23 Febbraio 2017
by Giampiero Forcesi
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RENZI IN CALIFORNIA, MENTRE IL PD ARRANCA

23 Febbraio 2017

Arturo Parisi è ottimista: “Il partito è vivo. Quelli che restano non pesano meno di chi se ne va” (intervista a Repubblica). Dal canto suo Enrico Rossi dice: “Pronto un nuovo partito” (intervista a La Stampa), mentre Michele Emiliano afferma: “Sfido Renzi, riunifico il Pd” (intervista al Corriere della sera). Stefano Folli nota come la linea di Renzi lasci molto perplessi  (“La grande illusione di inseguire Blair e Macron”). Guglielmo Epifani giustifica l’uscita dal Pd: “No al partito del capo, bisogna uscire in fretta. Ma è un arrivederci” (intervista al Corriere della Sera); sull’Unità Emanuele Macaluso replica a Epifani: “Epifani, la pelle del Pd e le conseguenze delle scissioni”. Critici con Renzi sia Luciano Violante (“Rottura senza un progetto, ma anche Matteo sbaglia”, intervista al Corriere) e Antonio Bassolino (“Il segretario poteva e doveva fare di più”, intervista al Messaggero). Severo il giudizio di Nerio Nesi nella lettera ad Augias: “Le radici della scissione”. (Repubblica). Intanto “Renzi in Usa: ‘Cerco idee antipopulisti’” (Paolo Mastrolilli su La Stampa); ma Federico Rampini rivela: “California, modello perduto” (Repubblica). Salvatore Vassallo sull’Unità replica alle critiche allo statuto del Pd: “Tutte le colpe dello Statuto”. Massimo Villone sul Manifesto descrive quelle che ritiene le (pessime) intenzioni di Renzi: “La scissione nell’urna secondo il copione di Renzi”. Il Foglio pubblica un colloquio di Luciano Capone con Francesco Giavazzi: “L’uomo che ha scisso il Pd”. Massimo Recalcati la vede così: “Quei dem sul lettino dello psicanalista” (Repubblica).

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18 Febbraio 2017
by Giampiero Forcesi
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RENZI E… L’ARTE DI MEDIARE

18 Febbraio 2017

Paolo Pombeni, “Come si smonta un partito” (mentepolitica.it), “Un colpo al Pd ‘maggioritario’ e all’unità dei riformisti” (Sole 24 ore). Arturo Parisi, “Congresso: niente rinvii, siamo già in ritardo” (intervista all’Avvenire). L’intervista di venerdì di Matteo Renzi al Corriere della Sera: “Non andatevene, discutiamo”.  Mario Calabresi, “Dove sta il coraggio” (Repubblica). Fabio Martini, “Prodi medita un appello in extremis” (La Stampa). Massimo Cacciari, “Il partito democratico è Renzi. Senza di lui Grillo arriva al 40%” (intervista a Il Dubbio). Due interviste di Graziano Delrio: “Togliere tutti gli alibi” (al Corriere), “A lui ho parlato da fratello maggiore, deve essere flessibile” (a Repubblica); sul Corriere: “Il fuorionda di Del Rio che critica Renzi”. Michele Serra: “Una questione di potere” (Repubblica). Stefano Folli, “La scacchiera delle convenienze” (Repubblica). Michele Emiliano a La Stampa: “E’ Matteo a volere questa rottura, ma per lui sarà una catastrofe”. Gli interventi sull’Unità: Andrea Orlando,”Il Pd è ancora la scelta giusta”; Cesare Damiano, “Perché è incomprensibile il dilaniarsi del partito”; Piero Fassino, “C’è ancora una strada”; Graziano Delrio, “Uniti siamo tutto, divisi siamo nulla”. Vannino  Chiti al Manifesto: “Chi è contro Matteo lo batta al Congresso”. Pietro Reichlin, “La sinistra non torni al passato” (Unità). Enrico Morando: “Sì al Congresso, si discuta a tutto campo” (intervista all’Unità). Giuliano Ferrara: “La buona scissione” (Foglio). Antonio Floridia, “Il partito sbagliato. Anche il congresso è solo una conta” (Manifesto).

