16 Luglio 2017
by Giampiero Forcesi
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MESSIANISMO PREELETTORALE

16 Luglio 2017

A margine di articolo su Il Fatto Franco Monaco osserva che Matteo Renzi ha un profilo distinto da quello del classico cattolicesimo democratico e pone l’interrogativo se tale alterità sia una risorsa o un limite: una nuova originale cultura oppure il difetto di ogni cultura? (“Pd, la covata di Rutelli e la terza via”). Ancora su Il Fatto Gianfranco Pasquino scrive: “Matteo forse va ‘avanti’ ma si è scordato la sinistra”. Paolo Pombeni sul Sole 24 ore non fa sconti ai politici: “La corsa al messianismo preelettorale”. A sinistra del Pd Michele Prospero sul Manifesto auspica “Non un piccolo ulivo ma una forte lista unitaria”; ma Miguel Gotor su Il Dubbio dice: “Macché lista unica, farebbe il gioco di Pd e Fi”; sulle ambasce della sinistra scrivono Stefano Folli su Repubblica (“Pisapia, il velo sottile del leader mancante”) e Massimo Adinolfi  sul Mattino (“Pisapia e la leadership per procura”). Luigi Di Maio, intervistato da La Stampa, dice: “Nessuna alleanza con la Lega”. Una bella riflessione di Mauro Magatti sul Corriere a proposito di accoglienza e integrazione dei migranti: “Un progetto coerente sui valori della solidarietà”.

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14 Giugno 2017
by Giampiero Forcesi
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CATTOLICESIMO DEMOCRATICO. “COME UN FIUME CARSICO…”. E OGGI?

14 Giugno 2017

Su “Appunti alessandrini”, Carlo Baviera raccoglie alcuni fili della riflessione di Alberto Melloni, di Guido Formigoni, di Romano Prodi, di Ernesto Preziosi e, ricordando come si sia detto più volte che il movimento sociale cattolico democratico e popolare era come un fiume carsico, che scorre sotterraneo e che riemerge con forza in superficie, indica due nodi da affrontare per rivitalizzare il contributo che il cattolicesimo democratico può oggi dare al campo riformatore. Da un lato, ritornare a evangelizzare e testimoniare, dunque a formare e dibattere; dall’altro, ritornare a tradurre le sollecitazioni del Vangelo in termini laici. E conclude: “La palla quindi torna alle comunità credenti, e al laicato cattolico che, autonomamente e sotto la propria responsabilità, deve riprendere un cammino interrotto grosso modo verso la fine degli anni ottanta” (“Come un fiume carsico“).

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26 Maggio 2017
by Giampiero Forcesi
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Cattolici democratici e Articolo 1: tra errori e discontinuità, una nuova strada

26 Maggio 2017
di Paolo Palma

 

Abbiamo ricevuto la segnalazione di un articolo apparso sul sito di “Articolo 1 – MDP”. Poichè è in parte dedicato al recente convegno di Parma del Circolo “Il Borgo” e della Rete c3dem, riteniamo utile ripubblicarlo. L’autore è giornalista parlamentare, già deputato dell’Ulivo e capo della segreteria politica del Partito Popolare Italiano; oggi è presidente della Associazione G. Dossetti “Per una nuova etica pubblica”.

 

Autocritica e discontinuità. La nuova sinistra di governo, una sinistra culturalmente plurale di cui l’Italia ha urgente bisogno dopo le devastazioni dell’incolto renzismo, non può che partire da questo binomio. In tal senso appaiono incoraggianti sia i primi passi di Articolo Uno-Mdp, che ha gettato le sue Fondamenta nei giorni scorsi a Milano, sia quel che si muove, sia pure sotto traccia, nel variegato mondo del cattolicesimo democratico e sociale, che della nuova sinistra dovrà essere una componente fondamentale.

