17 Dicembre 2013
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DICONO DI LUI

17 Dicembre 2013

Antonio Polito, Corsera, con qualche ottimismo: “Il ribelle è più cauto”; Massimo Giannini , Repubblica, con prevalente scetticismo: “Da Gramsci ai Negrita” (“La coabitazione”); ottimista, Mauro Calise sul Mattino: “Il rottamatore che vuole ricostruire”; favorevole, Vladimiro Zagrebelsky (fratello), La Stampa: “Diritti civili, Renzi riapre il dossier”; Filippo La Porta, Europa, interessato al nuovo genere letterario: “L’autofiction del sindaco”; Ernesto Galli Della Loggia, Corsera, approva (perché la gente – dice – non è antipolitica, anzi, cerca qualcuno serio che tiri fuori l’Italia dai guai), ma vede i rischi: “Puntare tutto su una persona”; Elisabetta Gualmini, La Stampa, vede Renzi prendere in mano le sorti del governo: “Un’agenda stile prendere o lasciare”; Alessandro Campi indica “Occasioni e ostacoli sulla strada del leader”; Valerio Gigante su Adista indaga il favore del mondo cattolico per Renzi (ma soprattutto per Letta): “Primarie del Pd: i media cattolici scrivono Renzi, ma leggono Letta”.  Intanto Napolitano riprende la parola: “Il Quirinale traccia una linea” (S. Folli, Sole), e Gaetano Azzariti sul manifesto denuncia “L’eclissi del Parlamento”.

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2 Agosto 2013
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DOPO LA CONDANNA DI BERLUSCONI. IL GOVERNO CADRA’? PER COLPA (O PER MERITO) DI CHI?

2 Agosto 2013

Dopo la sentenza della Cassazione che ha condannato Berlusconi, il presidente Giorgio Napolitano ha emesso un comunicato in cui richiama i partiti al rispetto della sentenza e all’impegno a sviluppare ora un clima favorevole alle riforme istituzionali, tra cui quella della giustizia. L’editoriale di Ezio Mauro su Repubblica (“Le conseguenze della verità”) va in direzione opposta: “Non è la destra – scrive – che deve decidere se può restare al governo dopo questa sentenza. E’ la sinistra. Perché la pronuncia della Cassazione non è politica: ma il quadro che rivela è politicamente devastante. Per questo chi pensa di ignorarlo per sopravvivere avrà una vita breve, e senz’anima”. Antonio Polito, nell’editoriale del Corriere (“Siate seri, tutti”), è invece d’accordo con la linea di Napolitano e scrive che chi propone che sia il Pd ad aprire la crisi “avrebbe il dovere di spiegare a chi e a che cosa servirebbe una crisi di governo”. Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, parla di “lucido realismo” di Napolitano (“Prima l’Italia”). Per Stefano Folli, sul Sole 24Ore, il videomessaggio di Berlusconi dimostra che il leader Pdl vuole evitare le avventure, ma il rischio maggiore è che sia il Pd a soccombere sotto il peso delle sue contraddizioni e a rinunciare alle larghe intese (“Il sasso che rotola  a valle”). Giudizio simile nel commento di Marcello Sorgi su La Stampa (“La sua stagione ora si è chiusa”). L’editoriale di Claudio Sardo, direttore dell’Unità (“La fine di un’epoca”), resta in mezzo al guado, ma definisce “avventurista” chi “nel Pd pensa di utilizzare strumentalmente la sentenza per destabilizzare Letta”. Per Piero Alberto Capotosti è stato un errore la forte drammatizzazione della vicenda Mediaset e della relativa sentenza della cassazione, perché si è visto il pericolo che tanto la magistratura quanto la politica perdano la propria autonomia; egli propone di reintrodurre la prerogativa parlamentare dell’autorizzazione a procedere,  che era nella Costituzione e che fu abrogata nel 1993 (“Politica-giudici, doppia sconfitta”, Il Messaggero).

