12 Febbraio 2018
by Giampiero Forcesi
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QUEL VENTO CONTRARIO…

12 Febbraio 2018

Lo storico ed ex direttore del Corriere della Sera, Paolo Mieli, paragona le prossime elezioni a quelle del 1919 ed evoca la marcia su Roma (“La storia e il futuro che i partiti non vedono”). Grande preoccupazione anche in Sergio Fabbrini sul Sole 24 ore di domenica: “Il buio oltre la siepe elettorale”. Ancora sul Corriere, Antonio Polito guarda a Mezzogiorno: “Qui fronte del Sud: la partita decisiva”, Ferruccio De Bortoli accusa di passività le classi dirigenti: “In silenzio verso il voto. Dov’è la classe dirigente?”, e il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, lancia un appello: “Basta promesse, avanti le riforme”. Federico Geremicca, su Il Secolo XIX, racconta di “Quel vento contrario che spaventa l’ex rottamatore”. Roberto Perotti inizia una serie di articoli sul costo delle promesse dei partiti: “Le promesse del Pd costano 56 miliardi” (Repubblica). Le riflessioni del sindaco di Macerata, Romano Carancini, in un colloquio col Corriere della sera: “Io sindaco nemico del popolo?”. Claudio Tito, su Repubblica, scrive: “5 stelle al bivio: ‘se stiamo fuori, scompariamo’”. Mauro Calise: “La politica non si fa senza curriculum” (Mattino). LAVORO: L’esperto Enrico Morelli su Repubblica: “Il robot non ci toglie il lavoro. Ingenuo pensarlo”. ESTERI: Domenico Quirico è in Niger e scrive: “Nel Niger che attende gli italiani. ‘Fermare i migranti? Perdete tempo’” (La Stampa). Romano Prodi: “Le due Coree e l’illusione olimpica” (Messaggero). Sul petrolio nel Mediterraneo scrive Gianluca De Feo: “Se dall’abisso può sgorgare una strada per la pace” (Repubblica).

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4 Febbraio 2018
by Giampiero Forcesi
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LA SPARATORIA RAZZISTA DI MACERATA, E IL MOMENTO POLITICO

4 Febbraio 2018

Molto sbilanciato a sottolineare l’esigenza (reale) di risanare la piaga di un’immigrazione mal contenuta e lasciata ai margini il commento di Antonio Polito alla sparatoria razzista di Macerata (“Ora niente sia più come prima”, Corriere della Sera). Opposto il taglio del commento di Massimo Giannini, su Repubblica, molto polemico con Lega e destre (“Chi fa finta di condannare”). Gianni Riotta su La Stampa tiene in qualche equilibrio la condanna del gesto e l’attenzione all’insicurezza provocata anche dall’immigrazione non integrata (“Dove nasce il seme dell’odio”). Forte e limpido il commento di Giuseppe Anzani su Avvenire, senza equilibrismi e senza sconti (“Il barile di polvere”). Cauto e pensoso l’intervento di Paolo Pombeni sul Sole 24 ore (“Il rischio delle parole e la forza dei fatti”).

SUL MOMENTO POLITICO: il testo completo del programma del Pd; i commenti di Chiara Saraceno (“Una positiva rottura, ma con diversi punti oscuri”) e Carlo Cottarelli (“Non è chiaro dove si faranno i tagli per risanare il bilancio”) su Repubblica. L’ironia di Marcello Sorgi sulla campagna elettorale: “Il fascino immortale della DC” (La Stampa) e i saggi consigli di Stefano Folli al Pd: “Alla rincorsa del partito degli indecisi” (Repubblica). Una nota che guarda con una qualche fiducia al futuro quella di Nunzio Galantino, segretario della Cei, sul Sole 24 ore (“La triplice urgenza sulla via del voto”). Il come la pensa Giuseppe De Rita nell’intervista fattagli da Alberto Abruzzese su Il Dubbio (“Meno odio più libido”). Ritratto-intervista di Andrea Riccardi fatto da Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera (“Quando Wojtyla mi disse: soltanto io difendo l’Italia”).

