Penso sinceramente che la proposta dell’amico Monaco rappresenti, come del resto si evince dalle sue dichiarazioni, una provocazione e che come tale vada ricevuta, non per accoglierla (anzi, al contrario, merita di essere chiusa al più presto prima che assuma direzioni sbagliate), ma per cogliere l’occasione di una riflessione non occasionale ed estemporanea.
Le critiche avanzate a sostegno di una “separazione consensuale” mi sembrano in sé fragili e facilmente controvertibili; riguardano due temi, quello della scarsa democrazia e della non contendibilità della direzione del partito e l’accentuarsi della tendenza centrista.