprile 2018
by Giampiero Forcesi
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EUROPA E DEMOCRAZIA. STATO E MAFIA. ECOLOGIA. 25 APRILE. LAVORO E ALTRO

24 Aprile 2018

DEMOCRAZIA: Sergio Fabbrini, “Perché le riforme devono iniziare dalle istituzioni” (Sole 24 ore). Lucrezia Reichlin, “L’Europa è interesse nazionale” (Corriere della sera). Maurizio Molinari, “Democrazie europee sotto assedio” (La Stampa). Emanuele Felice, “La democrazia non è più un destino” (Espresso). Adam Michnik, “Per difendere la democrazia” (a Repubblica). Angelo Panebianco, “Noi e l’islam. Tre domande a cui rispondere” (Corriere della sera). STATO E MAFIA: Stefano Folli, “La Repubblica rifondata su una sentenza” (Repubblica). Salvatore Lupo, “Ma lo Stato non si è mai arreso alla mafia. Alla fine hanno perso i boss” (a Repubblica). Fabrizio Cicchitto, “La condanna dei carabinieri e la ‘vendetta’ di Totò Riina” (Libero). ECOLOGIA: Giorgio Nebbia, “Ho scoperto il nemico e il nemico siamo noi” (Manifesto). 25 APRILE: Giovanni De Luna, “25 aprile, un test per i vincitori delle elezioni” (La Stampa). Guido Crainz, “Una domanda alla sinistra sul 25 aprile” (Repubblica). LAVORO E ALTRO: Anna Maria Furlan, “La voglia di partecipare dei lavoratori” (Il Dubbio). Giuseppe De Rita, “I ragazzi sono rassegnati: c’è salvezza solo per i migliori” (intervista al Messaggero). Maurizio Crippa, “Serra e il tradimento della sinistra” (Foglio). Lorenzo D’Avack sul caso Alfie, “E’ assurdo parlare di omicidio, ma i suoi genitori vanno aiutati” (intervista al Mattino). Maurizio Ferrera, “La presunzione degli economisti” (Corriere della sera).

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28 Marzo 2018
by Giampiero Forcesi
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IL DECLINO DEL CENTRO

28 Marzo 2018

Analisi politiche (per lo più sconsolate): Angelo Panebianco, “Il declino del Centro (per il momento)” (Corriere della sera); Biagio De Giovanni,Urge lotta di idee” (intervista al Foglio); Michele Salvati,Le conseguenze della crisi e le ragioni degli elettori” (Corriere della Sera); Giuliano Ferrara,Che ne sarà dell’Italia nel mondo?” (Foglio); Alessandro Barbano, “Se questa è la Terza Repubblica” (Mattino); Claudio Cerasa, “La gabbia di Salvini e Di Maio (solo i mercati possono salvarci)” (Foglio); Sofia Ventura, “Al Paese serve una sinistra pragmatica” (La Stampa). Sul futuro governo: Lina Palmerini, “I poteri di veto del Quirinale con l’art. 81 sul pareggio di bilancio” (Sole 24 ore); Antonio Gibelli, “La sinistra riparta senza salire sul carro del M5S” (Secolo XIX); Stefano Folli,5 stelle, i veti portano nel vicolo cieco” (Repubblica); Claudio Tito, “I 5 stelle sono pronti a dialogare anche con il Pd” (Repubblica); Gianfranco Pasquino, “M5S-Lega: prima si tratta poi si governa insieme” (intervista al Fatto); Antonio La Spina (della Luiss), “Reddito garantito e sviluppo: una base di possibile accordo” (Avvenire); Nicola Rossi, “La flat tax:  unica rivoluzione possibile” e “Reddito di cittadinanza e flat tax? Si può fare”; Chiara Saraceno, “Quei poveri dimenticati” (Repubblica).