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12 Luglio 2013
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IL CAOS IN PARLAMENTO. LA DISCUSSIONE SUI PARTITI. CAPOTOSTI REPLICA A GALLI DELLA LOGGIA

12 Luglio 2013

Il Corriere della Sera titola “Il giorno nero della Repubblica” un editoriale di Antonio Polito sulla sospensione di mezza giornata dei lavori parlamentari richiesta dal Pdl dopo la sentenza della Cassazione e concessa dal Pd. Su Repubblica un’intervista a Rosy Bindi: “Un errore assecondare l’eversione”. Un articolo di M. T. Meli titola: “La rabbia di Renzi: così si ammazza il Pd”. Su Europa un’intervista al capogruppo del Pd alla Camera, Roberto Speranza (“Credo nella buona fede di tutti, ma occorrerà un chiarimento”) e un articolo di M. Lavia (“Ecco il correntone che soffre le larghe intese”). Considerazioni più generali sono in: “Il presidente e il verme nella mela” di Antonio Padellaro sul Fatto, “Larghe intese di fronte al bivio cruciale” di Stefano Folli sul Sole, e “La necessità di separare due destini” di Luigi La Spina su La Stampa . Sul Pd e la crisi dei partiti: “Il leader ci vuole sempre, e pure l’amalgama” di Emma Fattorini, e “Se la carriera personale non può attendere” di Giorgio Merlo su Europa; “Il partito è tornato” di Massimo Panerari sempre su Europa e “Governare bene: ecco cosa manca ancora al Pd”, intervista di Fabrizio Barca sul Manifesto. Piero Alberto Capotosti critica sul Corriere un editoriale di Galli della Loggia, che replica (“La Consulta e il rispetto della legalità”).

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12 Maggio 2013
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Il cammino del governo tra la manifestazione Pdl a Brescia e l’elezione di Epifani

12 Maggio 2013

Eugenio Scalfari, l’anima pro-Letta del quotidiano Repubblica, difende il governo ma è duro con i ministri Pdl presenti alla manifestazione del loro partito a Brescia (“L’esecutivo appena nato rischia il crac”) e chiede a Letta che intervenga (cosa che Letta ha poi fatto: lui e Alfano hanno reso noto che i ministri non parteciperanno più ad alcuna manifestazione politica per le elezioni amministrative di fine maggio). Critico sui ministri Pdl a Brescia anche Antonio Polito sul Corriere della Sera: “Il pagliaio”. Assai più duro (sprezzante) il direttore de Il Fatto quotidiano, Antonio Padellaro: “Un governo ai suoi ordini” (di Berlusconi). Sul

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3 Maggio 2013
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Si è riacceso il conflitto sulla Costituzione (e su molto altro)

3 Maggio 2013

Con un titolo non del tutto spiegato dal testo e forse sopra le righe (“Assalto alla Costituzione”) la Repubblica mette in prima pagina un intervento di Stefano Rodotà, fortemente critico del neonato Governo Letta e del suo programma (leggi qui la lista dei sottosegretari). Tra i temi toccati anche quello della Convenzione proposta da Letta e contro la quale c’è un appello dei Comitati Dossetti per la Costituzione. Di diverso avviso, sul Governo Letta, l’editoriale di Michele Salvati sul Corriere della Sera (“Il linguaggio della verità”) che indica le condizioni perché le larghe intese possano fare bene, e scrive che la Grande Coalizione dovrebbe essere davvero intesa come “occasione eccezionale di servizio al Paese” e non come “intollerabile rinuncia delle proprie identità di parte”. A mettere in guardia sul prorompente radicalismo (anti-istituzionale) in una parte della sinistra è un articolo di

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8 Aprile 2013
by Vittorio Sammarco
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Casini, Bersani, Veltroni, Settis…

8 Aprile 2013

Aldo Cazzullo ha intervistato per il Corriere della Sera del 7 aprile Pierferdinando Casini (“Il Centro dovrà schierarsi”) che sembra voler riprendere la via del bipolarismo (di cui la rete c3dem sta discutendo). Antonio Polito sul Corriere del 7 aprile spiega “Perché la ‘ditta’ Pd deve cambiare” (in sostanza, dice, perché il Pd ha perso le elezioni e perché una linea di sinistra tipo ex-Pci in Italia non è mai andata molto oltre il 30%). Su Repubblica Goffredo De Marchis racconta i travagli del Pd (“L’ultimo scontro tra i democratici”) e accenna all’emergere della figura di Fabrizio Barca. Intanto Repubblica pubblica una lettera di Bersani al direttore  in cui il segretario Pd spiega le sue intenzioni (“il governo del cambiamento”) e si difende dall’accusa di essersi intestardito a riproporre la sua candidatura. Anche Veltroni scrive

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