6 Giugno 2016
by Vittorio Sammarco
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STEFANO CECCANTI: “IL CATTOLICESIMO DEMOCRATICO E LE RIFORME COSTITUZIONALI. DUE PASSAGGI CHIAVE (1979-1989)”

6 Giugno 2016

Sul sito www.ytali.com Stefano Ceccanti riprende un episodio già da lui ricordato sull’Unità qualche giorno fa: il convegno tenuto ad Arezzo nel 1979 dalla Lega Democratica, nel quale si era proposto (Roberto Ruffilli) di riprendere il dialogo con il Pci e le altre forze politiche rimasto interrotto nella fase costituente e discutere una riforma della seconda parte della Costituzione. Ceccanti vi unisce il ricordo di un secondo momento della vita politica italiana: una riunione della sinistra Dc nel 1989, con la presenza di Leopoldo Elia, Paolo Cabras e Nino Andreatta, oltre a Pietro Scoppola, in cui si decise di aderire all’iniziativa referendaria promossa da Mario Segni (“1979-1989: il cattolicesimo democratico e le riforme costituzionali. due passaggi chiave”)..

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15 Marzo 2016
by Giampiero Forcesi
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Il ritorno (vero) di un nuovo fascismo e la ricerca di una sinistra non (più) socialista

15 Marzo 2016
di Guido Campanini

 

Elezioni regionali tedesche. I socialisti perdono ovunque, rischiando di arrivare vicini alla soglia di sopravvivenza del 5%. I democristiani sono in forte calo. Avanzano i verdi (nel Baden) e l’estrema destra: sia all’ovest (Baden, Palatinato) sia soprattutto nella regione della Sassonia-Anhalt (Magdeburgo), un Land povero della fu Germania comunista.

In Polonia, Ungheria, Cechia, Slovacchia, Austria, Slovenia, Croazia – nelle terre un tempo asburgiche, e, salvo l’Austria, comuniste per quarant’anni – dominano partiti o politiche di estrema destra, davvero ai limiti del ritorno di un nuovo fascismo.

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Usando categorie marxiste, il fascismo classico aveva come base sociale la media e piccola borghesia, impoverita o impaurita dal timore di impoverirsi, ed il “sottoproletariato”, manovalanza politica e militare pronta a tutto; aveva come collante ideologico il culto di un capo, la ricerca di una identità etnico-nazionale con riferimenti “ideologici” anche al cristianesimo (Maurras e Petain in Francia, mons. Tyso nella Slovacchia pro-nazista), l’odio verso il diverso (gli ebrei).

Oggi ritroviamo in molti movimenti di destra, estrema e meno estrema, le medesime caratteristiche

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22 Febbraio 2016
by Vittorio Sammarco
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A proposito dell’invito di Guido Formigoni

22 Febbraio 2016
di Nino Labate

 

Era iniziato come “commento” all’articolo di Guido Formigoni “Il cristiano, i muri, i ponti”, pubblicato sul nostro sito qualche giorno fa. Ma poi è diventato … un articolo. E come tale l’autore ce lo ha inviato

 

Guido Formigoni sollecita e stimola. Al solito. E spesso lo fa volando alto. Questa volta trova naturali agganci nella battuta di Bergoglio sul miliardario americano Trump, candidato per i conservatori repubblicani alla presidenza degli Usa. Un Tea Party scolorito, che ignora l’insegnamento sociale della Chiesa e confonde la Rerum Novarum con il Capitale di Marx.

Formigoni non è da ora, e non è il solo, che lancia appelli agli ultimi giapponesi cattolici democratici, rinchiusi e sparsi a difesa dei propri piccoli territori, per farli uscire dal proprio guscio e spingerli a lavorare insieme in un cantiere culturale aperto. Per evitare fraintendimenti ripeto: culturale. Un cantiere riconoscibile, identificabile e possibilmente vociante aggiungo io. Uscire dall’autoreferenzialità appagante, ma ininfluente, che caratterizza la galassia associativa del cattolicesimo democratico italiano, per incontrarsi, dialogare, con-dividere e chiarire, diventa così il primo e più significativo passo di una proposta ambiziosa, politicamente “post-unitaria” e senza nessuna nostalgia di ripescare il Padre Sorge della “… ricomposizione dell’area cattolica”.

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19 Febbraio 2016
by Giampiero Forcesi
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Il cristiano, i muri, i ponti

19 Febbraio 2016
di Guido Formigoni

 

Fa discutere la battuta di papa Francesco contro Trump nel consueto dialogo con i giornalisti sull’aereo: chi pensa a costruire muri invece di ponti, non è cristiano. Semplicemente. Come sempre, i media sono portati a sfruttare le frasi nette e forti. Tutti i numerosi interventi in Messico, però, si sono mossi in modo più ricco e articolato, ma coerentemente nella stessa direzione. Francesco ha ribadito che non si può accettare una logica di discriminazione e di emarginazione dei poveri. Una cultura economica che in nome del profitto scarti gli esseri umani che non sono più compatibili.

