8 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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ITALIA. FOTOGRAFIA DEL DISAGIO E ATTESE DI FUTURO

8 Gennaio 2017

Un sondaggio SWG-Messaggero rivela preoccupazioni, attese e contraddizioni degli italiani: Mario Ajello, “Che 2017 sarà”; Enzo Risso, “La crisi della rappresentanza”. Nell’indagine Demos-Repubblica emergono dati simili: Ilvo Diamanti, “Gli italiani e lo Stato”; Stefano Folli, “La ricerca continua di un padre ideale”; Fabio Bordignon, “Vuole le riforme anche chi votò No al referendum”. Sull’inserto La lettura del Corriere ci si interroga sulle possibilità di un futuro diversi nei vari campi; Maurizio Ferrera risponde per la politica, analizzando le utopie del Novecento e le derive tecnocratiche, e parlando di un’utopia gentile che dovrebbe essere perseguita: l’integrazione europea (“E’ possibile oggi”). Aldo Carra sul Manifesto parla delle speranze della sinistra-sinistra: “Un anno difficile a sinistra. E che serva di transizione”. Gian Maria Gros-Pietro, su La Stampa, invita a “Battere il disagio con la qualità dei beni pubblici”. Alberto Quadrio Curzio, sul Sole 24 ore, dice della “Equazione impossibile tra debito e crescita”. Giuseppe Berta, sul Mattino, teme il ritorno al protezionismo: “Da Trump a Melfi, il neoprotezionismo che minaccia il Sud”. Michele Ainis torna sul tema del burocratismo: “Comma” (Repubblica). Riccardo Petrella, sul Manifesto, lancia un manifesto 2017 per la dignità universale: “In piedi esseri umani, la povertà è un furto”.

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14 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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COME NASCE L’ANTIPOLITICA. UN SAGGIO DI GIOVANNI ORSINA

14 Novembre 2016

L’insoddisfazione degli elettori per le mediocri performance della elite politica italiana negli anni 1992-93, e similmente nel tempo presente, non è ingiustificata – scrive Giovanni Orsina in un saggio per la rivista “Ventunesimo secolo”, anticipato da Il Foglio (“Come nasce l’antipolitica“)-, ma, in primo luogo, “una componente almeno di quella insoddisfazione è dipesa dalle richieste eccessive che sono state fatte alla politica” e, in secondo luogo, “l’insoddisfazione ha ostacolato l’azione di governo, contribuendo cos’ – in una profezia che si auto avvera – a renderla insoddisfacente”. Nel suo saggio, Orsina ripercorre le riflessioni di Elias Canetti nel suo celebre libro “Massa e potere”.

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3 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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ANGELO PANEBIANCO SU COME COMBATTERE L’ANTIPOLITICA. FABRIZIO BARCA SU COME RICOSTRUIRE IL PD

3 Novembre 2016

Angelo Panebianco firma un duro editoriale in cui incolpa la politica odierna di essere subalterna all’antipolitica, non avendo il coraggio di difendere le virtù della democrazia rappresentativa (“Il suicidio della politica”). Sull’Unità Fabrizio Barca prende sul serio un documento della segreteria del Pd incentrato su come “ricostruire” il partito ed esorta simpatizzanti e iscritti a darsi da fare: “Se il Pd ricomincia da 6”. Luigi Zanda replica sul Corriere a un precedente intervento di Mario Monti (“Le ragioni del mio No”) sostenendo che “Il nuovo bicameralismo differenziato semplifica il sistema legislativo”. Luciano Violante, sempre sul Corriere, scrive: “La proposta del Sì è realistica. Il No ha solo critiche”. Sul Manifesto un drastico articolo di Alberto Burgio: “Renzi perde comunque, anche se a vincere sarà il Sì”. ELEZIONI USA: Mario Del Pero sul Messaggero: “Gli Usa, Trump, Clinto e le divisioni all’italiana”.

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13 Ottobre 2016
by Giampiero Forcesi
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STUDIARE L’ANTIPOLITICA PER RIFONDARE LA POLITICA

13 Ottobre 2016

Un effetto positivo indiretto può venire dall’antipolitica dominante: quello di indurre a “un parziale ritiro della politica in nome delle competenze settoriali”. Lo sostiene Sebastiano Maffettone sul Corriere della Sera; altrimenti, dice, ignoranza e arroganza dei politici condurranno alla loro scomparsa (“Studiare l’antipolitica per rifondare la politica”). Giovanni Belardelli: “Se il Pd col referendum scivola nell’antipolitica” (Corriere della sera). Franco Monaco su Il Fatto scrive che voterà No al referendum non perché teme derive autoritarie di Renzi, ma governi illiberali nel futuro (“Riforma. Il prezzo della lacerazione è troppo alto”). Per Stefano FolliLa posta in gioco del 4 dicembre è l’egemonia del partito renziano” (Repubblica). Paolo Pombeni commenta le parole di Mattarella: “Collaborazione, via obbligata per la gestione del dopo” (Sole 24 Ore). Sul Manifesto Alberto Burgio ammonisce: “La sinistra dem non cada nella trappola”. Eugenio Scalfari, deluso da Zagrebelsky, replica: “Perché difendo l’oligarchia” (Repubblica).