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17 Gennaio 2018
by Giampiero Forcesi
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I TIMORI DELL’EUROPA PER GLI IMPROVVISATORI AL POTERE IN ITALIA

17 Gennaio 2018

Beda Romano sul Sole 24 ore riferisce: “Moscovici: voto in Italia, un rischio per l’Europa” (e come dargli torto?). Del resto basta legge l’intervista del Corriere della Sera a Marine Le Pen di un paio di giorni fa: “Sto con Salvini. Bene le idee dei 5 stelle”. Marta Dassù, su la Stampa, spiega bene il clima in Europa attorno al voto italiano: “La sindrome greca nelle urne”. Franco Venturini, sul Corriere, si chiede: “Sta tornando l’Europa, e l’Italia cosa fa?”. Ancora sul Corriere un preciso intervento di Salvatore Bragantini: “Sul debito pubblico servono decisioni credibili”. Viceversa, come scrive Massimo Giannini, si temono “Improvvisatori al potere” (Repubblica). Mentre il candidato del Pd a governatore della Lombardia, Giorgio Gori spiega “Il riformismo di razza pd”, sul Foglio, quello della destra, Attilio Fontana sprofonda ne “I sofismi razzisti” (Nadia Urbinati, Repubblica) e Elisabetta Moro spiega “Perché Fontana è un razzista che ignora la Costituzione” (Mattino), costituzione il cui art. 3 è difeso, anche nella terminologia obsoleta, da Massimo Villone sul Manifesto: “Ma in quella norma c’è l’identità del Paese”. … “Un Paese diviso in tre parti”, dice nel suo editoriale sul Corriere della Sera Antonio Polito, e la parte più debole sembra il Pd in cerca di un vessillo convincente da alzare agli occhi del popolo, a fronte degli altri due poli che due parole d’ordine efficaci le hanno trovate (a detta di Bill Emmott: “I paradossi nascosti nelle urne”, la Stampa). Intanto Emanuele Macaluso scrive: “Grasso dimentica chi sono davvero i 5 stelle…” (Il Dubbio) e Sabino Cassese riflette sul Foglio su “Il passaggio del 4 marzo”.

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7 Novembre 2017
by Giampiero Forcesi
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SICILIA. COMMENTI AL VOTO

7 Novembre 2017

Sui risultati del voto in Sicilia (qui i dati elaborati dal CISE della Luiss) alcuni commenti: quelli inviati agli amici da Stefano Ceccanti (Pensierino sui commenti, e Note sugli aspetti istituzionali); quello del blog del dem Dario Parrini (“Dalle elezioni in Sicilia arrivano tre conferme”); la e-news di Matteo Renzi; due interviste di Arturo Parisi (“Leadership di Renzi senza alternative”, all’Avvenire; “Matteo non può candidarsi a premier”, al Mattino); Dario Franceschini, “No a rese dei conti. Creiamo un’alleanza” (intervista al Corriere della sera); Luigi Zanda, “Matteo, pensaci: due ruoli ora sono troppi” (intervista a Repubblica); Alfredo D’Attorre, “Renzi ascolti il Paese e faccia un passo indietro” (intervista al Manifesto); Mauro Calise, “La democrazia nel buco nero del non voto” (Mattino); Alessandro Campi,La sfida è a due. Si allontanano le larghe intese” (Messaggero); Giovanni Orsina, “L’alchimia che ha deciso la sfida” (la Stampa); Lina Palmerini, “Il debole argine populista tra sinistra divisa e Berlusconi alleato dei sovranisti”; Ezio Mauro, “La sinistra che non c’è” (Repubblica); Antonio Polito, “Il tramonto di un progetto” (Corriere della sera); Stefano Folli, “Il voto utile e quello disperato” (Repubblica); Massimo Franco, “Il vicolo cieco di un partito alla ricerca di capri espiatori” (Corriere); Marco Tarquinio, “Quello che non torna” (Avvenire); Norma Rangeri, “Le dimissioni di un uomo solo allo sbando” (Manifesto); Claudio Cerasa, “La nuova percezione di Berlusconi. Storia di una rivoluzione” (Foglio).