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17 Ottobre 2015
by Giampiero Forcesi
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L’orizzonte dei cattolici democratici. Un dibattito a seguito del convegno di Paestum

17 Ottobre 2015
di Nico Fornasir (con repliche di Stefano Ceccanti, Guido Formigoni e Franco Monaco)

 

Pochi giorni dopo la conclusione del recente convegno che la rete c3dem ha tenuto a Paestum su cittadinanza attiva e rinnovamento della politica nel Sud, uno dei partecipanti, Nico Fornasir, del Centro studi politici, economici e sociali “Sen. Antonio Rizzatti” (una delle associazioni della rete), ha scritto una nota che ha inviato agli amici di c3dem. Ne è nato un rapido scambio di opinioni, non tanto sul convegno quanto sul senso che oggi ha (o non ha) il riferirsi al cattolicesimo democratico. Lo scambio (di email) ha coinvolto Stefano Ceccanti, Guido Formigoni e Franco Monaco.

 

NICO FORNASIR

Il Convegno di Paestum è stata una esperienza davvero utile sul piano culturale e forte per autorevolezza ed esemplarità di persone, relatori e partecipanti; ma sono aumentate le mie preoccupazioni sul ruolo e quindi sulle prospettive della nostra Rete di associazioni che condividono il patrimonio del cattolicesimo democratico.

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2 Ottobre 2015
by Giampiero Forcesi
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Volontariato e partito

2 Ottobre 2015
di Paola Gaiotti de Biase

 

A proposito di quanto emerso al convegno di Paestum

 

Forse può essere ancora di qualche utilità che chi viene da esperienze ormai superate si permetta di intervenire sui temi dell’oggi. Sono molto favorevolmente colpita dalle conclusioni di Paestum, che incrociano, ma soprattutto arricchiscono, alcune riflessioni ancora troppo vaghe che mi hanno accompagnato. Forse sta davvero in queste conclusioni l’apporto insieme più specifico e caratterizzante del cattolicesimo democratico e il suo divenire possibile riferimento ideale che va oltre le appartenenze e le storie religiose.

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3 Settembre 2015
by Giampiero Forcesi
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Le  prospettive del cattolicesimo democratico

3 Settembre 2015
di Sandro Antoniazzi

 

Il cattolicesimo democratico è da tempo, a mio parere, in una situazione di stallo. E’ cambiata un’epoca e, al di là dei problemi comuni a tutti, vi sono problemi più strettamente inerenti al cattolicesimo democratico che richiedono di essere affrontati, se si vuole superare l’impasse.

Il primo di questi è relativo alle relazioni personali, ai rapporti sessuali, alle questioni connesse alla vita: questo insieme di problemi costituisce ormai una mole cospicua che fatica a trovare soluzioni legislative e che registra anche un’insufficienza di elaborazioni morali e culturali. In questo campo i cattolici democratici sono rimasti fermi perché la Chiesa ha avocato a sé la materia, scoraggiando con fermezza ogni tentativo di pronunciamento e di dibattito.

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6 Maggio 2015
by c3dem_admin
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Continua l’irrilevanza?

6 Maggio 2015
di Carlo Baviera

 

Questo articolo è comparso il 6 maggio su “Appunti Alessandrini”, gruppo aderente alla rete c3dem

 

Ritorna la litania dell’irrilevanza del cattolicesimo democratico? Sembra voler riaprire la questione Valerio Giganti sul nr. 12 di Adista: “Il paradosso è evidente. È stato da poco eletto come Capo dello Stato un esponente di quel cattolicesimo democratico .. fondamentale nella .. elaborazione e stesura della nostra Carta costituzionale; eppure .. la Costituzione sta per essere modificata, anzi stravolta nei suoi principi fondamentali.

Di più: il cattolicesimo democratico e conciliare rivela drammaticamente in questa fase la propria crisi culturale, oltre che una presenza quasi irrilevante nel dibattito pubblico e in quello parlamentare”.

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2 Maggio 2015
by c3dem_admin
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Renzi: un faro, purtroppo, per le nuove generazioni

2 Maggio 2015
di Mario Giuseppe Molli

 

Ho seguito il dibattito in corso sull’appartenenza di Renzi al cattolicesimo democratico e molti, a me pare, con più titoli del sottoscritto sicuramente, facilmente attribuiscono la patente di cattolico democratico duro e puro al nostro Presidente del Consiglio. Io personalmente sono attraversato da profondi dubbi e non riesco a capire in quale ala del cattolicesimo democratico lo si possa collocare.

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22 Aprile 2015
by c3dem_admin
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Quale cattolicesimo democratico oggi?

22 Aprile 2015
di Sandro Antoniazzi

 

Mettere a confronto l’azione di governo con la cultura cattolica democratica significa a mio avviso misurare l’incommensurabile. Mi chiedo se solo l’azione di governo merita di essere criticata o forse anche la cultura cattolica democratica pecca oggi di gravi limiti. Vorrei soffermarmi su questa seconda questione, pietosamente più trascurata.

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