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6 Ottobre 2016
by Giampiero Forcesi
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CONTRO LA DEMAGOGIA, OLTRE IL LIBERISMO

6 Ottobre 2016

Piero Ignazi su Repubblica dice che l’antipolitica si può vincere solo con i partiti, con il loro rinnovamento (“Il rischio demagogia”). Mauro Magatti, sul Corriere della Sera, ipotizza “Un modello oltre il liberismo per conquistare il futuro”. Pietro Reichlin, sull’Unità, spiega perché “O la democrazia decide o c’è la tecnocrazia”. Salvatore Settis replica alle critiche di Guido Crainz, che le ribadisce: uno scambio su Repubblica (“La riforma e l’elezione del Presidente”). Michele Salvati: “La difficile governabilità che serve alla crescita” (Corriere della Sera). Romano Prodi getta l’allarme: “C’è il rischio che il Paese diventi la pecora zoppa della Ue” (Messaggero). Sul Mattino una bella riflessione di Giuseppe Berta sui tanti esclusi nella società iperteconologica: “Lavoro e diritti al tempo dell’innovazione”. Su neodemos.it Massimo Livi Bacci descrive “L’autunno delle migrazioni”. Luigi Manconi, sul Manifesto, denuncia gli sviluppi del caso Cucchi: “Un omicidio chiamato epilessia”. Su Repubblica l’amaro bilancio di 15 di guerra in Afghanistan nell’analisi di Roberto Toscano (“E’ l’ora di riconoscere il grande fallimento”) e la preoccupata analisi del rinato conflitto Usa-Russia di Lucio Caracciolo (“Siria, il nuovo Muro tra la Russia e gli Usa”).

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8 Luglio 2016
by Vittorio Sammarco
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“SE NON RINASCERANNO PARTITI ORGANIZZATI ED EDUCATORI …”

8 Luglio 2016

“Se non rinasceranno partiti organizzati ed educatori, se non si ricostituiranno èlite politiche e leader degni di questo nome, la notte della democrazia è destinata a oscurare le nostre società come è già capitato tra le due guerre mondiali”: così Massimo L. Salvadori su Repubblica (“Il grande disordine democratico”). “Se la Brexit innestasse in tutta Europa una rivolta contro le élite liberal, la Gran Bretagna si si troverebbe per la prima volta nella storia a capo di un’ondata di illiberalità in Europa. Sarebbe una grande tragedia per il mondo intero, dove la maggioranza delle potenze già si sta avviando verso una politica illiberale: così Ian Buruma su repubblica (“Dai Beatles alla Brexit”).

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23 Giugno 2016
by Vittorio Sammarco
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IL NEMICO DA BATTERE È L’UMORE ANTIPOLITICO

23 Giugno 2016

“Sembra che si sia di fronte alla resa, davvero piena di incognite inquietanti, dei partiti” scrive Massimo L. Salvadori su Repubblica e afferma che non esistono in democrazia partiti della nazione ma solo partiti nella e per la nazione, e però partigiani cioè sostenitori di un’idea di società rispetto (e contro) ad altre; e non sono sufficienti le primarie, specie se troppo aperte (“Che cosa c’è dopo i partiti”). Dice Mario Tronti, in un’intervista all’Unità, che oggi il nemico da battere è l’umore antipolitico, che il Pd ha a lungo cavalcato in passato (“un errore devastante”); e l’antipolitica (e il M5S con essa) il Pd deve combatterla smettendo di guardare al centro, che non esiste quasi più, ma costruendo non un centro-sinistra ma una sinistra nuova, di governo, anche con una leadership forte ma con classi dirigenti autorevoli e riconosciute, al centro e in periferia (“Per battere l’antipolitica il Pd riscopra il conflitto”). INOLTRE:  Matteo Renzi, “E-news“. Stefano Folli, “Pd, anche la minoranza cerca una rotta” (Repubblica). Stefano Ceccanti, “Riforme, ecco perché D’Alema sbaglia” (Unità) e Claudio De Vincenti, “D’Alema sbagli. Il Paese viene prima degli interessi di parte” (intervista al Corriere della Sera). Pier Luigi Bersani, “Più sinistra per battere i movimenti populisti” (intervista all’Unità). Emanuele Macaluso, “L’M5S vuole smantellare la democrazia” (Il Dubbio). Marianna Madia, “Noi rottamati dai cittadini. Prodi fa bene a richiamarci” (intervista a Repubblica).

