4 Settembre 2013
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Soluzione politica

4 Settembre 2013
di Vincenzo Ortolina

 

I berlusconiani pretendono dunque una soluzione “politica”. Che tenga conto del fatto che il “Cavaliere” è il capo (il “padrone”, in verità) del centrodestra, e che, conseguentemente, non può essere “fatto fuori” per via giudiziaria. Qualunque cosa abbia combinato. Pretesa  discutibilissima questa, naturalmente, in uno Stato di diritto, ove tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge. Tutti tranne Silvio, invece? Non sono certo un costituzionalista, e neppure un giurista, ma credo vada da sé, poi, che il Senato (come anche la Camera) non può costituire una sorta di quarto livello di giudizio. Dopo il tribunale ordinario, la corte d’appello, la corte di cassazione. Se così fosse, avremmo inventato un qualcosa non previsto nella Costituzione. La “Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari”, che dovrà istruire la pratica per l’aula,  non è pertanto un organo giurisdizionale, con buona pace di Schifani,

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31 Agosto 2013
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Guerra civile

31 Agosto 2013
di Guido Formigoni

 

La retorica sulla pacificazione o sulla contrapposta guerra civile inonda le strade già piuttosto asfittiche del dibattito pubblico italiano, in questo scorcio d’estate. Si era cominciato con il forzare il significato piuttosto obbligato del governo di precarie larghe intese, per parlare di una pacificazione che mettesse fine a vent’anni di delegittimazione (del berlusconismo da parte della sinistra, naturalmente). Si è arrivati ora a invocare un qualche colpo di spugna che salvi il leader politico condannato per un reato comune, minacciando in caso contrario la guerra civile.

E’ curiosa la rappresentazione dell’ultimo ventennio come una guerra civile da chiudere con qualche gesto di pacificazione. In primo luogo,

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29 Agosto 2013
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VOCI CRITICHE SULL’INTERVENTO MILITARE IN SIRIA. NOTE SULLO SCENARIO POLITICO ITALIANO

29 Agosto 2013

E’ ampio in Italia il fronte di coloro che sconsigliano un intervento armato, anche mirato e parziale, in Siria. Anche se con motivazioni diverse. Così Emma Bonino (“Bonino, offensiva di Pace”, la Stampa). Così anche Davide Rondoni su Avvenire (“Guerra in Siria, non dorma la coscienza”), e don Giovanni Nicolini sull’Unità (“Se vuoi la pace prepara la pace”). Anche a sinistra del Pd è stato lanciato un appello al governo italiano, primi firmatari Stefano Rodotà, Stefano Landini, Cecilia Strada, Marco Revelli e altri, pubblicato su Micromega online: “Siria: se vuoi la pace, prepara la pace”. Uno stralcio del discorso di Obama per Martin Luther King è pubblicato su Repubblica (“Obama: il nostro sogno non è finito”. Sulle prospettive della politica interna Stefano Fassina, intervistato dalla Stampa, dice: “Non ha vinto il centro-destra. Abbiamo raggiunto un compromesso”. Ancora qualche intervento sul ricorso o meno alla Consulta da parte del Senato: “Onida: legittimo quel ricorso” (intervista di Onida al Messaggero); “Perché gli argomenti di Berlusconi non reggono”, di Stefano Ceccanti; “Se la Costituzione viene dimenticata” (Gianluigi Pellegrino su Repubblica). Paolo Flores d’Arcais, su micromegaonline, scrive ai parlamentari Cinquestelle: “Nuovo governo o elezioni? Lettera ai parlamentari M5S” (si può notare che l’immagine che illustra la lettera ritrae il viso di Enrico Letta che emerge appena in un lago di liquame scuro, attorniato da una moltitudine di volti di maiali anch’essi affioranti dalle acque, ma ben più vispi e soddisfatti).