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29 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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ARTURO PARISI: UN DOVERE RIFARE IL CENTROSINISTRA, O ALMENO PROVARCI

29 Gennaio 2017

Emilia Patta,Il ritorno di Renzi: obiettivo 40%” (Sole 24 ore). Arturo Parisi, intervistato dal Mattino, invita Renzi a cercare alleanze a sinistra: “Un dovere rifare il centrosinistra. L’alternativa è governare con Berlusconi”. Roberto D’Alimonte fa i conti e dice: “La governabilità resta lontana” e, in un altro articolo sempre sul Sole 24 ore, analizza “Il rebus del premio di maggioranza”. Francesco Bei su La Stampa, dopo il discorso di D’Alema a Rimini, scrive: “La convivenza impossibile delle sinistre”. Marco Conti disegna un retroscena: “La trattativa sulle liste per spaccare la sinistra” (Messaggero). A sinistra-sinistra Salvatore Settis, su Il Fatto, scrive: “Ripartiamo dai cittadini del No, quella è la politica”. Claudio Cerasa è avvilito: “Tornata la democrazia parlamentare”. Giuseppe De Rita sul Corriere, a proposito dell’opzione degli italiani per l’uomo forte,  scrive: “La retorica dell’uomo forte e gli errori da non ripetere”. Romano Prodi interviene sul Messaggero in tema di sindacati: “Il cambiamento di rotta del sindacato che verrà”.

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28 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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L’ALTRA FACCIA DEL REFERENDUM

28 Novembre 2016

Arturo Parisi, soffermandosi in un’intervista a Libero sulla minoranza del Pd, parla di “nostalgia dell’impotenza” e prevede un epilogo amaro (“Il  5 dicembre una resa dei conti definitivi nel Pd”). Marco Conti sul Messaggero informa sul “Piano di Renzi se vince il No: reincarico e voto a primavera”. Luigi Di Maio, intervistato dal Sole 24 Ore, accusa: “Tolto il diritto di voto ai cittadini”. Eugenio Scalfari su Repubblica accusa a sua volta: “L’ideologia dei 5 Stelle e la deriva dell’Uomo qualunque”. Sul Mattino Valentino Di Giacomo analizza il voto dell’area cattolica. “Sfida del voto. Cattolici divisi”. Sull’Avvenire Diego Motta apprezza la partecipazione dal basso che s’è manifestata nella campagna referendaria: “L’altra faccia del referendum”. Marzio Breda indica “Le strade del Quirinale nel caso vincesse il No” (Corriere della Sera). Massimo Adinolfi scrive su “Mattarella e la forza della mitezza” (Mattino). Sul Corriere della Sera Maurizio Ferrera scrive dei timori presenti in Europa di fronte al voto del 4 dicembre: “La riforma costituzionale e la partita europea”. Su Il Foglio Giuliano Ferrara dice il suo “Sì per dispiacere ai benpensanti”, e Claudio Cerasa ironizza: “Scarpinato, D’Alema e l’Economist: una bella storia d’amore”. Sul Sole 24 ore Roberto D’Alimonte invita a vedere “Quanto pesa l’incognita della legge elettorale”.

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13 Novembre 2016
by Giampiero Forcesi
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IL PD, LA CRUSCA E IL GRANO