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5 Settembre 2017
by Giampiero Forcesi
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PRODI, I VOUCHER, IL LAVORO. GENTILONI A CERNOBBIO

5 Settembre 2017

Romano Prodi sul Messaggero di domenica: “Che errore cancellare i voucher!”. Un commento fuoricampo di Stefano Ceccanti, che dà ragione a Prodi ma poi gli dice che non si capisce perché cerchi alleanze a sinistra del Pd. Nella linea di Ceccanti un articolo di Claudio Cerasa sul Foglio: “Contro il sindacalista collettivo”. Sul Manifesto un articolo di Sergio Bologna su nuove forme di tutela dei lavoratori: “SMart, il mutualismo del XXI secolo” (recensione a Sandrino Graceffa, “Rifare il mondo… del lavoro”). Emilia Patta, sul Sole 24 ore, annota: “Meno io, più noi. Renzi cambia passo”. E lo stesso Renzi è a colloquio con Francesca Schianchi su La Stampa: “Renzi avvisa il Pd: se perdo in Sicilia non mi dimetto”. Antonio Polito, sul Corriere, fa il punto sul governo: “Il profilo basso e il rendimento alto: la ricetta Gentiloni (con due pericoli)”. Eugenio Occorsio su Repubblica racconta il Gentiloni di Cernobbio: “Gentiloni: fuori dalla crisi più dura, ma ritardi su donne, giovani e sud”. Gianfranco Viesti sul Mattino analizza l’inasprimento delle diseguaglianze nord-sud: “L’equazione dell’Italia diseguale”. Ilvo Diamanti su Repubblica analizza i dati drammatici del mondo giovanile: “Ragazzi, non tornate”. Paolo Pombeni firma l’editoriale del Sole 24 ore, rendendo omaggio a Gentiloni: “L’esame di maturità che attende l’Italia”. Lucrezia Reichlin sul Corriere spiega “Perché la ripresa è fragile”.  Margrethe Vestager, commissaria europea, dice al Sole 24 ore che si deve “Aprire ai mercati rispettando l’etica”. Dario Di Vico da Cernobbio: “Ma non si riesce ancora a stanare il populismo” e “Tra economia e religione, le tre idee di Europa che dividono storici e politici” (Corriere).

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10 Maggio 2017
by Giampiero Forcesi
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UNA LEGGE ELETTORALE MIGLIORE È IMPOSSIBILE FARLA? E IL PD LA VUOLE DAVVERO?

10 Maggio 2017

Una legge elettorale dignitosa, come chiede il presidente, davvero non si potrà fare per i veti incrociati, come torna a dire Stefano Ceccanti (“Nodi senza soluzione”, Quotidiano nazionale)? Oppure è il Pd di Renzi che preferisce lo status quo, come sembrano pensare in molti? Ieri sul Sole 24 ore Emilia Patta scriveva: “Legge elettorale, prove di dialogo Pd-M5S”; e Dario Franceschini, in un’intervista al Corriere della Sera, dichiarava: “Legge elettorale, a Berlusconi dico di farla con il Pd”. Oggi Paola Di Caro, sul Corriere, scrive: “Legge elettorale ‘tedesca’: dialogo Pd-Fi”; ma Marco Conti sul Messaggero annota: “Berlusconi ringrazia Franceschini. Ma chiude”. E Lorenzo Guerini, intervistato da La Stampa, dice: “Ultimo appello per Silvio. Ora deve dire se vuole scrivere le regole insieme”. Quanto al M5S, Giovanna Casadio su Repubblica riferisce: “Legge elettorale, offerta M5S al Pd”; ma Danilo Toninelli, intervistato dal Corriere, avverte: “Noi ci siamo; ma si vuole un altro patto del Nazareno”. La proposta del deputato Pd Gian Mario Fragomeli (quella che piace a Toninelli) la espone lo stesso Fragomeli sull’Unità: “Ecco come col mio ballottaggio metto d’accordo Pd e M5S”. Con ciò sembrano giustificati i due editoriali di Antonio Polito, sul Corriere (“Troppi bluff sulla legge elettorale”) e di Marcello Sorgi su La Stampa (“I due forni del leader Pd e i due forni”), e la nota ieri di Federico Geremicca (“La prova della verità per Renzi”). E non sembra aver torto Francesco Bei su La Stampa a dire che “Si prepara l’estate dei veleni”.