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25 Agosto 2013
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24-25 AGOSTO. ANCORA BERLUSCONI, E CHIUDE IL MEETING DI CL

25 Agosto 2013

IL NODO BERLUSCONI è una questione delicata? Per Nadia Urbinati no (“Il richiamo delle colombe“, Repubblica 24), per Umberto Ranieri, Pd, sì (“Ranieri: la condanna è lo spartiacque. Sulla decadenza la parola alla Consulta”, Il Mattino 24). Sul ricorso alla Consulta s’era espresso anche Valerio Onida, redarguito da Silvia Truzzi sul Fatto Quotidiano del 24 (“Onida, il saggio che cambia sempre verità”), che però replica (“Onida, diritto di replica”, Il Fatto 25). Sulla possibilità del ricorso alla Consulta molto perplesso ma possibilista è Stefano Passigli (“L’agibilità politica? La può concedere il giudice”), intervistato dal Corsera del 24. Gad Lerner commenta l’idea della amnistia: “L’ultima furbizia sulla pelle di chi soffre” (Repubblica 24).  Su “l’ira del cavaliere: ‘basta con questa gente’” (Paola Di Caro, Corsera 25) intervengono, tra i molti, Rosy Bindi con un’intervista sull’Unità (“Il Pdl si rassegni: non ci sono scappatoie”) e Walter Veltroni con un’intervista a Repubblica (“Il ventennio è finito”). Una posizione di grande equilibrio la ri-propone Paolo Pombeni sul Messaggero (“Agibilità politica. Le sentenze non toccano la leadership del partito”) che chiede rispetto reciproco tra i partiti e riequilibrio tra magistratura e politica. Roberto D’Alimonte scrive sul Sole: “Le sorti di Berlusconi ipotecano la riforma elettorale”. FINITO IL MEETING DI RIMINI (segue):

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23 Agosto 2013
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23 AGOSTO

23 Agosto 2013

Resisto. Non possono eliminarmi” (intervista di Luigi Amicone a Silvio Berlusconi su Il Giornale). “Inutile il ricorso alla Consulta” dice Ugo De Siervo su La Stampa; ma Piero Alberto Capotosti sul Messaggero dice invece: “Rivolgersi alla Consulta è saggio, non anomalo”. E ancora De Siervo, intervistato da Repubblica, dice: “Per la clemenza bisogna ammettere la colpa”. Per “Mons. Mogavero, l’ex premier può soltanto rispettare la sentenza” (Messaggero). Quanto al Pd, Paolo Franchi sul Corsera si aspetta che sappia tenere il punto ma riconoscendo l’obiettivo grande problema politico che la condanna di Berlusconi ha aperto (“Quello stretto sentiero del Pd”). Dice Gianni Cuperlo intervistato da Repubblica: “In questa partita ci giochiamo l’anima”. E aggiunge il ministro Graziano Delrio intervistato dall’Unità: “Non siamo la causa dei suoi guai, non possiamo esserne la soluzione”. Goffredo Bettini, di nuovo, dice: “Cambiamo la legge elettorale e andiamo subito al voto” (Unità). Intanto Nadia Urbinati lascia la Commissione dei Saggi: “Quagliariello non è super partes. Addio Commissione” (Repubblica). Sul Manifesto “Il punto fermo” di Alberto Asor Rosa.

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19 Agosto 2013
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19 AGOSTO