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21 Marzo 2018
by Giampiero Forcesi
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DUE SINISTRE. DUE ITALIE. E UNA QUESTIONE CRUCIALE

21 Marzo 2018

Marco Olivetti, in un editoriale su Avvenire, pone una domanda centrale e lascia aperta la risposta: M5s e Lega sono, in sostanza, anti-costituzionali, in senso lato? (“Una cruciale domanda”). Enrico Morando, sul Foglio, pone con chiarezza la questione di due linee nel Pd, una riformista e una contro la globalizzazione: “Due sinistre a congresso”. Angelo Panebianco, sul Corriere della sera, legge l’Italia, il voto e le forze politiche in campo secondo il paradigma della società aperta o chiusa: “Due Italie e la sfida che verrà”. Franco Monaco, su Il Fatto, insiste: “Dialogare con il M5S fa solo bene ai dem”. Scrive Giovanna Casadio: “Zingaretti lancia la sfida per la leadership: ‘Sì al dialogo con i 5 stelle’” (Repubblica). Davide Casaleggio, sul Washington Post, racconta il suo M5s e la sua idea di democrazia: “Un successo storico. La democrazia digitale è il futuro” (traduzione su Il Dubbio), con i commenti di Stefano Cappellini su Repubblica (“La miracolosa ricetta di Casaleggio”) e di Federico Fubini sul Corriere (“L’orgoglio di Casaleggio sul costo dei voti al M5S e l’enigma dei post che spingono i consensi”). Franco Debenedetti e Nicola Rossi dicono al Pd: “L’unica cosa seria è dividersi” (Il Foglio). Giuliano Ferrara, sul Foglio, sostiene che se vanno al governo Di Maio e Salvini poi nascerà una seria opposizione (“La necessità di un governo dei vincitori”).

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28 Febbraio 2018
by Giampiero Forcesi
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LA MENACE ITALIENNE

28 Febbraio 2018

Così Le Monde: “Europe, la menace italienne”. Dice Angelo Panebianco sul Corriere della sera: “I pronostici non sempre colgono nel segno”. Claudio Cerasa: “Tutti vogliono il 40 per cento, ma c’è solo un 40 per cento che serve all’Italia” (Il Foglio). Ecco, secondo Stefano Ceccanti, “La vera posta in gioco delle elezioni” (intervista a Le Formiche).  Concetto Vecchio su Repubblica racconta: “Il grande dilemma a sinistra: votare o no per i dem”. Alberto Leiss, sul Manifesto, spiega i suoi voti a sinistra: “Un voto, anzi due, a sinistra”, (a Leu e a Potere al Popolo, ma non al Pd). Andrea Manzella, su Repubblica, usa un po’ d’ironia: “La rivincita del Senato”. Stefano Folli annota: “Se Salvini tenta il sorpasso di Berlusconi” (Repubblica); e ieri aveva scritto: “Il rebus del Pd nelle manovre del dopo voto”. Alessandro Campi scrive sulla quasi candidatura di Tajani: “La mossa che parla alla Ue e ai moderati” (Mattino). Sabino Cassese sul Corriere difende la competenza: “Candidati, il valore di chi è più capace”, e poi dialoga con il Foglio: “La strada maestra per uscire dalla prossima instabilità governativa”. Carlo Calenda, intervista da Avvenire: “All’Italia serve un governo vero”. Massimo Villone sul Manifesto: “Walter e Silvio, i referendari della domenica”. Un’intervista al candidato grillino a ministro del lavoro, Pasquale Tridico: “Troppa flessibilità, via il jobs act. Congeleremo la legge Fornero” (La Stampa). Ernesto Preziosi, già deputato Pd e coordinatore di “Argomenti 2000”: “Verso le elezioni

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29 Novembre 2017
by Giampiero Forcesi
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POLEMICHE (PRETESTUOSE): CONTRO GALLI DELLA LOGGIA E CONTRO SCALFARI