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22 Maggio 2017
by Giampiero Forcesi
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I cattolici democratici nella storia e nel futuro della Repubblica

22 Maggio 2017
di Giampiero Forcesi

 

Il 20 maggio il Circolo “Il Borgo” di Parma e la Rete nazionale c3dem hanno organizzato un convegno, con la partecipazione di Lino Prenna, Guido Formigoni, Rosy Bindi e Pierluigi Castagnetti. Ne diamo un ampio resoconto (e qui il link allaudio integrale)

 

Il Circolo culturale “Il Borgo” ha festeggiato i suoi 40 anni di vita organizzando, nella sua città, a Parma, un convegno su “i cattolici democratici nella storia e nel futuro della Repubblica”, in collaborazione con la Rete nazionale c3dem, a cui aderisce fin dalla nascita della rete, nel 2011. Sabato 20 maggio nella sala dell’Auditorium “Mons. Bonicelli”, presso il Centro pastorale diocesano “Anna Truffelli”, ha aperto i lavori, davanti a una settantina di partecipanti, il nuovo presidente de “Il Borgo”, Giuseppe Giulio Luciani. Con due richiami: a Romano Prodi, che di recente, proprio in un incontro della rete c3dem, aveva lamentato la pochezza oggi di cultura politica e di dibattito, e a papa Bergoglio, che  più volte richiama il primato del tempo sullo spazio, e cioè il primato dello sguardo lungo, della prospettiva.

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10 Maggio 2017
by Giampiero Forcesi
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CONVEGNO SUL CATTOLICESIMO DEMOCRATICO PER I 40 ANNI DE “IL BORGO DI PARMA”

10 Maggio 2017

La mattina di sabato 20 maggio si terrà a Parma il convegno “I cattolici democratici nella storia e nel futuro della Repubblica”. Con questa iniziativa il Circolo “Il Borgo” festeggia i suoi 40 anni di vita. Il convegno è organizzato insieme alla rete C3dem, a cui il Borgo aderisce. Relatori:  Guido Formigoni, Lino PrennaRosy Bindi  e Pierluigi Castagnetti. Coordinano Vittorio Sammarco e Sandro Campanini.

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25 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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Guardiamo avanti, con speranza

25 Gennaio 2017
di Sandro Campanini

 

L’autore, appartenente all’Associazione “Il Borgo di Parma” è il nuovo presidente della rete c3dem. E’ stato eletto nell’assemblea del 21 gennaio. Prende il posto di Vittorio Sammarco, che aveva a sua volta ricevuto il testimone da Guido Formigoni.

 

Sabato 21 gennaio siamo convenuti a Bologna da tutta Italia – membri di associazioni della rete c3dem e tante altre persone interessate – per confrontarci assieme sulle questioni più urgenti del nostro tempo, guidati dalla riflessione sempre acuta e rigorosa di Romano Prodi.

Ci siamo ritrovati per confermare, con umiltà e senso del limite, la volontà di un impegno civile nei nostri territori e sul piano nazionale, nel solco di quella che chiamiamo la cultura “cattolico-democratica”: che non è un’etichetta – magari nostalgica – ma un patrimonio di riferimenti ideali nei quali ancora tanti si riconoscono, pur con sensibilità e provenienze diverse.

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25 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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Mancano le idee, manca il dibattito, e la strada è in salita. L’incontro tra Prodi e la rete c3dem

25 Gennaio 2017
di Giampiero Forcesi

 

L’assemblea della rete c3dem dello scorso 21 gennaio a Bologna ha avuto due momenti: uno pubblico, incentrato sull’incontro e il dialogo con Romano Prodi, con lo scopo di riflettere sui principali nodi dello scenario internazionale, l’altro ristretto ai membri della rete (seppur aperto a chi fosse interessato), con lo scopo di eleggere un nuovo gruppo di coordinamento e ragionare sulle prospettive future.

Il tema scelto per l’incontro con Prodi era amplissimo. Diviso in tre parti: lo scenario mondiale (“Globalizzazione, conflitti, disuguaglianze: la situazione nel mondo…”),  il da farsi (“… le possibili vie da percorrere…”) e il nodo di sempre (“ …  il possibile contributo dei cattolici democratici”).