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19 Giugno 2016
by Vittorio Sammarco
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LA VOGLIA MATTA DI FAR SALTARE IL SISTEMA

19 Giugno 2016

Mauro Calise sul Mattino illustra il clima di questi giorni,  la voglia generalizzata di dare una spallata al sistema perché è diffusa (non solo in Italia) la paura dell’impoverimento e la sfiducia nella politica: “Brexit e Renxit, due voti, la stessa posta”. Il laburista Alastair Campbell si chiede quanto influisca sull’antipolitica diffusa il quotidiano soffiare sul fuoco dei mass media (“Basta politica dell’odio. La democrazia deve essere una forza di speranza”, Repubblica). E poi: Antonio Polito, “Renzi, Grillo e il Centrodestra: chi vincerà nell’Italia tripolare” (Corriere); Roberto D’Alimonte, “La radiografia dei duelli nei grandi comuni” (Sole 24 Ore); Ilvo Diamanti, “Il Giudizio capitale nelle città che voglio diventare protagoniste” (Repubblica); Walter Veltroni, “Per la bella politica” (Unità); Lina Palmerini, “L’importanza di Torino” (Sole 24 ore).

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12 Giugno 2016
by Vittorio Sammarco
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IL PESSIMISMO DI PRODI SUL CONFRONTO TRA POLITICA E ANTI-POLITICA

12 Giugno 2016

Sul Messaggero Romano Prodi osserva che, in Italia come in tutto l’Occidente, il disagio sociale prodotto dalle risposte inadeguate ai guasti della globalizzazione rende sempre più forti le forze dell’antipolitica, e prevede che, poiché è difficile una risposta coordinata dei partiti di governo per garantire più equità ai cittadini, i “nuovi partiti” avranno sempre più successo e, una volta al timone, i guai saranno ancora più grossi (“Gli errori dei partiti che aiutano l’antipolitica”). Franco Bruni sul Sole 24 Ore affronta lo stesso tema, ma ritiene possibile, in Italia, che Pd e M5S trovino un qualche accordo (“L’opportunità di un patto tra rottamatori”). Paolo Pombeni, sempre sul Sole, discute sulle tante opposizioni al riformismo renziano, dicendo che si rischia di buttare il bambino con l’acqua sporca, come più volte nella storia italiana (e cita Crispi, Fanfani e Craxi) di fronte a chi vuole “imporre l’accelerazione riformista” (“La santa alleanza anti-premier che non è ancora alternativa”).

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9 Marzo 2016
by Vittorio Sammarco
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MAGATTI, VACCA, MAURO…: L’ANIMA SMARRITA DELLA POLITICA (E DEL PD)

9 Marzo 2016

Una riflessione di Mauro Magatti, sul Corriere della Sera, sulla necessità per la politica di reagire alla sua impopolarità (un po’ ovunque), aprendo una decisa stagione di innovazione istituzionale di cui fornisce qualche indicazione (“La politica non deve diventare imprenditoria del malessere”). Beppe Vacca, sull’Unità, difende le primarie, critica la posizione del quotidiano La Repubblica che le ha ridicolizzate e che mette di continuo in cattiva luce il Pd, e critica anche gli intellettuali del Comitato per il No al referendum costituzionale (“La ricostruzione della politica”). Ezio Mauro su Repubblica, in effetti, è molto duro (dopo Stefano Folli ieri) sulle primarie dei giorni scorsi, ma ne difende l’istituto, e però si chiede come sia possibile che il Pd non abbia saputo proporre ai romani un candidato di statura nazionale (“L’anima smarrita”). Antonio Polito, sul Corriere, si sofferma sui guasti delle primarie e esorta: “Ora regole per salvarle”. Due articol sul Pd vengono da Salvatore Merlo sul Foglio (“Giachetti ci spiega perché non gli fanno schifo i voti di destra”) e da Antonello Caporale sul Fatto (“Mezzogiorno, la cambiale sporca dei Dem”). Il Giornale intervista Stefano Fassina: “Triste per questo sfacelo. Comandano i capobastone”. Francesco Verderami racconta: “Salvini: al ballottaggio Sì ai 5 stelle, No al Pd” (Corriere della Sera).  Infine recuperiamo un’interessante intervista rilasciata due settimane fa da Romano Prodi all’Avvenire (“Prodi, combattere le diseguaglianze”).

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