29 Novembre 2017

Claudio Cerasa attacca il Corriere della Sera e dice: “Il Corriere dica se sta con la democrazia o con Dibba” (Il Foglio). E’ tutta la linea del giornale di via Solferino che Cerasa prende di mira. Ma in particolare si riferisce ora all’editoriale di Ernesto Galli Della Loggia di domenica (“L’Italia del 58% che non è possibile ignorare”), che viene letto come un endorsement al M5S (ma, in realtà, Galli definisce “inquietante” il voto di massa ai 5stelle). Cerasa aveva già scritto due giorni fa (con più ragione): “Il grillino che è in te. Il dramma di una classe dirigente senza carattere”. Analoga dura critica a Galli Della Loggia viene da Massimo Adinolfi, sul Mattino (“Intellettuali folgorati dai populisti”). Critica di nuovo esagerata. Del resto l’editoriale di oggi di Angelo Panebianco sul Corriere dice ben altro: chiede “Un centro di gravità per il nostro paese”; e cose  non molto diverse da quelle dette da Galli della Loggia le scrive Piero Ignazi su Repubblica: “La malattia dell’elettore”. Su un’altra sponda, ad essere preso di mira è il fondatore di Repubblica, Scalfari, dopo la sua dichiarazione che opterebbe per Berlusconi contro Grillo: Libertà e Giustizia, “Caro Scalfari, siamo sbalorditi” (Il Fatto); Marco Travaglio, “10 domande a Scalfari” (Il Fatto). Scrive Francesco Damato, su Il Dubbio: “Scalfari nel mirino di Travaglio che punta ai lettori di sinistra di Repubblica”. La difesa (indiretta) di Eugenio Scalfari: “Il papa, l’Italia e il senso della memoria” (Repubblica).

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22 Settembre 2017
by Giampiero Forcesi
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LE ALCHIMIE NASCOSTE DELLA LEGGE ELETTORALE

22 Settembre 2017

Ugo Magri su La Stampa spiega il nuovo patto sulla legge elettorale (“Ma il nuovo testo non potrà fare il miracolo di un vincitore certo dopo le elezioni”). Né scrive anche Stefano Ceccanti nel suo blog (“Rosatellum bis: spiegazione e valutazione”). Per Carlo Bertini su La Stampa si tratta di “Una legge per svuotare la sinistra”. Mauro Calise commenta sul Mattino: “La politica salva la faccia. Salverà anche la testa?”. Stefano Folli scrive de “Le alchimie nascoste dietro la maschera del latinorum” (Repubblica). Perché i leader vogliono il Parlamento dei nominati? Se lo chiede Walter Tocci in un saggio uscito su costituzionalismo.it, e si risponde che è la conseguenza di fenomeni strutturali della politica postmoderna (“Dal troppo al niente della mediazione”).  Claudio Cerasa sostiene che in Italia, se si vuol proseguire nell’uscita dalla crisi, “Non si può fare a meno di una grande coalizione” (Il Foglio). Angelo Panebianco, sul Corriere della Sera, spiega perché in Italia la spinta anti-politica durerà di più che nel resto d’Europa (“La forza delle idee illiberali”). Piero Bevilacqua, sul Manifesto, critica il Pd sulla finanziaria: “Legge di bilancio. Il centrosinistra è neoliberista”.

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3 Agosto 2017
by Giampiero Forcesi
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IL SOCIALE NELLE COSTITUZIONI MODERNE. CONFRONTO TRA COFRANCESCO E ONIDA

3 Agosto 2017

Dopo un articolo di Angelo Panebianco, sul Corriere della Sera, sull’opportunità di modificare la prima parte della Costituzione (“La Carta costituzionale e le difficili riforme italiane”) c’era stata l’immediata replica di Valerio Onida (“La Costituzione italiana garantisce i diritti sociali dei cittadini”). Ad essa aveva replicato il prof. Dino Cofrancesco su Il Foglio (“Caro Onida, una Costituzione dovrebbe ispirarsi a princìpi condivisi da tutti. I diritti sociali, invece, da sempre dividono”, 29 luglio). Il 2 agosto Il Foglio pubblica la replica di Valerio Onida a Cofrancesco: “Anche le libertà sacre possono essere contraddette dal voto democratico”.

