Con il primo commento a margine (quello di Sandro Campanini) e questo primo contributo più ampio, prende avvio la discussione, che si spera ampia e partecipata, sul testo che Sandro Antoniazzi ha proposto come traccia (“appunto” lo ha chiamato lui) per un ripensamento e un aggiornamento delle chiavi di lettura, culturali e politiche, di cui siamo soliti servirci per interpretare la realtà che ci circonda.
L’autore parte, qui, da un punto di disaccordo con Antoniazzi: non è vero – sostiene – che il cattolicesimo italiano sia fermo e stia perdendo di significanza. E prova ad argomentare perché.