19 Agosto 2013

Un’analisi interessante dello storico Giorgio Orsina, autore di una recente storia del berlusconismo (ed. Marsilio), si conclude con la proposta di una iniziativa politica coraggiosa da ambo le parti: “Un compromesso per mettere fine alla guerra civile” (La Stampa). Per Napolitano al Meeting  vedi Marzio Breda: “L’Europa è malata di mancato sviluppo economico e sociale” (Corsera). Per Enrico  Letta vedi Federico Geremicca,Strategia di sopravvivenza” (La Stampa”). Quanto al Meeting, il Secolo XIX intervista Roberto Formigoni: “Formigoni: elettori cattolici diffidate della propaganda”. Sul tema della ripresa Giovanni Sabbatucci sul Messaggero ammonisce: “Se i falchi mettono il freno alla ripresa”. Sull’applicazione della legge Severino a Berlusconi intervista a P. A. Capotosti: “Capotosti: riflettere sulla decadenza. È una legge nuova” (intervista sul Corsera), “Sulla decadenza i giuristi si dividono” (Corsera, che interpella Onida, Armaroli e Guzzetta), “La Giustizia e l’autogol della politica sull’immunità” (M. Ainis, sul Corsera). Sui più ampi temi di riforma costituzionale Stefano Ceccanti su Europaquotidiano.it pubblica un estratto di una conferenza del costituzionalista francese Maurice Duverger del 1989 e un suo commento (“Italia, democrazia incompiuta”). Sempre aperto il dibattito nel Pd: “Violante: l’accordo è possibile, il Pdl non mandi tutto all’aria” (intervista su La Stampa); un documento di Francesco Boccia è presentato su Repubblica: “Pd conservatore. Via questi dirigenti”; Stefano Fassina replica sul Messaggero: “Fassina: meglio che Silvio e i suoi si calmino”; sul Secolo XIX intervista ad Andrea Orlando, ministro pd dell’Ambiente: “Voteremo la decadenza, ma basta con l’ossessione dell’antiberlusconismo”. Carlo Galli, sull’Unità, suggerisce che si approfitti di questo anomalo governo per riformare i partiti: “L’ultima occasione per una riforma dei partiti”.

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13 Agosto 2013
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BERLUSCONI, BERLUSCONISMO, IMMIGRAZIONE, RIFORMA ELETTORALE, PRODI

13 Agosto 2013

BERLUSCONI. Stefano Ceccanti su Repubblica il 12 agosto: “Il Cavaliere non si può candidare, la legge Severino ha cambiato tutto”; diversa l’opinione di Giovanni Guzzetta sulla Stampa il 13: “L’applicazione retroattiva sarebbe illegittima”, come già quella di P. A. Capotosti sulla Repubblica dell’11 (“La sentenza è irrevocabile, ma sull’incandidabilità devono decidere le Camere”). BERLUSCONISMO. Interessante analisi di Alessandro Campi sull’Unità del 13 (“L’ideologia berlusconiana”); sull’Unità del 12 Andrea Romano (Scelta civica) prova a rispondere alla domanda “Come fanno a superare il berlusconismo?”, e dice che non sarà la Destra a farlo, ma solo una proposta seria del centro-sinistra; anche Alfredo Reichlin sull’Unità del 12 sembra pensarla così (“Una questione che ci riguarda”); per Giuliano Ferrara, sul Foglio, la via è una: la successione di Marina (“Una grande storia”); in ogni caso, e in previsione che arrivi Marina B., utile l’intervento di Stefano Passigli sull’Unità: “Conflitto d’interessi. Perché serve una ‘vera’ legge”. RIFORMA ELETTORALE. Massimo Luciani sull’Unità del 13 spiega le alternative (“Il maquillage del Porcellum”); lo stesso fa Michele Salvati sul Corriere del 12 (“Quale legge elettorale in un’Italia troppo divisa”); il prof. S. Settis torna a denunciare la revisione della Costituzione (“Porcellum e Costituzione”). IMMIGRAZIONE. Livia Turco sull’Unità: “Immigrati, cosa deve fare l’Italia in Europa”; l’esperta Giovanna Zincone su La Stampa: “L’integrazione che serve all’Italia”; Nadia Urbinati su Repubblica esamina “Il virus razzista”; su La Stampa del 12 agosto intervista a Andrea Riccardi: “Le rotte della morte nel deserto sono ancora più terrificanti”. LA STRANA PROPOSTA DI ROMANO PRODI. Sul Messaggero dell’11 agosto Romano Prodi scrive “Più risorse abolendo Tar e Consiglio di Stato”; gli risponde con garbo Paola Severino sullo stesso giornale (“Attenzione a cancellarli, ma la riforma è necessaria”, s’intende …della Pubblica Amministrazione); il 12 interviene sul Messaggero Giulio Sapelli:Una riforma radicale per salvare la PA”.