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23 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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Dopo il referendum costituzionale: nuovi scenari, nuove sfide

23 Gennaio 2017
di «Appunti di cultura e politica»

 

Pubblichiamo l’editoriale del prossimo numero, il primo del 2017, della rivista bimestrale promossa nel 1978 dalla Lega democratica e che  dal 2002 è curata da “Città dell’uomo”  

Ci siamo messi dietro le spalle il referendum costituzionale con le relative lacerazioni prodottesi su più fronti (comprese quelle nella variegata area cattolico-democratica). Intendiamoci: in parte, tali lacerazioni sono da ascrivere alla logica  duale dell’istituto referendario, che costringe a un «sì» o a un «no» secchi anche su materie complesse (come sappiamo, il referendum del 4 dicembre interessava una riforma che finiva con l’incidere su ben 47 articoli della nostra Costituzione!).

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7 Gennaio 2017
by Giampiero Forcesi
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SULLA NATURA DEL PD, SUL RUOLO DEI CATTOLICI, SUL POST REFERENDUM

7 Gennaio 2017

L’Avvenire pubblica un articolo di Luca Diotallevi sul tema della debole rilevanza politica del cattolicesimo italiano; l’autore sollecita i diversi filoni del cattolicesimo politico – ma non nomina il cattolicesimo democratico – a giocare le proprie carte: “Cattolici rilevanti in politica seguendo Sturzo e de Gasperi”. Sull’Unità il ministro Claudio De Vincenti pubblica una riflessione sui quattro filoni politico-culturali che sono presenti nel Pd (con una identificazione un po’ troppo sommaria del filone cattolico-democratico): “Pd, i magnifici 4 (che devono diventare uno)”. Su mentepolitica.it Paolo Pombeni si sofferma su “L’enigma Grillo”. Sul Mulino online Enzo Cheli rivolge un appello: “Dopo il referendum, per un ritorno alla ragione”. Il Mattino di ieri ha pubblicato un articolo del giurista Giovanni Verde, che aveva votato No al referendum: “Dopo il No si rischia di tornare al passato”; e oggi Massimo Adinolfi ritorna sul tema: “I pentiti degli effetti del No”. Alessandro Campi sul Messaggero scrive: “M5S e Lega, il laboratorio di una strana alleanza”. Claudio Cerasa sul Foglio spiega perché Gentiloni è il punto di mediazione perfetto dei nemici di Renzi: “L’uomo sodo al comando”. Ma Francesco Verderami sul Corriere dice invece che “Il leader del Pd si riavvicina a ‘Paolo’”.

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8 Dicembre 2016
by Giampiero Forcesi
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Cosa c’è dentro l’Italia del No?

8 Dicembre 2016
di Sandro Campanini

 

Questo articolo è stato ieri “postato” come commento al 30Righe di Vittorio Sammarco. Ma, data l’ampiezza e l’interesse dell’analisi, lo proponiamo anche in questo spazio del nostro portale

 

Questa è una riflessione a caldo, elaborata, nei tempi possibili, in questi tre giorni dalla data del referendum del 4 dicembre 2016. E’ molto lunga, mi dispiace. Riflessione parziale (e di parte), passibile di correzioni di tiro, non per tatticismo ma perché il dibattito serve se si è disposti ad ascoltare e anche ad accogliere le opinioni degli altri.

Il voto con cui si è espresso il popolo italiano merita il massimo rispetto e la massima considerazione. I primi a dover riflettere sul significato del voto e sugli errori commessi (perché, quando si perde, qualche errore lo si è commesso per forza) sono ovviamente Renzi, il PD e i sostenitori del Sì. Ed è comprensibile la soddisfazione di chi ha fatto campagna per il No, per una ragione o per l’altra, visto l’ampio risultato ottenuto.
Detto questo, mano a mano che passano le ore e i giorni e si analizzano caratteristiche e distribuzione del voto, emerge che buona parte dei voti contrari alla riforma costituzionale (in ogni caso, la parte decisiva) non sono collegati al merito della riforma stessa ma alla volontà di punire Renzi e il suo Governo.

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