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28 Luglio 2017
by Giampiero Forcesi
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BRUNELLI, POMBENI, DE RITA, PEZZOTTA, DALLA TORRE, MAGATTI, ZAMAGNI, AMMANNITI…

28 Luglio 2017

Severo editoriale di Gianfranco Brunelli su Il Regno a proposito del libro di Matteo Renzi: “L’Avanti di Renzi”. Paolo Pombeni, “I limiti dell’Ulivo e la ricostruzione dell’area progressista” (Sole 24 ore). Giuseppe De Rita, “Il declino dei leader (politici)” (Corriere della sera). A proposito di un articolo di Francesco Giavazzi (“Quelle ricette sbagliate dei populisti senza crescita”, Corriere della Sera), Sabino Pezzotta scrive: “Caro Giavazzi, non va dimenticato il valore delle singole persone” (Il Dubbio). Giuseppe Dalla Torre, in polemica con un articolo di Angelo Panebianco sulla riforma della Costituzione e in difesa del principio di solidarietà, “Il principio tradito” (Avvenire). Mauro Magatti, “PIL, lavoro e politica: una relazione complicata” (Corriere della Sera). Stefano Zamagni, “Famiglia e lavoro in armonia. Un nuovo modello” (Avvenire). Stefano Folli commenta le parole di Sergio Mattarella su una ancora possibile riforma elettorale: “La spinta del presidente e il miracolo delle coalizioni” (Repubblica). Stefano Ceccanti, “Mattarella, tra realismo e rammarico” (QN). Massimo Ammanniti, su Repubblica, commenta il dibattito sul segretario Pd: “Renzi e la stagione del risentimento”. Mauro Calise, da sempre ammiratore di Renzi, riduce, ma non troppo, le aspettative: “Renzi e il renzismo, anatomia di una leadership” (Mattino).

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23 Luglio 2017
by Giampiero Forcesi
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RIFORMA DELLA COSTITUZIONE. RITORNA IL DIBATTITO

23 Luglio 2017

L’articolo, messo ieri qui in rassegna, di Angelo Panebianco sul Corriere della Sera, che auspicava una riforma della prima parte della Costituzione insieme a una serie di riforme liberali ispirate alla proposta di tassa unica al 25% formulata dall’Istituto Bruno Leoni (vedi qui Nicola Rossi, “Una flat tax al 25% per salvare il Paese dal fisco”,  una sua intervista al Sole 24 ore “Piaccia o no, la flat tax è trasparente”, e sul Foglio l’articolo di Carlo Stagnaro, “Una flat tax di sinistra”), ha suscitato un interessante dibattito. Ieri sul Corriere è intervenuto Valerio Onida dicendo che della flat tax si può discutere, benché egli sia contrario, ma non già di riforma dei principi della Costituzione (“La Costituzione garantisce i diritti sociali dei cittadini”). Oggi, di nuovo sul Corriere interviene Sabino Cassese, favorevole a una riforma del fisco, e non del tutto contrario a una revisione della prima parte della Costituzione, che però rinvia a tempi più maturi, proponendo invece interventi riformatori “minori” sulla pubblica amministrazione (“Riformiamo i ‘rami bassi’ delle nostre istituzioni”). Sul Mattino, invece, Biagio De Giovanni, filosofo di sinistra ora vicino al Pd, sostiene che la difesa a oltranza della Costituzione del 1946 rischia di fare da sentinella a una postazione sempre più vuota, e sostiene che è tempo di nuovo potere costituente, da mediare però con il livello costituzionale europeo (“Costituzione, le ragioni per cambiare”). Non si inserisce in questo dibattito, ma tocca temi vicini l’intervento di Sergio Fabbrini sul Sole 24 Ore, che descrive i guasti prodotti dall’esito del referendum del 4 dicembre e si augura un’intesa di governo tra le principali forze politiche non populiste, dopo le prossime elezioni, che riprenda in mano la riforma costituzionale con l’obiettivo di assicurare la stabilità del governo (“Un patto di governo per le riforme”). Anche un arruffato articolo di Ernesto Galli della Loggia, sul Corriere di due gioni fa, va in direzione di un’esigenza di maggior efficienza delle istituzioni (“La politica senza potere nell’Italia del non fare”).

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