13 Novembre 2016

In un’intervista al Corriere della Sera Massimo D’Alema dice che “Con il Sì nascerà il partito di Renzi”. Gianni Cuperlo  sull’Unità scrive che “La sinistra vive nella lotta alle disuguaglianze, non nel recinto del Sì o del No”. Replicando al “sogno” di Ezio Mauro, che aveva immaginato “L’incontro impossibile a Palazzo Chigi”, Pierluigi Bersani ripropone un dialogo a tutto campo nel Pd: “Sogno ancora un Pd unito, ma il governo cambi rotta. Giusto abbassare i toni”. Massimo Franco, “Comunque vada non ci saranno vincitori nel Pd” (Corriere della Sera). Anche Walter Veltroni, partendo da Trump, avverte il Pd: “Sveglia prima che sia tardi”. L’appello del direttore dell’Unità, Sergio Staino: “Il Pd, la crusca e il grano”. Eugenio Scalfari collega la infausta vittoria di Trump alla situazione italiana e spinge Renzi a cambiare l’Italicum per non perdere il referendum: “Nei tempi bui del populismo Renzi deve accelerare sulla riforma”. Lina Palmerini segnala “La sfida di Renzi che va oltre il referendum” (Sole 24 ore).  Per Arturo ParisiIl Pd procede nel solco dell’Ulivo” (intervista a Il Giorno). Carlo Valentini, “Salvatore Veca cambia parere e voterà Sì al referendum” (Italia Oggi).

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18 Ottobre 2016
by Giampiero Forcesi
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ARTURO PARISI INSISTE: CI SONO DUE DEMOCRAZIE IN LOTTA

18 Ottobre 2016

Barack Obama in un’intervista esclusiva a Federico Rampini per Repubblica: “L’austerità è un freno alla crescita. Bene le riforme di Renzi”. A chi, come D’Alema, ha criticato partiti e leader esteri (come il Pse) che intervengono a sostegno del Sì Danilo Taino sul Corriere della Sera replica: “Il diritto di giudicare l’Italia”. Arturo Parisi, già criticato da Franco Monaco per il suo sostegno al Sì, interviene di nuovo su Italia Oggi: “Due distinte democrazie in lotta: una è consociativa (prima repubblica), l’altra è competitiva”. Paolo Mieli sul Corriere recensisce un libro di Piero Craveri che critica i partiti della prima repubblica: “Ceto politico senza qualità”. Mario Monti, “Perchè dico no alla riforma” (intervista al Corriere della Sera). Andrea Camilleri, Gustavo Zagrebelsky, Nadia Urbinati, Paolo Flores d’Arcais, Tommaso Montanari lanciano un appello: “Costituzione, cinquanta giorni per dire No” (sito di Libertà e Giustizia), e dicono: “A chi ci dice che per far funzionare l’Italia bisogna cambiare le regole, rispondiamo: noi, invece, vogliamo cambiare i giocatori”; sullo stesso sito un’intervista a Nadia Urbinati: “La democrazia apatica”. Lina Palmerini sul Sole 24 Ore descrive “Gli scenari del ‘dopo’ che imbarazzano il fronte del No”. Daniela Preziosi sul Manifesto racconta “I balletti a sinistra: quelli del Ni e del So”. Mauro Calise spiega perché “Matteo Renzi non cade anche se vince il No” (Mattino). Claudio Cerasa provoca: “La sinistra coerente è una sinistra grillina” (Il Foglio). Dino Martirano sul Corriere racconta: “Da Ceccanti a Pancho Pardi i professionisti del comizio che si sfidano sulla riforma”.

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16 Ottobre 2016
by Giampiero Forcesi
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FRANCO MONACO VERSUS ARTURO PARISI

16 Ottobre 2016

Franco Monaco replica all’intervista rilasciata da Arturo Parisi a Repubblica (“Il No? Un’alleanza tra chi odia il premier e chi vuole solo ritornare al passato”) con un articolo sul Manifesto: “Caro Arturo Parisi, non ti riconosco”.  Daniela Preziosi, ancora sul Manifesto, dà conto di una riunione di giuristi: “Allarme dei giuristi: Renzi fa saltare i valori comuni”. Sul Corriere un’intervista a Vannino Chiti sulla legge elettorale: “Renzi ha aperto, grave non crederci”. Walter Veltroni offre il suo bilancio della breve storia del Partito democratico: “Il Pd nove anni dopo” (Unità). Un inedito di Norberto Bobbio del 1994 pubblicato da La Stampa: “Per risorgere la sinistra difenda i deboli”. Ilvo Diamanti  e le sue indagini: “Le famiglie bocciano la scuola di Matteo” (Repubblica). Un’analisi preoccupata di Romano Prodi su Il Mattino: “Se anche la Cina investe in armi”.

