I primi diari, pubblicati nel 2017, furono deflagranti, pieni di riflessioni durissime, a volte unilaterali e anche discutibili nei giudizi sul sindacato. Questo secondo volume dei diari (1995-2006) è in realtà diviso in tre parti: due saggi introduttivi di Andrea Ranieri e Ilaria Romeo, la sezione centrale con i contributi tratti direttamente dai diari del leader della Cgil, un’ultima porzione con una scelta di testi dello stesso Trentin (in parte inediti) che spaziano dagli anni cinquanta ai primi anni duemila.
Trentin pensa ad un lavoratore soggetto e non oggetto, persona e non macchina, un io ed un noi che mettono in campo la “potenzialità eversiva” della storia come campo aperto di possibilità. E’ un grande lascito per il sindacato tutto e per la sinistra italiana ed europea: la persona umana viene prima della classe.