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14 Aprile 2017
by Giampiero Forcesi
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È NECESSARIO UN FRONTE ANTI GRILLO?

14 Aprile 2017

In un colloquio con il Foglio Luigi Zanda, capogruppo Pd al Senato, ha parlato della necessità di “Un fronte anti Grillo”. Grillo ha risposto con un post indignato, così commentato da Claudio Cerasa sul Foglio: “Il manifesto eversivo di Grillo”. Sull’argomento torna Giorgio Tonini in un colloquio sempre sul Foglio: “Tonini ci spiega perché serve il bipolarismo con Forza Italia”. Il parere, invece, di Gianfranco Pasquino è che “Ha ragione Bersani: il M5S è un partito di centro-sinistra”. Su Il Fatto Franco Monaco scrive che ha deciso di non partecipare alle primarie del Pd perché ritiene che ormai il Pd sia il partito di Renzi (“Orlando, lo sfidante saggio ma inutile”). Antonio Polito, sul Corriere della Sera, mette in evidenza il contrasto tra Pd e Governo (“Due ministri sotto attacco”). Antonio Maria Mira, su Avvenire, in tema di immigrazione e profughi, riferisce: “Passa il decreto Minniti tra critiche e polemiche”; e il Manifesto pubblica i pareri contrari di Luigi Manconi (“Da Di Maio al decreto Minniti. Il nuovo che avanza”) e Gaetano Azzariti (“Il governo riduce le garanzie a chi ne ha più bisogno”). Sul caso Consip un’intervista di Raffaele Cantone a La Stampa: “Consip, tanto fumo e una sola tangente”. Paolo Barone riferisce: “Povertà, il piano del Governo” (La Stampa). Cesare Damiano sull’Unità propone “Un nuovo umanesimo del lavoro”.

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26 Agosto 2016
by Giampiero Forcesi
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NON SOLO RICOSTRUIRE. RIPENSARE IL RAPPORTO TRA ECONOMIA E TERRITORIO

26 Agosto 2016

Dichiara il ministro Graziano del Rio: “No alle città nuove, ricostruire tutto lì dov’era. Ma la scelta è dei sindaci” (intervista al Corriere della Sera). Scrive però Giuseppe Berta sul Secolo XIX che il declino di quei borghi preesiste al terremoto: “Ma va ripensato il rapporto tra economia e territorio”. Mons. Bruno Forte, “Solidarietà e fede, le sfide alla tragedia”. Salvatore Settis intervistato dal Fatto: “Salvare case e vite è un valore superiore ai vincoli di bilancio”. Leonardo Becchetti su Avvenire: “Opportunità di diventare con-creatori”. Antonio Polito sul Corriere: “Scelte virtuose (con l’Europa)”. Paolo Griseri su Repubblica: “Come ricostruire”. L’intervista al Manifesto dell’ing. Carlo Meletti: “Si muore di corruzione e di imperizia nei lavori”. L’intervista a QN dell’architetto Aldo Loris Rossi: “Cancelliamo l’edilizia spazzatura”. Lo sferzante giudizio di Michele Prospero sul governo: “La catastrofe politica” (Manifesto).

