Lucio Caracciolo, su Repubblica, esorta ad investire risorse per un’accoglienza che durerà molti anni (“Emergenza migranti. Il rischio della tenaglia”). Vittorio Emanuele Parsi, sul Sole 24 ore, parla di “emergenza strutturale” e osserva che il Migration compact darà frutti nel lungo periodo ma nel breve serve portare la stabilità in Libia (“Gli immigrati arrivano e restano, l’Italia rischia la sindrome greca”). Claudio Cerasa sul Foglio ripropone la domande cruciale, e cioè se c’è un limite o no all’accoglienza, e critica “la dottrina sans frontières di papa Francesco” (“Un confine per l’accoglienza”). Di questa dottrina (riassunta di recente nell’affermazione di papa Bergoglio “Migranti? In pericolo, non un pericolo”, Avvenire) sono espressione il parroco di Ventimiglia (“Lo Stato sgombera, noi pronti a ospitarli”, Ferruccio Sansa, Il Fatto) e il vescovo mons. Antonio Suetta (“I profughi nelle nostre chiese, lì nessuno potrà sfrattarli”). Opposto a quello di Cerasa è il giudizio di Jean Paul Fitoussi, intervistato da Il Dubbio: “L’Europa che caccia i migranti è stupida, anzi non esiste”. Sulla stessa linea Guido Viale sul Manifesto: “La fortezza Ue al guinzaglio turco”. Alberto Negri sul Sole dice che l’attuale fenomeno migratorio “è l’ingiustizia mondiale che bussa alle porte di casa” (“I migranti e il conto tragico della storia”). Massimo Adinolfi spiega l’enorme difficoltà ad operare dei sindaci, privi di risorse: “L’emergenza che frantuma gli ideali” (Mattino).
1 Giugno 2016
by Vittorio Sammarco
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