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7 Agosto 2013
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Non possumus

7 Agosto 2013
di Vincenzo Ortolina

Maurizio Lupi non può, ovviamente, che dissentire dal don Sciortino di “Famiglia cristiana”. Il quale, con la consueta schiettezza, ha scritto che, nella situazione data, la soluzione più razionale (e più utile per il Paese) sarebbe che Berlusconi si ritirasse per sempre dalla vita politica. Beccandosi così, il coraggioso prete, del “moralista” dall’ esponente ciellino, ormai insopportabilmente sovraesposto mediaticamente, tra l’altro. E raggiunto invece dalla sorprendente considerazione di Gasparri, per il quale l’appellativo di “don” applicato al direttore del settimanale cattolico nascerebbe dal fatto che, da giovane, costui era un ammiratore di noti artisti che avevano essi pure un tale appellativo, senza essere preti. Va da sé, a me pare, che la condanna dell’ex premier, confermata da giudici non credo impazziti, non può che avere il suo corso.

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4 Agosto 2013
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La Chiesa italiana e Silvio Berlusconi. L’esame di coscienza che non ci sarà

4 Agosto 2013

Aldo Maria Valli pubblica in Vino Nuovo una severa riflessione sui rapporti tra la Chiesa cattolica italiana e Berlusconi, e si chiede: a quando un esame di coscienza? “Come è stato possibile che per tanti, troppi anni la Chiesa istituzionale e un largo numero di sedicenti cattolici abbiano appoggiato quest’uomo? Com’è stato possibile che…”

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2 Agosto 2013
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DOPO LA CONDANNA DI BERLUSCONI. IL GOVERNO CADRA’? PER COLPA (O PER MERITO) DI CHI?

2 Agosto 2013

Dopo la sentenza della Cassazione che ha condannato Berlusconi, il presidente Giorgio Napolitano ha emesso un comunicato in cui richiama i partiti al rispetto della sentenza e all’impegno a sviluppare ora un clima favorevole alle riforme istituzionali, tra cui quella della giustizia. L’editoriale di Ezio Mauro su Repubblica (“Le conseguenze della verità”) va in direzione opposta: “Non è la destra – scrive – che deve decidere se può restare al governo dopo questa sentenza. E’ la sinistra. Perché la pronuncia della Cassazione non è politica: ma il quadro che rivela è politicamente devastante. Per questo chi pensa di ignorarlo per sopravvivere avrà una vita breve, e senz’anima”. Antonio Polito, nell’editoriale del Corriere (“Siate seri, tutti”), è invece d’accordo con la linea di Napolitano e scrive che chi propone che sia il Pd ad aprire la crisi “avrebbe il dovere di spiegare a chi e a che cosa servirebbe una crisi di governo”. Marco Tarquinio, direttore di Avvenire, parla di “lucido realismo” di Napolitano (“Prima l’Italia”). Per Stefano Folli, sul Sole 24Ore, il videomessaggio di Berlusconi dimostra che il leader Pdl vuole evitare le avventure, ma il rischio maggiore è che sia il Pd a soccombere sotto il peso delle sue contraddizioni e a rinunciare alle larghe intese (“Il sasso che rotola  a valle”). Giudizio simile nel commento di Marcello Sorgi su La Stampa (“La sua stagione ora si è chiusa”). L’editoriale di Claudio Sardo, direttore dell’Unità (“La fine di un’epoca”), resta in mezzo al guado, ma definisce “avventurista” chi “nel Pd pensa di utilizzare strumentalmente la sentenza per destabilizzare Letta”. Per Piero Alberto Capotosti è stato un errore la forte drammatizzazione della vicenda Mediaset e della relativa sentenza della cassazione, perché si è visto il pericolo che tanto la magistratura quanto la politica perdano la propria autonomia; egli propone di reintrodurre la prerogativa parlamentare dell’autorizzazione a procedere,  che era nella Costituzione e che fu abrogata nel 1993 (“Politica-giudici, doppia sconfitta”, Il Messaggero).

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