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26 Luglio 2016
by Giampiero Forcesi
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L’EUROPA DELLA PAURA E DELLA SFIDUCIA

26 Luglio 2016

“Tenere insieme una democrazia capace di parlare solo di diritti in un contesto economico di bassa crescita e in un quadro internazionale disordinato e carico di violenza è il problema che abbiamo davanti”: così Mauro Magatti sul Corriere della Sera (“Le sfide dopo la fine del neoliberismo”). Sempre sul Corriere Ernesto Galli Della Loggia parla della difficoltà psicologia di credere nel futuro, oggi in Europa, anche a causa della delegittimazione, operata da elite “superficialmente progressiste”, di fattori quali “l’impiego della forza, la dimensione dello Stato, e il Cristianesimo”, che ha provocato “un vuoto sociale e culturale enorme” (“Noi europei e la paura del declino”). Zygmunt Bauman, in un’intervista allo stesso giornale, dice che le radici dell’insicurezza sono molto profonde e evidenzia che si vive ormai in una situazione cosmopolita senza però averne una consapevolezza adeguata (“Alle radici dell’insicurezza”). Su Repubblica di ieri Ilvo Diamanti aveva scritto che viviamo “tempi feroci” (“La banalità del terrore”) e oggi Marc Lazar sullo stesso giornale analizza il populismo montante e scrive che “siamo in attesa di risposte forti per dare più sicurezza agli europei senza rimettere in discussioni i nostri valori”, di “un nuovo orientamento della politica europea”, ma il timore è che i nostri dirigenti attuali non siano all’altezza, e che dunque debba muoversi la società civile (“L’Europa ritrovi il suo coraggio”). Sul Corriere della Sera Antonio Polito ammonisce che “I populisti vanno presi sul serio”.  Sul Secolo XIX Franco Cardini invita a reagire alla paura e scrive che “L’epoca della paura spinge a recuperare l’antico rapporto con la vita”. Andrea Bonanni, ancora su Repubblica, scrive che i comportamenti di fiducia, di cooperazione e di solidarietà che sono stati alla base dell’Unione europea non sono un lusso a cui poter rinunciare oggi di fronte alle difficoltà e alla paura: sono le strutture portanti su cui basare la nostra esistenza (“L’Europa e il prezzo della sfiducia reciproca”).

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5 Luglio 2016
by Vittorio Sammarco
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DIRITTI INDIVIDUALI E MERCATO NON BASTANO

5 Luglio 2016

Diritti individuali e mercato sono indispensabili a una democrazia, ma non bastano; servono valori condivisi, senso civico, memorie, e corpi intermedi, cioè la politica e delle elite legittimate: così Giovanni Orsina su La Stampa(“Il girotondo delle democrazie”). Ancora una riflessione su come intendere la democrazia in casi come il referendum sulla Brexit: Antonio Polito, “La roulette russa nelle democrazie” (Corriere della Sera). Piero Ignazi, in un’intervista all’Unità, dice: “Il nodo è ancora la distanza tra i cittadini e il potere”. Sempre sull’Unità Pietro Reichlin discute e critica alcune tesi di T. Piketty: “Piketty, la sinistra, l’uguaglianza”. Ora anche l’Economist riconosce che le grandi infrastrutture della vita collettiva devono essere sottratte al mercato: lo scrive Giuseppe Berta in “Brexit e i limiti della globalizzazione” (Mattino). Natalino Irti riflette sull’antipolitica (che è sempre, in realtà, una politica) e scrive sul Corriere un articolo intitolato “L’antipolitica come visione alternativa della società”. Stefano Fassina sul Manifesto riflette sulla costruzione di un polo di sinistra e spiega perché “Per tornare in campo rottamare Renzi non basta”. Alle idee del ministro tedesco Wolfgang Schauble espresse due giorni fa (“Che cosa fare ora”, intervista al Corriere) e la replica del governo italiano scrive Marco Valerio Lo Prete: “L’Europa secondo Palazzo Chigi e secondo Schauble” (Foglio).

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