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14 Ottobre 2016
by Giampiero Forcesi
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LO STORICO EMILIO GENTILE VEDE IL RISCHIO DI UNA DERIVA OLIGARCHICA

14 Ottobre 2016

Arturo Parisi: “Il No? Un’alleanza tra chi odia il premier e chi vuole solo ritornare al passato” (intervista a Repubblica). Paolo Prodi: “Questa riforma è scritta male. Il mio no è anche un voto estetico” (intervista al Corriere della Sera). Lo storico Emilio Gentile, intervistato da Repubblica, è critico sulla riforma costituzionale e dice: “Senza sovranità popolare le nostre democrazie rischiano di trasformarsi in una recita”. Franco Bassanini in un’intervista ad un mensile: “La riforma costituzionale alla prova del referendum”. Antonio Polito ha molti dubbi: “L’enigma del Senato che verrà” (Corriere della Sera). Livia Turco riflette su una nuova politica popolare: “L’umanesimo che serve alla sinistra” (Unità). Carlo Bastasin si chiede “Quali strategie italiane nella Ue” (Sole 24 ore).

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26 Agosto 2016
by Giampiero Forcesi
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Franco Monaco, l’eredità dell’Ulivo e Giovanni Cominelli

26 Agosto 2016
di Nino Labate

 

Giovanni Cominelli, polemizzando giorni fa con Franco Monaco, afferma alcune verità. Ma solo alcune. Quando sostiene che l’Ulivo ha nel suo Dna il bipolarismo, l’alternanza, e la governabilità, non si sbaglia di molto. Le cose si complicano quando suppone che l’Ulivo aveva in mente un sistema elettorale che riduceva la rappresentanza e rafforzava il governo. Il valore delle istituzioni è sempre stato rispettato dalla cultura ulivista. Non c’è dubbio. Ma non è stato mai anteposto alla rappresentanza e al partito politico, che indicano invece la base culturale forte della visione democratica dell’Ulivo.

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17 Agosto 2016
by Giampiero Forcesi
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C’ENTRA L’ULIVO CON IL SÌ AL REFERENDUM?

17 Agosto 2016

Ad Arturo Parisi, che s’è dichiarato per il sì al referendum anche in quanto ulivista (vedi qui), replica Gianfranco Pasquino: “Caro Arturo, che c’entra l’Ulivo col sì al referendum?” (Il Fatto). Sembra rispondere Pierluigi Mantini, sull’Unità: “Perché noi dell’Ulivo votiamo sì”. Il nodo politico del referendum italiano è visto all’estero con preoccupazione perché l’Italia è considerata già assai debole economicamente: Federico Rampini, “Il rischio Brexit sul referendum” (Repubblica). Sul Manifesto Michele Prospero si sbilancia: “Perché Renzi perderà il referendum”; mentre Stefano Ceccanti dice: “Ribalteremo i sondaggi negativi” (intervista a Repubblica). Biagio De Giovanni sul Mattino si dice favorevole alla riforma costituzionale perché favorisce la capacità decisionale della politica, ma sposta lo sguardo sul rapporto tra costituzione nazionale e sovranità europea (“La nuova Carta e la vera sfida con l’Europa”). Andrea Manzella su Repubblica è critico verso i referendum che in tutta Europa stanno mettendo in discussione impegni e accordi di grande portata assunti dai parlamenti nazionali (“Il fattore referendum e i rischi per l’Europa”, Repubblica). Anche Roberto Esposito si interroga sulla crisi delle democrazie e la individua nella carenza di legittimazione: “Povere democrazie in cerca d’autore” (Repubblica). Una sorta di giustificazione al populismo imperante viene da Luca Ricolfi sul Sole 24 Ore: “Il vento populista che soffia sul mondo”.

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